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Perché l’innalzamento del tetto al contante agevola l’economia sommersa: intervista a Vincenzo Visco

In un’intervista a Fanpage.it l’economista ed ex ministro Vincenzo Visco spiega perché l’aumento del tetto del contante favorisce l’economia sommersa, il riciclaggio e la corruzione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Sull'innalzamento del tetto al contante, che la Lega ha proposto di portare a 10mila euro, è in corso una trattativa per fissare una nuova soglia. Al momento il tetto è fissato a 2mila euro, ma senza un nuovo intervento dall'anno prossimo scenderebbe a 1000 euro. La presidente del Consiglio Meloni, durante il suo ultimo intervento al Senato, ha già detto che il ritocco ci sarà: "Confermo che metteremo mano al tetto al contante" che tra l’altro, "penalizza i più poveri".

Il compromesso che sembra essere stato raggiunto nella maggioranza è quello di un limite a 5mila euro. Ma cosa c'è dietro questa impostazione? Per Fratelli d'Italia la ragione principale è la difesa della privacy dei cittadini, che devono essere lasciati liberi di scegliere il metodo di pagamento che preferiscono senza restrizioni. Inoltre, sempre secondo Fdi, non ci sarebbe alcuna relazione tra l'evasione e il tetto del contante, perché la parte sostanziale dell'evasione riguarda le mafie, per le quali il tetto al contante sarebbe indifferente. Vincenzo Visco, economista ed ex ministro delle Finanze e del Tesoro, non ha dubbi sul fatto che una misura del genere avvantaggerebbe gli evasori.

È vero, come dice la premier Giorgia Meloni, che "non c'è correlazione tra intensità del limite del contante e diffusione dell'economia sommersa"?

Su questo c'è un'evidenza direi più che abbondante. Tutti gli studi economici che hanno cercato di valutare l'economia sommersa, non solo in Italia ma anche negli altri Paesi nel mondo, hanno nel contante la variabile esplicativa fondamentale. Poi che il sommerso determini direttamente l'evasione è vero, ma è meno rilevante. Anche qui comunque esistono correlazioni positive, su questo non c'è da discutere, è così. Ci sono metri cubi di studi econometrici che lo dimostrano. Anche se non è vero quello che dicono alcuni, cioè che se si eliminasse il contante sparirebbe l'evasione, perché l'evasione può avvenire per molte vie.

Il contante è correlato con il riciclaggio e la corruzione?

Sì, gran parte delle attività della malavita portano contante che poi va riciclato. Si tratta di non allentare certi paletti che sono stati via via inseriti. Nel 2019 la Bce decise di non stampare più i biglietti da 500 euro. Allora Draghi e i suoi dissero che c'era una grande circolazione di valigie di banconote con questo taglio e venne presa questa decisione proprio per limitare il riciclaggio.

C'è una differenza sostanziale tra passare da 2mila a 5mila o a 10mila? 

Ci sono delle valutazioni della Banca d'Italia che dicono che l'effetto è rilevante. Ma come ho spiegato prima c'è una relazione  tra contante e sommerso, se anche fosse ridotta, sarebbe bene non fare questa modifica.

Perché chi vuole alzare il tetto del contante dice che con il limite attuale si penalizzano i poveri, che non hanno accesso a metodi di pagamento elettronici?

Questa è una sciocchezza. I poveri hanno redditi più bassi. Quindi il contante che usano per ogni singolo acquisto è di gran lunga inferiore al tetto che già c'è. Quel tetto è superiore al loro reddito. Un limite di 1000 o 2mila euro ogni giorno per fare la spesa è più che sufficiente. Sono persone che guadagnano 1000 euro al mese o meno.

Chi ci guadagna allora se si innalza il tetto al contante?

Ci guadagnano gli evasori, i riciclatori, i corruttori. Può servire in alcuni ambienti, quando danno le bustarelle le danno cash, non è che fanno un accredito sul conto corrente. Il limite si applica a ogni singola transazione. Ma quante sono le transazioni che normalmente si fanno in un mese superiori a 200 euro, che è il biglietto di maggior valore che esiste in circolazione? In questi casi comunque si può usare l'assegno, la carta di credito o il bancomat. Ma una spesa robusta per una famiglia può costare intorno ai 100 euro. Il problema quindi riguarda il tracciamento o meno delle transazioni. E infatti ora la stanno buttando sul filosofico, il diritto alla privacy, il diritto a non essere tracciati, che significa semplicemente il diritto a non essere accertati dal fisco.

E i turisti che vengono dall'estero?

La questione dei turisti dall'estero è stata in passato molto propagandata, si diceva che c'erano i russi che arrivavano e che potevano spendere grandi somme con banconote. Naturalmente adesso i russi per ovvie ragioni non ci sono più. In ogni caso in alcuni Paesi è stata introdotta una differenziazione, una soglia distinta per gli stranieri. Comunque non capisco perché dovremmo prendere i soldi di riciclatori stranieri nel nostro Paese.

Meloni ha citato i casi di Germania e Austria, che non hanno un tetto al contante. È vero che in un mercato come quello europeo il tetto al contante rischia di non favorire la nostra competitività?

Questo non ha alcun senso, non esiste. Avrebbe senso se gli italiani al confine con l'Austria andassero a fare la spesa con vagonate di cash perché lì non vengono tracciati. Si va a fare la spesa transfrontaliera se costa di meno la carne o il vestiario, non perché non c'è un tetto al contante.

Perché Austria e Germania non hanno un tetto al contante?

Perché hanno meno evasione. Ma almeno a Berlino ne stanno discutendo, perché in Germania si stanno affermando grosse organizzazioni criminali. In ogni caso lì non ne avevano bisogno perché i cittadini le tasse le pagano e la criminalità è meno diffusa.

E poi c'è un passaggio tecnico nel discorso di Meloni, in cui dice che "l'unica moneta a corso legale in Italia e in Europa sono le banconote cartacee emesse dalla Banca centrale europea; la moneta elettronica non è moneta a corso legale, ma è una forma di moneta privata". È così?

No, quando si paga con il bancomat o si fanno depositi in banca quella è moneta a tutti gli effetti. Non è un caso che tutte le banche centrali sono per la limitazione dell'uso del contante. Storicamente quando c'era il traffico di droga, negli anni Ottanta e Novanta, tra Sud America e Stati Uniti, i malavitosi arrivavano con le valigie, la banca se le prendeva perché ‘pecunia non olet', e adesso non succede più, perché hanno preso le contromisure. Negli Stati Uniti oggi se vuoi pagare qualcosa in contanti ti guardano male o chiamano direttamente l'FBI.

Si tratta insomma di una scelta ideologica?

Sì, una proposta ideologica da una parte, ma fondata su dati tecnici da parte degli oppositori. Non è ideologica bilateralmente, perché noi sappiamo che se si limita l'uso del contante si limitano anche alcuni fenomeni, in particolare economia sommersa, riciclaggio e corruzione.

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