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L’appello di Luigi Di Maio alle opposizioni: “Il ddl Pillon va riscritto, facciamolo insieme”

Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, si appella alle opposizioni e, in particolare, al Pd per riscrivere insieme il ddl Pillon: “Il ddl Pillon, diciamocelo, va riscritto, perché rischia seriamente di minare l’equilibrio e la stabilità quotidiana dei figli. C’è troppa rigidità. Sediamoci al tavolo, riscriviamo la legge, facciamolo anche con le opposizioni”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, rivolge un appello alle opposizioni per riscrivere insieme il ddl Pillon in tema di affido. “Il ddl Pillon, diciamocelo, va riscritto, perché rischia seriamente di minare l’equilibrio e la stabilità quotidiana dei figli – scrive Di Maio su Facebook –. C’è troppa rigidità nella suddivisione del tempo che un figlio dovrebbe trascorrere separatamente con il proprio papà e la propria mamma”. Da qui l’appello del capo politico del Movimento 5 Stelle: “Sediamoci al tavolo, riscriviamo la legge, facciamolo anche con le opposizioni e pensiamo solo a una cosa: a tutelare il futuro dei nostri figli”.

Il ragionamento di Luigi Di Maio parte dalle responsabilità che bisogna prendersi quando si governa un Paese: “Sono giorni che si discute accesamente del disegno di legge del senatore della Lega Pillon sull’affido condiviso. Una riforma dell’affido è un punto del contratto di governo e si deve portare avanti, ma con criterio. È la mia opinione”. Di Maio, a questo punto, critica alcune norme previste dal disegno di legge e aggiunge: “Sia chiaro la mia vuole essere una critica costruttiva, che faccio ovviamente a nome di tutto il MoVimento 5 Stelle. Quando parliamo dei figli l’unica strada percorribile è quella del buon senso, evitando qualsiasi tipo di forzatura. Un figlio non è un diritto, né un oggetto. Un figlio è un atto d’amore ed è dovere della politica mettere in condizione i suoi genitori affinché gli possano dare il meglio. Quindi pensiamoci bene, perché se si sbaglia sui figli poi tornare indietro è difficile”.

L’apertura alle opposizioni lascia perplesso il Pd. Come dimostra l’ex ministro Maria Elena Boschi: “Di Maio propone di scrivere insieme le regole dell’affido. Sui diritti ci ha già ingannato una volta, sulle unioni civili. Adesso concederà il bis?”. Scetticismo viene espresso anche da Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati dem: “Altro che riscrittura del ddl Pillon, l’unico futuro per quel pessimo testo è che non veda mai la luce. È inutile che il Movimento 5 Stelle chieda che il Pd si sieda al tavolo per proseguire nell'elaborazione della riforma dell'affido. Non è possibile riscrivere una proposta che parte da presupposti sbagliati e che è penalizzante sia per le donne sia per i bambini”. La senatrice del Pd Valeria Valente aggiunge: “Adesso Di Maio faccia seguire i fatti alle parole: ci sono ancora delle firme di parlamentari del M5S sotto quel ddl. Se il vicepremier fa sul serio, dica ai suoi parlamentari di ritirarle”.

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