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L’annuncio di Conte: “Non lascerò la politica alla fine del mio mandato”

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non vuole lasciare la politica al termine del suo mandato a Palazzo Chigi: “Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica”, annuncia spiegando che potrà continuare a fare politica in vario modo e non solo ricoprendo incarichi governativi e parlamentari.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, non ha intenzione di lasciare la politica al termine del suo mandato a Palazzo Chigi. Solo due giorni fa escludeva categoricamente un governo Conte ter, ma oggi il presidente del Consiglio afferma di voler continuare a far politica, indipendentemente da quale potrà essere il suo ruolo in futuro. In un colloquio con la Repubblica, Conte afferma con nettezza: “Dopo questo mio intenso coinvolgimento, non vedo un futuro senza politica”, dice escludendo parzialmente un ritorno alla sua carriera da avvocato, almeno per il momento. Ma per ora non vuole andare troppo oltre, rimanendo ben ancorato al “presente”, unico punto saldo a cui pensare sempre.

Non bisogna guardare troppo avanti, per l’inquilino di Palazzo Chigi: “Iniziare a ragionare sul proprio futuro quando si ha un incarico così rilevante rischia di creare una falsa e distorta prospettiva”. Per questo, bisogna attendere e pensare all’oggi: “Rimango concentrato sul presente, su come posso riformare il Paese e renderlo migliore senza pensare al mio futuro”. Eppure un’ammissione da Conte arriva, durante il colloquio con Repubblica: “Non mi vedo novello Cincinnato che mi ritraggo e mi disinteresso alla politica. Ma la politica non è solo fondare un partito o fare il leader di partito o fare competizioni elettorali. Ci sono mille modi per partecipare alla vita politica e dare un contributo al proprio Paese”.

Una risposta coerente con la sua richiesta di non creare, in Parlamento, un gruppo a suo sostegno. Non serve guidare un partito, né candidarsi. Per fare politica i modi sono tanti, anche dall’esterno. Come dimostrano alcuni suoi predecessori a Palazzo Chigi. La politica si può fare anche non ricoprendo incarichi. E Conte sembra parlare anche di questo, pur non escludendo affatto l’intenzione di sedere in Parlamento o di occupare ancora una volta una poltrona del Consiglio dei ministri. Due giorni fa, in conferenza stampa, rispondeva con un categorico “per carità”, a chi gli chiedeva se fosse possibile un governo Conte ter. Ma in quel caso il riferimento era specifico, era a questa legislatura e a un’altra maggioranza con gli stessi numeri. Tutt’altra cosa rispetto a un incarico di governo dopo un nuovo voto. O rispetto a un incarico di altro tipo, che a Conte potrebbe anche non dispiacere, non venendo escluso in quest’occasione. Nel frattempo, si dice pronto a dare qualsiasi contributo gli verrà chiesto in futuro e lo farà “con la mia inclinazione che ho esplicitato: sono un costruttore, non sono divisivo”.

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