Fratelli d’Italia vuole eliminare gli scontrini per chi paga con carta o bancomat nei negozi

Abolire l'obbligo di stampare gli scontrini cartacei, per i negozianti, se il cliente paga con strumenti elettronici come il bancomat. La proposta arriva da Fratelli d'Italia, inserita in una risoluzione che oggi sarà al vaglio della commissione Finanza della Camera. Lo scontrino resterebbe obbligatorio solo per chi paga con contanti, oppure se il cliente lo chiede esplicitamente. Tra le motivazioni citate c'è il fatto che, con l'invio automatico all'Agenzia delle Entrate dei pagamenti giornalieri, gli scontrini sono diventati un "mero documento commerciale"; ma anche che la carta usata per stamparli ha un "non trascurabile impatto ambientale".
Cosa chiede FdI al governo Meloni e perché
Il testo è a prima firma del deputato meloniano Saverio Congedo. Inizia ricordando, come detto, che con la "trasmissione telematica all'Agenzia delle entrate dei dati relativi ai corrispettivi giornalieri" lo scontrino fiscale è diventato "nella maggior parte dei casi" un "mero documento commerciale". Se i negozianti inviano in automatico i propri dati al Fisco, non sono obbligati a registrare e certificare le entrate tramite gli scontrini cartacei.
Nel 2016, mettendo in atto la riforma sui pagamenti elettronici, il governo aveva comunque deciso di far sempre stampare gli scontrini nel formato cartaceo per tutti i pagamenti. Di conseguenza, secondo FdI, "ancora oggi molte transazioni minori comportano l'emissione di un documento cartaceo di natura meramente commerciale tramite i registratori di cassa".
C'è anche una spinta ‘ambientalista' dietro la proposta del partito di Meloni: "La carta utilizzata per gli scontrini fiscali non può essere smaltita come la carta comune, in quanto non si tratta di pura cellulosa, ma sono in essa presenti additivi chimici che la rendono non riciclabile", si legge nel testo. Perciò, produrre scontrini "comporta, oltre all'abbattimento degli alberi necessari alla produzione della carta, anche l'utilizzo di enormi quantità d'acqua", e l'intero procedimento ha un "non trascurabile impatto ambientale".
Ci sono altri Paesi in cui gli le ricevute cartacee sono già facoltative, e possono invece essere inviate elettronicamente. Tra queste la risoluzione cita ad esempio la Francia e alcuni Stati negli Usa.
Con l'ultima legge di bilancio, poi, il governo Meloni ha fatto un altro passo in questa direzione. Si prevede, infatti, che dal 1° gennaio del 2026 sia obbligatorio collegare il Pos al registratore di cassa telematico. In questo modo, tutti i pagamenti elettronici saranno registrati e memorizzati con precisione, per poi essere trasmessi all'Agenzia delle Entrate a fine giornata.
Cosa cambia se passa la proposta di FdI sugli scontrini
Da qui la risoluzione, che non è una proposta di legge: se viene approvata, consiste semplicemente in una richiesta non vincolante al governo di intervenire. Venendo dal partito di maggioranza, però, si può pensare che abbia un certo peso.
L'impegno per l'esecutivo in questo caso sarebbe di fare in modo che dall'anno prossimo lo scontrino cartaceo sia obbligatorio solamente per chi paga in contanti, mentre per le altre lo standard diventerebbe un altro. Ad esempio "un messaggio sul display del registratore telematico", o comunque uno strumento elettronico per assicurare al cliente che il pagamento sia stato registrato.
Lo scontrino di carta verrebbe stampato solo su richiesta del cliente. E, dal 2027, bisognerebbe obbligare tutti a dotarsi di strumenti che possano sia memorizzare e trasmettere i pagamenti al Fisco, sia generare una forma di ‘scontrino elettronico', per "limitare" quello cartaceo sempre di più.