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Di Maio propone la pensione di cittadinanza: “Almeno 780 euro al mese per tutti i pensionati”

Luigi Di Maio lancia la ‘pensione di cittadinanza’: un minimo di 780 euro al mese per tutti i pensionati che diventa di 1.170 per una coppia. Il capo politico del M5s aveva già lanciato l’idea della ‘quota 41’, cioè il ritiro dal lavoro dopo 41 anni di contributi indipendentemente dall’età.
A cura di Stefano Rizzuti
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La nuova proposta del Movimento 5 Stelle e del suo candidato alla presidenza del Consiglio Luigi Di Maio in vista delle elezioni politiche del 4 marzo riguarda le pensioni. E, in particolare, l’idea è quella di istituire la pensione di cittadinanza: un minimo di 780 euro al mese per tutti i pensionati che si alza a 1.170 per una coppia. Una proposta già inserita nel programma del M5s, secondo quanto affermato da Di Maio a L’Aria che Tira. E tra i punti riguardanti le pensioni Di Maio aveva già annunciato un'altra idea: quella della ‘quota 41', ovvero la possibilità di ritirarsi dal lavoro dopo 41 anni di contributi indipendentemente dall'età.

Luigi Di Maio va anche all’attacco di Silvio Berlusconi, definito un “truffatore politico”: “La flat tax la prometteva nel '94. Quando vi suona uno alla porta che vi vende un'assicurazione la firmate perché credete che vi porti un vantaggio, ma poi se vi accorgete che è una truffa, la firmereste ancora? Credo di no, e invece siamo ancora dopo vent'anni a sentire queste proposte che non vengono attuate”. Quindi Berlusconi è certamente un truffatore “dal punto di vista politico” per il capo politico del M5s, mentre “dal punto di vista legale è stato condannato per frode fiscale”.

Di Maio mostra anche il contratto con gli italiani che Berlusconi presentò nel 2001: “Qui ci sono le promesse che fece. Ora è venuto qui e ha fatto le stesse promesse”. Poi l’attenzione del leader del M5s si concentra su Matteo Salvini e sulla sua proposta di mandare in galera gli evasori fiscali: “Allora – risponde Di Maio – ha risolto il problema della leadership del centrodestra visto che Berlusconi è stato condannato per frode fiscale”.

Il capo politico del M5s risponde anche agli attacchi di Berlusconi che più volte in questa campagna elettorale ha accusato i parlamentari del MoVimento di non aver mai lavorato. Ieri il M5s ha consegnato una lettera di risposta al leader di Forza Italia sulla questione e Di Maio rivendica, invece: “Non mi vergogno di aver fatto il muratore, lo steward al San Paolo, di aver cercato un lavoro in un'area con il 60% di disoccupazione giovanile”.

Il candidato alla presidenza del Consiglio del M5s si sofferma infine anche sulle parole del commissario Ue Moscovici sulla soglia del 3% da non sforare: “La mia reazione a Moscovici è stata di chiedere un incontro, non sono andato allo scontro. Credo che un governo che governa per i cittadini deve assumersi delle responsabilità: non lasceremo più pensionati sotto la soglia di povertà. Se devo superare dei parametri europei per aiutare i cittadini lo farò, non andando allo scontro, ma ora è il momento di cominciare ad ascoltare uno dei principiali contributori europei”.

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