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Decreto terremoto, cosa prevede il provvedimento sui territori colpiti dal sisma del Centro Italia

Il decreto terremoto, in queste ore in discussione alla Camera, prevede la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2020 e alcune misure per aiutare la ricostruzione, soprattutto dei privati. Ma non solo, perché nel dl sisma ci sono anche tante altre norme riguardanti i territori colpiti dalle scosse del 2016, così come altre non strettamente correlate al terremoto.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il decreto terremoto, all’esame dell’Aula della Camera dei deputati, verrà presto approvato a Montecitorio e convertito in legge. Un provvedimento, riguardante soprattutto i territori colpiti dal sisma del Centro Italia, voluto dal governo per tornare ad affrontare il tema della ricostruzione, soprattutto quella privata, e che prevede il prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020. Si interviene anche sulla rimozione delle macerie e si prevede l’estensione, per i comuni del cratere, degli incentivi previsti dalla misura Resto al Sud: parliamo di contributi forniti agli under 46 che decidono di aprire un’impresa. L’estensione riguarda le regioni del Centro Italia colpite dal sisma del 2016: Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo.

Le misure principali previste dal decreto sisma riguardano la ricostruzione per i privati e il tessuto imprenditoriale, oltre alla proroga dello stato d’emergenza. Vengono, inoltre, erogati 380 milioni per il 2019 da prendere dal Fondo per le emergenze nazionali previsto dal codice della Protezione Civile. Verranno stanziati anche 345 milioni per il 2020, provenienti dalla contabilità speciale per il commissario straordinario. Tra le altre novità ci sono: l’estensione delle aree di intervento del decreto (non c’è solo il Centro Italia), la semplificazione di alcune procedure e le novità nel processo di ricostruzione.

Dl terremoto, i compiti e le priorità del commissario

Al commissario vengono attributi nuovi compiti, con l’individuazione di una priorità assoluta che è quella di ricostruire gli edifici scolastici. Se gli istituti si trovavano nei centri storici devono essere ripristinati o ricostruiti nello stesso luogo e in ogni caso “la destinazione urbanistica delle aree a ciò destinate non può essere mutata”. Si velocizza, poi, l’iter per la ricostruzione degli immobili privati, con una semplificazione burocratica (non apprezzata, però, da alcuni tecnici).

La rimozione delle macerie nel dl sisma

Entro il 31 dicembre 2019 le Regioni hanno l’obbligo di aggiornare i siti di stoccaggio temporaneo per la rimozione delle macerie. Senza un’intesa, si autorizza il commissario straordinario ad aggiornare ugualmente il piano. Vengono prorogati anche i termini per il pagamento delle rate dei mutui concessi da Cdp ai Comuni: erano già previsti per il 2016 e il 2017 e verranno estesi dal 2018 al 2020. Per le imprese agricole si prevedono due milioni di euro in più per il 2019 e altri due per il 2020. Come detto, ci sono poi gli incentivi per gli imprenditori under 46: le norme previste da Resto al Sud riguarderanno anche chi vuole aprire un’impresa nel cratere del terremoto, con un aumento delle risorse per 20 milioni di euro.

Le altre novità introdotte in Parlamento

Durante la discussione in commissione sono state introdotte anche altre novità nel decreto sisma. Tra queste c’è anche lo stanziamento di 100 milioni di euro, previsti proprio dal bilancio della Camera dei deputati, che andrà a finire nel Fondo per la ricostruzione delle aree terremotate. Altra norma inserita è quella che prevede la sterilizzazione delle tariffe – quindi niente aumento – del pedaggio sulle autostrade A24-A25 per il 2020. Infine, altra norma cambiata è quella dell’Art bonus, l’agevolazione fiscale al 65% per le donazioni in cultura, che verrà esteso anche alla chiese danneggiate all’acqua alta e da fango e detriti dopo il maltempo che ha colpito Matera e Venezia.

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