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Come cambiano i colori delle Regioni da domani, le nuove zone rosse e arancioni

A finire nella zona rossa da domani, lunedì 29 marzo, ci sono Toscana, Valle d’Aosta e Calabria. Invece a partire da martedì 30 marzo il Lazio tornerà in zona arancione, per effetto della scadenza della normativa in vigore. I nuovi colori, tuttavia, non dureranno a lungo: il prossimo fine settimana, in occasione delle festività della Pasqua, scatteranno tre giorni di zona rossa nazionale.
A cura di Annalisa Girardi
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Da domani cambiano di nuovo i colori della mappa dell'Italia, divisa in zona rossa e arancione per contenere l'aumento dei contagi di coronavirus a causa delle nuove varianti e il rischio di un'altra ondata. Nel prossimo fine settimana, quando si celebrerà la Pasqua, tutto il Paese diventerà per tre giorni zona rossa (con regole particolari per le visite ad amici e parenti), ma già da lunedì tre Regioni entreranno nella fascia con le misure anti-contagio più severe.

Sulla base degli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità, comunicati come sempre nel monitoraggio del venerdì, il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato le ordinanze che dispongono i nuovi cambi di colore. A finire nella zona rossa da lunedì 29 marzo ci sono Toscana, Valle d'Aosta e Calabria. Si aggiungono a Piemonte, Lombardia, Provincia autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Campania e Puglia.

Si trovano invece in zona arancione, e sono confermate in questa fascia, la Liguria, la Provincia autonoma di Bolzano, l'Umbria, l'Abruzzo, il Molise, la Basilicata, la Sardegna e la Sicilia. Si aggiunge a queste, ma a partire da martedì 30 marzo, c'è il Lazio che cambia colore per la scadenza della vigente ordinanza che decretava la zona rossa nella Regione.

Il Lazio, quindi tornerà in zona arancione da martedì, ma ci resterà solamente tre giorni prima di cambiare nuovamente colore nel fine settimana di Pasqua, quando tutta Italia diventerà zona rossa. In generale, nonostante l'indice Rt sia in calo a livello nazionale, non si registrano grandi cambiamenti. L'Italia resta per la maggior parte rossa e l'incidenza rimane comunque elevata: secondo l'ultimo monitoraggio a livello nazionale i casi ogni 100 mila abitanti sono in media 247, quindi appena sotto la soglia critica di 250, che fa scattare automaticamente le norme anti-contagio più severe.

Le misure di contenimento del virus non dovrebbero cambiare prima di maggio. Anche per tutto il mese di aprile, quindi, dovrebbe essere confermata la sospensione della zona gialla, con la soglia minima di rischio identificata nelle zona arancione. Rimane la possibilità, per quei territori dove la circolazione del virus è minima, di finire in zona bianca, ma al momento nessuna Regione presenta una situazione di questo tipo.

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