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Berlusconi resta al comando di Forza Italia: “Non ci sarà alcun passaggio di testimone”

Silvio Berlusconi non molla il timone di Forza Italia: “Un passaggio di testimone non è all’ordine del giorno”. Il leader azzurro parla anche del leader leghista Matteo Salvini, ritenendolo in grado di guidare il Paese e sostenendo che il suo partito farebbe da garante in Ue nel caso in cui vada al governo.
A cura di Stefano Rizzuti
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Silvio Berlusconi non molla Forza Italia: al comando resterà lui. “Un passaggio di testimone in Forza Italia non è all’ordine del giorno”, afferma in un’intervista a Repubblica. Durante la quale parla anche del leader della Lega, Matteo Salvini, rispondendo a chi gli chiede se lo ritiene in grado di guidare il Paese: “Ma sa, in democrazia questo lo decidono gli elettori. E in Italia hanno dato un messaggio molto chiaro. Del resto, Salvini è un leader avveduto. Sì, talvolta usa toni da comizio, ma lo fa perché sono graditi ai suoi sostenitori”.

Berlusconi si pone come garanzia per l’Ue in caso di un eventuale governo di centrodestra a guida leghista: “La nostra presenza come colonna portante del centrodestra è assoluta garanzia del fatto che il prossimo governo avrà una politica costruttiva sull'Europa e non verrà meno a quei principi di democrazia liberale e di solidarietà europea e occidentale che d'altronde i nostri alleati hanno detto molte volte di condividere. In ogni caso saremo noi, che siamo parte del Partito popolare europeo, a vigilare sulla coerenza con questi valori”.

L’ipotesi di Mario Draghi come futuro presidente della Repubblica viene ben vista anche da Berlusconi, che però non si sbilancia: “Sono stato io ad imporre Mario Draghi alla signora Merkel come guida della Bce. Tuttavia mi sembra inelegante parlare ora della successione al presidente Mattarella, che è in carica nella pienezza dei suoi poteri e che svolge il suo compito con ammirevole equilibrio e prudenza istituzionale”.

Tornando su Forza Italia, Berlusconi spiega: “Dobbiamo riportare al voto i 7 milioni di italiani che oggi non votano ma che, a domanda, si definiscono liberali, moderati, conservatori. Questo non significa naturalmente che Forza Italia non possa e non debba rinnovarsi ed allargarsi, anche per risalire da un livello di consenso elettorale non soddisfacente, ma comunque rilevante dopo i quattro colpi di stato subiti e le molteplici aggressioni giudiziarie di cui è stato vittima il suo leader”.

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