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Al via il Consiglio europeo, di cosa si parlerà: tutti i temi sul tavolo, dai migranti alla Polonia

Il Consiglio europeo che si tiene oggi e domani vedrà sul tavolo dei leader dei 27 Paesi Ue molti argomenti diversi: la migrazione e il costo dell’energia in crescita, ma anche la trasformazione digitale, il clima e il caso della Polonia, con un dibattito aperto sullo Stato di diritto. A tenere banco sarà ancora una volta il Covid, con i casi che risalgono in alcuni Paesi e la disinformazione sui vaccini che rischia di fare danni.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Il Covid prima di tutto, ma anche le migrazioni, la transizione digitale, il prezzo dell'energia, il caso Polonia e lo Stato di diritto. I temi sul tavolo del Consiglio europeo, che si tiene oggi e domani, sono tanti e molto differenti tra loro. Tra l'altro sarà anche l'ultimo Consiglio Ue per Angela Merkel, che dopo sedici anni non sarà più la cancelliera tedesca. A spiegare a tutti quali saranno i temi della due giorni ricca di tensione per il caso Polonia, su cui è intervenuto anche il premier ungherese Orban, è stato il presidente del Consiglio europeo – il belga Charles Michel – in una lettera d'invito ai leader dei 27 Paesi dell'Unione.

Covid, energia e Stato di diritto (il caso Polonia)

"Durante la nostra prima sessione di lavoro, affronteremo l'attuale aumento dei prezzi dell'energia che sta sfidando la ripresa post-pandemia e sta colpendo gravemente i nostri cittadini e le nostre imprese", spiega Michel. L'obiettivo è chiaro: capire cosa si può fare per aiutare le persone in difficoltà nell'immediato, ma anche trovare una strategia a lungo termine. Al centro della discussione ci sarà anche – ovviamente – il Covid: "La pandemia non è ancora finita e i numeri sono in aumento in diversi Stati membri – continua il presidente del Consiglio europeo – La vaccinazione ha portato progressi significativi, ma resta ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda l'esitazione e la disinformazione sui vaccini". E su questo punto c'è il tema – enorme – della "solidarietà internazionale per garantire la rapida consegna dei vaccini ai Paesi più bisognosi".

Al centro del Consiglio europeo ci sarà anche il dibattito sullo Stato di diritto, ovvero sul caso Polonia e sullo scontro con l'Unione europea: "La questione sarà trattata, anche su richiesta di alcuni Stati, ma non ci saranno conclusioni formali – spiega ancora Michel – Anche perché non rientra tra le competenze del Consiglio fare proposte. È la Commissione la guardiana dei Trattati e abbiamo tutti visto il dibattito al Parlamento europeo in cui la presidente Ursula von der Leyen ha esposto le tre opzioni che la Commissione ha".

I migranti, il clima e la trasformazione digitale

Il Consiglio europeo avrà anche uno sguardo rivolto ai prossimi appuntamenti come Cop26 e Cop15: "Abbiamo bisogno di una risposta globale ambiziosa al cambiamento climatico", continua Michel. Sulla questione migratoriasu cui è tornato anche Draghi al Senato ieri – si tornerà domani "per dare seguito all'attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo di giugno 2021 sulla dimensione esterna della migrazione, in particolare per quanto riguarda il finanziamento". Secondo il presidente del Consiglio europeo "le nostre frontiere esterne devono essere controllate efficacemente". Infine si tratterà anche il tema – in conclusione – della "trasformazione digitale dell'Europa", che è "un motore chiave per la crescita economica, la creazione di posti di lavoro e la competitività".

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