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La risoluzione al Parlamento Ue contro la Polonia: “Procedura d’infrazione e stop al Recovery Plan”

Ancora tensioni tra Bruxelles e Varsavia. Al Parlamento europeo è stata presentata una risoluzione per chiedere a Commissione e Consiglio di avviare una procedura d’infrazione contro la Polonia. Ma non solo: l’Ue dovrebbe anche rifiutarsi di approvare il Recovery Plan del Paese dopo la decisione di un tribunale polacco di porre la propria giurisdizione davanti a quella comunitaria.
A cura di Annalisa Girardi
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Non accennano a placarsi le tensioni tra la Polonia e le istituzioni europee. Al Parlamento di Strasburgo è stata infatti presentata una proposta di risoluzione per chiedere a Commissione e Consiglio di avviare una procedura d'infrazione contro Varsavia, e di rifiutarsi al tempo stesso di approvare il Recovery Plan del Paese. Il motivo principale dello scontro tra l'Ue e il governo polacco riguarda la recente sentenza della Corte costituzionale del Paese che pone le leggi nazionali davanti a quelle comunitarie.

La presidente della Commissione Ue ha parlato di "una messa in discussione dei fondamenti dell'Unione europea, una sfida diretta all'unità dell'ordinamento giuridico", affermando che non permetterà a nessuno di "mettere a rischio la democrazia europea". Non si è poi fatta attendere anche la reazione dell'Europarlamento. Dove alcuni deputati dei diversi gruppi, tra cui il Partito popolare, l'Alleanza dei socialisti democratici, Renew, i verdi e The Left, hanno presentato una risoluzione in cui si afferma che la decisione del tribunale polacco, giudicato illegittimo, non è che un "attacco alla comunità europea di valori e leggi nel suo complesso che compromette il primato del diritto dell'UE come uno dei suoi principi fondamentali, conformemente alla giurisprudenza consolidata della Corte di Giustizia dell'Ue". Gli eurodeputati si dicono poi preoccupati che questo possa costituire un precedente e dispiaciuti "che l'iniziativa di mettere in discussione il primato del diritto dell'UE sulla legislazione nazionale sia stata adottata dall'attuale primo ministro polacco, che ancora una volta utilizza indebitamente il potere giudiziario come strumento per realizzare la propria agenda politica".

Il premier polacco, Mateusz Morawiecki
Il premier polacco, Mateusz Morawiecki

Le richieste della risoluzione presentata in Parlamento Ue

I parlamentari europei affermano quindi di temere che la sentenza possa avere un impatto negativo sui cittadini polacchi. Che hanno fatto bene a "scendere in piazza in proteste di massa pacifiche, per lottare per i loro diritti e le loro libertà in quanto cittadini europei". Chi ha firmato la risoluzione, si legge, "condivide il loro desiderio di una Polonia democratica forte al centro del progetto europeo".

Insomma, per tutte queste ragioni l'Ue dovrebbe avviare una procedura di infrazione nei confronti di Varsavia per la "legislazione sul "Tribunale costituzionale" illegittimo, la sua composizione illegale e il suo ruolo nell'impedire il rispetto delle sentenze della CGUE, chiedendo alla CGUE di imporre misure provvisorie". Dovrebbe poi, si continua a leggere nella mozione, avviare anche la procedura del regolamento sulla condizionalità dello stato di diritto che tutela l'accesso ai finanziamenti europei. In questo senso, quindi, Bruxelles dovrebbe astenersi dal dare via libera al Recovery Plan, "fino a quando il governo polacco non avrà attuato pienamente e correttamente le sentenze della CGUE e dei tribunali internazionali e assicurando che la valutazione del piano garantisca la conformità alle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese, in particolare per quanto riguarda la salvaguardia dell'indipendenza della magistratura".

Cosa ha detto Mario Draghi sulla Polonia

Oggi, intervenendo in Parlamento in vista del Consiglio europeo, anche Mario Draghi ha parlato di quanto sta accadendo: "Occorre la massima unità di intenti e questo deve essere chiaro al prossimo Consiglio europeo, dove si discuterà anche della Polonia. Il punto è che uno sta in Europa perché ha bisogno dell’Europa, ma anche perché condivide gli ideali che sono alla base della costruzione europea", ha detto sottolineando di come l'unità all'interno dell'Ue sia stata fondamentale, e continui a esserlo, nell'uscita dalla pandemia. "Più specificamente, riferito alla Polonia, non è che si condannano i cattivi perché a Bruxelles ci sono i buoni, ma c’è un principio: la primazia della Corte di giustizia europea rispetto alle Corti costituzionali nazionali: questo è il pilastro giuridico su cui si costruisce l’Europa e la vita europea", ha aggiunto.

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