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“L’americano” di Massimiliano Virgilio arriva in Cina: è il primo italiano dopo Saviano e Ferrante

“L’americano” ha oltrepassato i confini nazionali: l’ultimo romanzo di Massimiliano Virgilio è stato tradotto in cinese, divenendo uno dei pochi titoli, dopo quelli di Saviano e della Ferrante, ad arrivare fino in Oriente.
A cura di Federica D'Alfonso
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"L'americano", ultimo romanzo di Massimiliano Virgilio, è stato tradotto in cinese.
"L'americano", ultimo romanzo di Massimiliano Virgilio, è stato tradotto in cinese.

“Nessuna frontiera può cancellare le tue radici”, ci spiega Massimiliano Virgilio. E chi, meglio di lui, può spiegare il senso profondo di questa frase ora che il suo romanzo ha oltrepassato i confini nazionali per arrivare fino in Oriente: il suo ultimo romanzo, “L’americano”, è da poco stato tradotto in cinese. La sua storia ha letteralmente oltrepassato le frontiere, e lo ha fatto, forse, proprio grazie alla forza con cui è riuscita a rimanere attaccata alle proprie radici.

L’americano arriva in Cina

“L’americano” viene pubblicato nel marzo 2017 da Rizzoli. Ora, a distanza di un anno dall’uscita nelle librerie italiane, la notizia: il romanzo, già grandemente apprezzato qui da noi, è stato tradotto in cinese. Prima di lui, negli ultimi anni, soltanto tre autori italiani sono riusciti ad oltrepassare i confini nazionali: Roberto Saviano, Elena Ferrante e Federico Moccia.

Lo stesso editore asiatico pubblicherà presto altri due libri di Virgilio, “Più male che altro” e “Arredo casa e poi m’impicco”: il primo, uscito nel 2008, è risultato finalista al Premio Zocca e al Libro Fahrenheit dell’anno, mentre il secondo, pubblicato sempre da Rizzoli, ha vinto il Premio Arena 2014.

Il romanzo: una storia diversa per Napoli

"L'americano" è stato pubblicato da Rizzoli nel 2017.
"L'americano" è stato pubblicato da Rizzoli nel 2017.

Quella raccontata da Massimiliano Virgilio è la stessa città di Saviano e della Ferrante: “una città, lo avrei capito tempo dopo, in cui per ogni Eduardo che voleva tornarci a ogni costo, c'erano altre mille persone che speravano di andarsene via il prima possibile”. Ma quella de “L’Americano” è anche una Napoli diversa, che si trasforma in un’occasione per raccontare una storia diversa da diverse prospettive: c’è la camorra, certo, ma essa non diviene mai protagonista assoluta ed esclusiva. Ci sono storie fatte d’amicizia e di famiglia, che affondano le radici nell’intimità dei protagonisti senza mai escluderli da ciò che c’è fuori, da quella che molti chiamano “Storia”.

“L’Americano” è la storia di due mondi lontanissimi fra loro, opposti, che s’incontrano e si scontrano attraverso l’amicizia dei protagonisti. Marcello e Leo non potrebbero essere più diversi: il primo, figlio di un integerrimo impiegato di banca, il secondo membro di una famiglia vicina alla camorra. Ma saranno proprio le reciproche differenze a caratterizzare quell'amicizia, vissuta attraversando circa trent’anni di storia del nostro Paese, dal delitto Moro alle Torri Gemelle.

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