Polemica Festival di Sanremo, Rai: “Lo faremo anche in un’altra città”. FIMI: “Senza artisti è una scatola vuota”

Il Festival di Sanremo si farà con o senza il comune ligure. La Rai ha risposto sulle polemiche che riguardano il Festival di Sanremo spiegando che se dovesse venir meno l'intesa col Comune ligure è pronta a fare la kermesse in un'altra città. Nei giorni scorsi si è scatenata la polemica riguardo le pretese economiche del Comune di Sanremo che ha indetto il bando per il Festival a cui ha partecipato solo la Rai.
A Fanpage Enzo Mazza, Ceo di FIMI, la federazione che rappresenta le etichette discografiche italiane, si è lamentato delle pretese del Comune ligure che, da bando, avrebbe chiesto 6.5 milioni di euro alla Rai – aumentando di oltre un milione i soldi ricevuti lo scorso anno e di oltre due milioni quelli ottenuti fino tre anni fa – e una percentuale, non inferiore all'1%, "su tutti gli introiti, comunque definiti e a qualunque titolo incassati, derivanti dai proventi pubblicitari e da quelli derivanti dallo sfruttamento, in qualunque forma (…), dei marchi concessi e dei segni distintivi delle singole" come si legge sul bando.
"Il Festival di Sanremo è soprattutto il Festival della Rai"
Durante la presentazione dei palinsesti Rai, infatti, l'amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi ha spiegato che "Il Festival di Sanremo è il Festival di Sanremo, ma è anzitutto il Festival della Rai, nel senso che senza la Rai non esisterebbe il Festival di Sanremo. Questo lo dobbiamo dire con chiarezza, e non solo dal punto di vista di ruolo storico, cioè quello che la Rai ha fatto per Sanremo, ma anche da un punto di vista produttivo. Difficile che non in Italia, ma in Europa, ci siano broadcaster capaci di mettere in piedi uno show come quello che mettiamo ogni anno in piedi al Teatro Ariston di Sanremo, con un sistema di produzione praticamente unico". In questi anni il connubio Rai-discografia ha riportato la kermesse ai fasti di un tempo, diventando il posto in cui stare se si vuole promuovere una canzone o un album.

La minaccia della discografia di fare un passo indietro da Sanremo
Nei giorni precedenti, Mazza aveva minacciato un passo indietro da parte della discografia se la Rai avesse accettato le condizioni economiche della città invece di investire maggiormente sugli artisti. Da anni la polemica sui rimborsi alle etichette è infuocata e quest'anno, Mazza, sempre a Fanpage, ha minacciato un passo indietro che potrebbe creare un terremoto su quello che da qualche anno è tornato a essere il principale appuntamento musicale italiano, la vetrina principale della musica italiana: "Major e indipendenti hanno visto crescere in maniera esponenziale i costi negli ultimi anni e la partecipazione di un artista ormai arriva a costare intorno ai 120 mila euro a fronte di un contributo di RAI inferiore ai 65 mila euro. RAI e Comune devono tenere conto di questo perché c’è un concreto rischio di vedere le aziende ridurre gli impegni a causa del mancato ritorno degli investimenti" ha detto il Ceo Fimi che ha anche aggiunto che non ne tenessero conto la discografia "sarebbe pronta a disimpegnarsi e fare un passo indietro".
La posizione Rai sui rimborsi chiesti dagli artisti
Durante la conferenza stampa di presentazione dei palinsesti Rai, rispondendo a Fanpage, Rossi ha glissato sulla questione economica: "Essendo aperta una gara è sempre difficile poter dire le cose. Il rapporto col mondo discografico è strettissimo – ha spiegato l'AD -. Abbiamo un interlocuzione continua col mondo della discografia e sappiamo che il mondo della discografia nutre un malessere da tempo, non sul Festival, ma su limiti organizzati che Sanremo ormai presenta oggettivamente e, come dicevo, vengono appianati dallo sforzo produttivo che la Rai fa. Affronteremo anche questo tema, ma dobbiamo attendere l'esito della gara del Comune. Prima, è difficile qualsiasi tipo di valutazione".

Senza Rai e artisti Sanremo è una scatola vuota
La risposta di Mazza ha confermato quanto da tempo dicono i discografici, ovvero che "senza Rai e senza l'industria discografica che fornisce il contenuto Premium, il Festival di Sanremo è solo una scatola vuota, questo il Comune lo deve sapere". E Rossi ha aggiunto anche che la macchina produttiva si è già messa in moto, Conti sta ascoltando già le canzoni candidate per l'edizione 2026 e che indipendentemente dagli accordi col Comune "la Rai farà il Festival. Se non dovesse essere Sanremo – ma noi siamo convinti che sarà il Festival di Sanremo – la Rai farà il suo Festival, perché è in grado di avere una macchina produttiva unica in Italia, capace di realizzare un evento di questo tipo dovunque".