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Chiusura domenicale dei negozi, si allungano i tempi: si riapre la discussione sul testo

Per una proposta di legge definitiva in tema di chiusura domenicale dei negozi ci sarà ancora da aspettare. L’iter della proposta di legge in commissione Attività produttive alla Camera ha subito un rallentamento: la maggioranza M5s-Lega ha deciso di dare vita a nuove audizioni per trovare maggiore condivisione e un miglior equilibrio tra gli opposti interessi.
A cura di Stefano Rizzuti
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Per arrivare alla chiusura domenicale dei negozi ci sarà da attendere. L’accordo che sembrava ormai chiuso nella maggioranza andrà rivisto. E ora Lega e Movimento 5 Stelle hanno deciso di far ripartire le audizioni per poter approfondire tutti gli aspetti critici della proposta ascoltando le associazioni di categoria. La commissione Attività produttive della Camera darà vita a un nuovo ciclo di audizioni per provare a trovare una sintesi che soddisfi maggiormente i due alleati di governo, contrapposti tra due diverse priorità: salvaguardare i posti di lavoro per la Lega, tutelare i lavoratori per il Movimento 5 Stelle. Si cerca, quindi, una maggiore condivisione: all’interno del Parlamento ma anche con le associazioni di categoria e con chi da questa legge verrà toccato in prima persona. Una condivisione che si cerca anche nel mondo della Chiesa, tanto che Luigi Di Maio avrebbe parlato con la Cei del tema.

Il relatore della legge è il leghista Andrea Dara. Che negli scorsi giorni ha sottolineato che è “necessario risentire le associazioni coinvolte”. Il testo, dunque, non è blindato. Ma la strada verso l’approvazione della legge è ancora lunga. E i rappresentanti del Movimento 5 Stelle in commissione hanno espresso negli scorsi giorni tutte le loro preoccupazioni sulla discussione del tema: “Siamo francamente sconcertati dalla quantità di falsità e sciocchezze che continuiamo a leggere in questi giorni riguardo alla proposta di legge sulla disciplina degli orari degli esercizi commerciali. Ci aspettavamo una reazione forte da parte delle lobby interessate a mantenere lo status quo per continuare a lucrare su lavoratori e piccoli commercianti. Ma mai avremmo immaginato che si formasse un fronte unico di giornali e tv impegnate ad inventare h24 notizie totalmente false per screditare una misura che va incontro a cittadini, commercianti e aree del Paese che più di tutte hanno sofferto la crisi. Un goffo tentativo di boicottaggio che va contro ogni logica e, soprattutto, contro gli interessi degli italiani”. Secondo i deputati M5s, infatti, non ci saranno danni per l’economia e il testo su cui si è trovato un accordo con la Lega è una buona sintesi.

La posizione della Chiesa

Negli scorsi giorni si è tenuto anche un incontro bilaterale Italia-Santa Sede in cui si è discusso, tra le altre cose, di chiusura domenicale dei negozi. Il segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, ha ribadito la posizione “del Santo Padre e del presidente della Cei: vogliamo che sia salvaguardato il senso della domenica, soprattutto a favore delle persone. Abbiamo sentito che ci sono problemi di lavoro, abbiamo sollevato anche questa questione. Da parte del governo è stato assicurato che si farà grande attenzione sulle ricadute di questo tipo”.

Cosa prevede la proposta di legge

L’intesa trovata da M5s e Lega sul testo potrebbe essere anche rivoluzionata. Per ora il testo base prevede 26 aperture su 52 domeniche totali. A cui aggiungere quattro aperture sui 12 giorni di festività nazionali. Ci saranno delle deroghe per i centri storici e per i negozi di vicinato (almeno per le domeniche). Per quanto riguarda le zone turistiche, le 26 domeniche di apertura potranno essere concentrate in una sola stagione: per esempio in estate per le località di mare. Per i centri storici e i negozi di vicinato non ci dovrebbero essere limiti per le aperture domenicali, fermo restando quelle nelle festività. Sempre aperte, invece, le rivendite di generi di  di monopoli, gli esercizi interni ai campeggi, ai villaggi e ai complessi turistici, gli esercizi di vendita al dettaglio situati nelle aree di servizio lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie, marittime ed aeroportuali, le rivendite di giornali, le gelaterie e gastronomie, le rosticcerie e le pasticcerie, gli esercizi specializzati nella vendita di bevande, fiori, piante e articoli da giardinaggio, mobili, libri, dischi, nastri magnetici, musicassette, videocassette, opere d'arte, oggetti d'antiquariato, stampe, cartoline, articoli da ricordo e artigianato locale, e anche le stazioni di servizio autostradali e le sale cinematografiche.

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