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Chi era Giangiacomo Feltrinelli: editore, marito di Inge, morto nel mistero

Giangiacomo Feltrinelli, marito di Inge Feltrinelli, ha lasciato un segno nella nostra storia recente non solo perché il fondatore della nota Casa Editrice Feltrinelli, ma anche come attivista politico capace di lavorare nella clandestinità durante gli anni di piombo. La sua figura, unica, è ancora controversa a causa della morte, misteriosa.
A cura di Laura Ghiandoni
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Una figura unica, speciale, quindi nel nostro Paese anche controversa quella di Giangiacomo Feltrinelli, marito di Inge Feltrinelli, che ha indubbiamente lasciato un segno nella nostra storia recente non solo perché il fondatore della nota Casa Editrice Feltrinelli, ma anche come attivista politico capace di lavorare nella clandestinità durante gli anni di piombo. Nato nel 1926 a Milano, in una delle più importanti famiglie aristocratiche italiane  figlio di Carlo Feltrinelli, presidente di numerose società  tra cui il Credito Italiano e l'Edison, già da adolescente partecipa attivamente alla lotta antifascista arruolandosi nel Gruppo di Combattimento di Legnano.

Successivamente alla fine della guerra entra nel Partito Socialista Italiano, dove inizia la raccolta di importanti documenti della storia del movimento operaio che lo porterà a creare la Biblioteca Feltrinelli di Milano, che poi diventerà Fondazione. La Casa Editrice Giangiacomo Feltrinelli  Editore nasce nel 1954, e appena fondata inizia a pubblicare romanzi da Nobel, come Il dottor Zivago che vinse il famoso premio nel 1958 e Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.

Dopo due matrimoni non riusciti, Giangiacomo sposa la fotoreporter Inge Feltrinelli nel 1959. Nel frattempo continua l'attività politica che negli anni sessanta diventerà in buona parte clandestina. Nel 1970 fonda il GAP, i Gruppi di Azione Partigiana, un gruppo paramilitare impegnato a riportare la rivoluzione comunista in Italia. La morte di Giangiacomo stende un ulteriore punto interrogativo sul personaggio.  Il 14 Marzo 1972 viene trovato a Segrate.  In un primo momento si pensa all'omicidio, successivamente emergerà il fatto che fu una bomba a causarne la morte. Dopo alcune inchieste, nel processo che si svolse nel marzo del 1979, i compagni brigatisti testimoniarono che Giangiacomo, detto Osvaldo, era perito mentre stava posizionando un ordigno per facilitare l'azione dei militanti partigiani. Il mistero sulla morte di Giangiacomo Feltrinelli resta, ad oggi, un irrisolto mistero all'italiana.

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