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Vicenza, teneva i bimbi a testa in giù per punizione. Maestra condannata

Una maestra di 57 anni è stata condannata ieri a due mesi di reclusione (sospesi); dovrà inoltre risarcire, con 6 mila euro ciascuna, le famiglie di due suoi alunni di 8 anni. È la terza volta che la docente negli ultimi 10 anni è accusata del medesimo reato: abuso dei mezzi di correzione.
A cura di Biagio Chiariello
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 Due mesi di reclusione (sospesi) per abuso di mezzi di correzione; oltre ad un risarcimento (di 6 mila euro ciascuna) per le famiglie di due suoi alunni di 8 anni. Questa la condanna comminata a E.R.O.F., maestra elementare di 57 anni di Valdagno, in provincia di Vicenza, che nel maggio di tre anni, per aver preso per i piedi e sballottati a testa in giù e afferrati per il collo e sbattuti contro un tavolo due alunni.

Stando alle accuse mosse dalla Procura in base alla segnalazione dei genitori che si erano rivolti all’allora dirigente scolastico, la maestra il 5 maggio 2017 avrebbe preso di mira tre alunni. A quanto pare i più vivaci della classe, una prima. Avrebbe "afferrato per il collo" un bimbo di 6 anni "e dopo averlo disteso su un banco" gli avrebbe "puntato contro una seggiolina". Arrivando a dieci centimetri dal suo volto, stando a quanto racconterà poi il bimbo a casa, con quella sediolina che temeva potesse colpirlo o franargli addosso da un momento all’altro. E ancora l’insegnante avrebbe "afferrato per le caviglie" gli altri due, di 6 e 7 anni, "sollevandoli da terra a testa all’ingiù e scuotendoli".

È la terza volta che la docente negli ultimi 10 anni è accusata del medesimo reato: abuso dei mezzi di correzione. Nel 2010 era stata accusata di aver messo il nastro adesivo sulla bocca dei suoi alunni di quarta elementare (alla Borne di Valdagno), di aver preso a schiaffi un bimbo indisciplinato e di aver tagliato i capelli a un altro. L’inchiesta penale era andata archiviata per prescrizione, perché trascorso troppo tempo, mentre quella disciplinare si era chiusa con l’assoluzione.

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