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Pirlo spiega il modulo della Juventus: “Non conta chi gioca”

Nella conferenza stampa che precede il match contro il Ferencvaros, Andrea Pirlo è tornato a parlare della sconfitta della Juventus contro il Barcellona: “Una lezione importante per il futuro”. Sulle possibile variazioni di modulo e eventuali cambiamenti di uomini afferma: “Non conta chi gioca, conta che mantengano quelle posizioni”.
A cura di Vito Lamorte
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Andrea Pirlo ha presentato la sfida che la sua Juventus domani giocherà in casa del Ferencvaros per il terzo turno del girone della Champions League 2020/2021. L'allenatore dei bianconeri ha parlato dell'importanza di questo match in conferenza stampa: "Budapest bellissima città ma noi siamo qua per giocare e vincere. Buona squadra, bella partita contro la Dinamo Kiev, non meritava quel passivo col Barcellona. Dobbiamo rispettare questo avversario perché ogni partita in Champions è difficile e questi tre punti pesano sempre tre punti".

La Juventus viene dalla vittoria di Cesena con lo Spezia, che ha ridato serenità all'ambiente bianconero, ma ora servirà tornare ai 3 punti anche in Champions: "Abbiamo bisogno di fare una partita importante, cercando di essere padroni del gioco". A chi chiede se è previsto un cambiamento nel modulo rispetto alle ultime uscite, Pirlo ha risposto così: "Resta lo stesso, McKennie ha solo giocato al posto di Kulusevski o Ramsey. Domani magari ci sarà qualche altro giocatore, ma il nostro concetto di calcio non cambierà. Non conta chi gioca, conta che mantengano quelle posizioni. L’altro giorno c’era Arthur più basso, ma l’impostazione tattica rimane la stessa". 

Il tecnico della Juventus è tornato sulla brutta sconfitta contro il Barcellona di sette giorni fa:  "Quella sconfitta ci ha fatto capire che bisogna migliorare, che per certe partite serve organizzazione e determinazione in più, incontrare subito il Barcellona fa anche bene e ci servirà in futuro per migliorare e giocare meglio anche nel ritorno".

Infine Pirlo è convinto che la presenza del pubblico, sono previsti 20.000 spettatori, sia positivo anche per la Juventus:  "Ci condiziona in meglio perché il pubblico ti dà una sensazione di sentire maggiormente difficoltà o paura del rischio in fase difensiva. Quando senti i tifosi spingere la squadra, può aiutarti a ritrovare la giusta attenzione. E poi è più bello per tutti".

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