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Gasperini inferocito per il rigore su Chiesa in Juventus-Atalanta

Gian Piero Gasperini non ha apprezzato molto la decisione dell’arbitro Doveri di assegnare il calcio di rigore alla Juventus nel secondo tempo per il contatto tra Hateboer e Chiesa. L’allenatore dell’Atalanta ha protestato molto con il Quarto Uomo a bordo campo ed pochi minuti dopo l’esecuzione del penalty è arrivata l’ammonizione per proteste.
A cura di Vito Lamorte
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"Non scherziamo". È stata questa la frase che Gian Piero Gasperini ha ripetuto più volte dopo l'assegnazione del calcio di rigore alla Juventus nel secondo tempo del match tra i bianconeri e la sua Atalanta. Hans Hateboer è entrato in contatto con Federico Chiesa e l'arbitro Daniele Doveri ha indicato il dischetto dei 16 metri tra l'incredulità di tutti i calciatori della squadra bergamasca. L'intervento del laterale olandese non sembrava punibile con la massima punizione sopratutto perché il calciatore bianconero è caduto poco dopo il contatto tra le gambe. L'allenatore della Dea ha protestato per diverso tempo con il Quarto Uomo a bordo campo e pochi minuti dopo si è preso l'ammonizione per proteste.

L'allenatore della squadra che lo scorso anno è arrivata ad un soffio dalla semifinale di Champions League partecipa molto alla partita da bordo campo e non risparmia mai la sua opinione né durante né dopo i 90′. Per fortuna dell'Atalanta la conclusione dagli undici metri non è andata a buon fine della Juventus, perché Gollini è riuscito a bloccare la conclusione di Cristiano Ronaldo e conservare il risultato di parità.

Il caso ha voluto che a procurarsi il calcio di rigore per la squadra bianconera fosse Federico Chiesa, sul quale Gasperini si era espresso in maniera molto dura due anni fa dopo un Fiorentina-Atalanta. Il tecnico di Grugliasco aveva protestato contro l'esterno, allora in casacca viola, per una sua simulazione in occasione del 2-0 della squadra toscana. Gasp dichiarò: "Chiesa è uno dei migliori giovani del nostro campionato, ma ha l'abitudine di fare certi gesti e deve cominciare a pagarli perché è diseducativo se non li pagherà". Una situazione che destò molto scalpore e che sfociò dopo il triplice fischio anche in un diverbio con Stefano Pioli, con il quale poi si scusò nel post-partita.  

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