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Lo sconcertante atteggiamento della Juve nell’ultima azione: non riesce neanche il “fallo tattico”

L’atteggiamento della Juventus nel finale dei tempi supplementari è stato disastroso. Chiusure tardive, scalate in ritardo mentre la panchina chiedeva il fallo tattico, e l’Inter ne ha approfittato.
A cura di Marco Beltrami
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La Juventus contro l'Inter si è aggrappata all'orgoglio, almeno fino a quei concitati secondi finali dei tempi supplementari quando il gol di Sanchez ha consegnato la Supercoppa ai nerazzurri. Una situazione che ha vanificato tutti gli sforzi fatti dalla squadra bianconera e che conferma come nel calcio ogni dettaglio faccia la differenza e sia necessario stare sul pezzo "fino alla fine", proprio come recita il celebre motto della Vecchia Signora. E invece l'atteggiamento finale della Juventus, mentre dalla panchina urlavano "Fate fallo tattico!" è stato per certi versi sconcertante considerando l'importanza della posta in palio, con molti giocatori che probabilmente pensavano di aver già messo in cascina la possibilità di giocarsi tutto ai calci di rigore.

A meno di 30 secondi dalla fine dei tempi supplementari, l'Inter è riuscita senza troppe difficoltà a creare infatti l'azione che ha poi portato al gol vittoria di Sanchez. La Juventus che aveva perso il pallone in maniera troppo ingenua, non ha fatto molto per arginare la trama nerazzurra, nata proprio dall'area di rigore di Handanovic. Le immagini sono impietose e mostrano Dybala (infuriato con la dirigenza e pronto anche ad ascoltare altre offerte, con il rinnovo più lontano) e Kean che con un passo molto lento di fatto occupano solo la posizione senza mettere eccessiva pressione al portatore di palla avversario che ha tutto il tempo per impostare.

L'unico a provare a fare qualcosa è il generoso McKennie, al contrario dei suoi compagni di reparto assolutamente passivi. Se Arthur resta in una zona del campo inutile, Bentancur si attiva troppo tardi e non riesce a chiudere nei tempi giusti su Dimarco. Insomma una situazione di mancate scalate e chiusure tardive che si è conclusa con l'errore finale di Alex Sandro, che con un tocco di petto sciagurato in area ha messo in difficoltà Chiellini, favorendo Darmian e poi il match-winner Sanchez.

Il tutto mentre dalla panchina della Juventus a più riprese chiedevano un fallo tattico, per far entrare Leonardo Bonucci. Una scelta legata ad una triplice motivazione: perdere tempo, inserire un altro difensore, e puntare su uno specialista dal dischetto in vista degli imminenti rigori. Difficile però pensare che i giocatori bianconeri, con quell'atteggiamento troppo "molle" avrebbero potuto commettere un intervento falloso tattico.

C'è da dire anche che probabilmente anche se l'azione fosse finita senza gol, il difensore campione d'Europa, infuriatosi a bordo panchine con il segretario dell'Inter Mozzillo con un gesto che potrebbe costargli caro, non sarebbe riuscito ad entrare, cronometro alla mano. Il tutto a conferma di una scelta non presa con i tempi giusti da Allegri che sicuramente non ha contribuito a cambiare il quadro degli eventi e che poteva pensare a gettare nella mischia il centrale prima. Ed ecco che così la Juventus in meno di 30 secondi ha gettato alle ortiche con un atteggiamento complessivamente inaccettabile, una buona prova soprattutto in termini di attenzione e abnegazione. E oggi quel motto "fino alla fine" risulta quantomeno beffardo.

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