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“Eriksen non può giocare con un defibrillatore”, il cardiologo Mos a Fanpage

Christian Eriksen subirà un’operazione nella quale gli sarà impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD), che gli permetterà di non rischiare più la vita in caso di un’aritmia potenzialmente letale. A Fanpage il dottor Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha spiegato il funzionamento del dispositivo, la cui presenza lascia pochi dubbi sul futuro del campione danese: “Credo che non possa continuare a giocare, in Italia non c’è discussione”.
A cura di Valerio Albertini
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La federazione calcistica danese ha annunciato che Christian Eriksen subirà un'operazione, nella quale si procederà all'impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD). La decisione è arrivata in sintonia tra il giocatore e diversi specialisti nazionali e internazionali. Grazie a questo dispositivo, il campione dell'Inter non rischierà più la vita in seguito all'aritmia che ha portato all'arresto cardiaco occorsogli durante Danimarca-Finlandia agli Europei. Si apre adesso una nuova fase della sua vita e della sua carriera, quella in cui bisognerà capire se e come Eriksen potrà tornare a giocare a calcio a livello professionistico. Il protocollo per ottenere l'idoneità sportiva in Italia è particolarmente rigido. Il dottor Lucio Mos, presidente della Società Italiana di Cardiologia dello Sport, ha spiegato a Fanpage cos'è un ICD e quali sono le prospettive per Eriksen, in Italia e all'estero.

Dottore, ad Eriksen verrà impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo (ICD): di cosa si tratta?
"È un piccolo apparecchio che viene messo sotto cute, sotto la clavicola, e rileva l'attività del cuore continuamente. In caso di un'aritmia potenzialmente letale, interviene con una piccola scossa e la blocca".

Che tipo di operazione è necessaria per impiantare il dispositivo?
"L'operazione è molto semplice dal punto di vista tecnico. Si fa in anestesia locale e dura circa un'ora. Il fatto è che non si sa per quale motivo sia stata presa questa decisione. Se procederanno a un'operazione come questa, significa che Eriksen ha avuto un'aritmia potenzialmente letale. Non so se c'è una cardiopatia sottostante, ma si tratta di un'apparecchiatura che viene messa per evitare la morte improvvisa".

Per quanto tempo Eriksen dovrà avere un ICD? È una misura permanente o può interessare un breve periodo?
"Generalmente è una misura permanente, però in alcuni casi potrebbe anche interessare un periodo più breve, anche se dubito molto che sia questo il caso. Bisogna conoscere la diagnosi, se è già stata fatta. Sono esami particolari, ci vuole un po' di tempo".

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Un calciatore professionista può ottenere l’idoneità sportiva in Italia avendo un defibrillatore cardiaco sottocutaneo?
"In Italia assolutamente no, non c'è discussione. I protocolli italiani prevedono che non possa essere ottenuta. Potrebbe averla soltanto per il biliardo, gli scacchi, sport di questo tipo. Noi abbiamo la legislazione più protettiva nei confronti dell'atleta di tutta l'Europa".

Quanto il calcio è compatibile con problemi di cardiopatia rispetto ad altri sport?
"Il calcio, come molti altri sport, ha due presupposti: l'impegno fisico e il contatto. Non ci sono traumi come nella boxe, ma i contatti sono comunque frequenti. La cardiopatia non è compatibile con uno sport di contatto come il calcio. Poi è sempre difficile distinguere tra ciò che è agonistico e ciò che non lo è, perché spesso nelle partitelle tra amici, che non dovrebbero esserlo, esiste invece una carica agonistica in soggetti non allenati, che può essere molto più pericolosa rispetto a un'attività formalmente riconosciuta come agonistica".

Questa notizia quanto cambia lo scenario sul suo futuro: Eriksen potrà continuare a giocare?
"In generale, credo che non possa continuare a giocare. Non si può ipotizzare un'attività sportiva agonistica, a meno che il suo problema non fosse qualcosa di reversibile, che dà la possibilità di togliere il dispositivo, ma non mi sembra questo il caso. Tra l'altro, negli sport di contatto, avere un defibrillatore cardiaco sottocutaneo potrebbe essere molto pericoloso, nel caso di traumi allo stesso dispositivo. La legislazione all'estero non è così rigida come in Italia, però dubito che possa riprendere a giocare a pallone".

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