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Eriksen sarà operato al cuore: gli verrà impiantato un defibrillatore cardiaco

Christian Eriksen sarà operato al cuore: gli sarà impiantato un defibrillatore sottocutaneo che possa intervenire automaticamente in caso di nuovo arresto cardiaco. Lo ha comunicato la Federcalcio danese, specificando che il giocatore danese “ha accettato la soluzione, dopo la conferma di specialisti nazionali e internazionali”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Christian Eriksen sarà operato al cuore dopo l'arresto cardiaco che ha fatto temere per la sua vita sabato scorso durante Danimarca-Finlandia: al giocatore danese sarà impiantato un defibrillatore sottocutaneo, come comunicato in una nota dalla Federcalcio scandinava.

"Dopo diversi esami si è deciso che Christian dovrà avere un ICD (defibrillatore cardiaco) – si legge nel comunicato diffuso stamattina – Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco causato da aritmia. Christian ha accettato la soluzione e il piano è stato inoltre confermato da specialisti nazionali e internazionali, che raccomandano tutti lo stesso trattamento. Incoraggiamo tutti a rispettare la privacy e la serenità di Christian e la sua famiglia".

Come funziona il defibrillatore cardiaco

Una decisione presa dunque di concerto col campione danese, dopo la prima parte degli esami svolti all'ospedale di Copenaghen dove è ricoverato da cinque giorni: il defibrillatore impiantato vicino al cuore interverrà automaticamente qualora in futuro dovesse avvenire un nuovo cortocircuito elettrico in seguito a fibrillazione ventricolare, come accaduto sabato scorso al Parken Stadium. L'obiettivo è insomma di fornire immediatamente quella scarica che ‘resetti' il cuore e lo faccia ripartire.

L'operazione in questione è sicuramente di grande importanza ai fini di garantire la qualità della vita migliore possibile per Eriksen, scongiurando il rischio di un arresto cardiaco non reversibile in assenza di un defibrillatore. Resta invece tutto da scrivere il futuro calcistico del centrocampista dell'Inter: per capire se e quando potrà tornare in campo servirà una diagnosi precisa sulla patologia sottostante che ha portato il suo cuore a fermarsi senza che ci fosse stata alcuna avvisaglia in tal senso. Eriksen non sarebbe peraltro il primo calciatore la cui carriera è proseguita dopo l'impianto di un defibrillatore cardiaco: è accaduto a Daley Blind, che tuttora gioca nell'Ajax e nella Nazionale olandese (è sceso in campo nel match d'esordio degli Europei contro l'Ucraina): "Adesso sono al sicuro, ho avuto questa garanzia dai medici".

Il caso Blind e l'idoneità sportiva diversa da Paese a Paese

Una situazione ovviamente diversa da quella di Eriksen, così come diverse sono le normative per avere l'idoneità sportiva nei vari Paesi. Non è molto ottimista sulla possibilità di rivedere in campo il danese Enrico Castellacci, medico della Nazionale italiana campione del mondo nel 2006: "Se potrà tornare a giocare? Se dobbiamo essere onesti, dobbiamo dire che la sua carriera potrebbe essere compromessa – spiega a ‘Cusano Italia Tv' – Se è una patologia che per i protocolli può permettere di riprendere a giocare ben venga, sarei veramente felice, qualora ciò non dovesse succedere la riflessione che dobbiamo fare è che in pochi minuti è passato dalla morte alla vita e questo ci deve far comunque sorridere. Blind? Lui gioca con un defibrillatore sottocutaneo, qualora avesse un'aritmia partirebbe questo defibrillatore per rinstaurare il ritmo sinusale, evidentemente dove gioca hanno ritenuto che questo sia sufficiente a non far rischiare niente al giocatore. Mi auguro che il buonsenso e la ratio medica prevalga sempre". Insomma, quello che va bene in Olanda non è detto che sia sufficiente anche in Italia. Se ne saprà di più dopo gli ulteriori approfonditi esami cui sarà sottoposto Eriksen.

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