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Eriksen tornerà a giocare? Cosa dice il protocollo per l’idoneità sportiva in Italia

Dopo l’attacco cardiaco che ha riportato durante Danimarca-Finlandia, Christian Eriksen verrà sottoposto a un intervento chirurgico e gli sarà impiantato un defibrillatore sottocutaneo. E ora ci si chiede anche se Eriksen potrà tornare a giocare a calcio. C’è un protocollo che stabilisce i criteri sull’attività sportiva agonistica.
A cura di Alessio Morra
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Con un tweet la federcalcio della Danimarca ha comunicato che Christian Eriksen dovrà essere operato al cuore. Al calciatore dell'Inter, che ha avuto un arresto cardiaco sabato scorso durante la partita degli Europei tra Danimarca e Finlandia, sarà impiantato un defibrillatore sottocutaneo: "Questo dispositivo è necessario dopo un attacco cardiaco causato da aritmia. Christian ha accettato la soluzione".

Il defibrillatore interverrebbe se il cuore di Eriksen subisse nuovo cortocircuito elettrico in seguito a fibrillazione ventricolare. Già un calciatore di alto livello ha subito un intervento simile, è Daley Blind dell'Ajax che sta disputando l'Europeo con l'Olanda. Ma adesso c'è da capire se in Italia Eriksen, dopo l'impianto del defibrillatore cardiaco, riceverebbe l'idoneità per l'attività sportiva agonistica. Esiste infatti un protocollo che stabilisce i criteri sull'attività sportiva e livello agonistico, protocollo che vale per l'Italia, paese in cui gioca il danese.

Il protocollo e la concessione dell'idoneità sportiva

Il Comitato Organizzativo Cardiologico per l'idoneità allo Sport ha aggiornato nel 2017 i ‘Protocolli cardiologici per il giudizio di idoneità allo sport agonistico'. Il comitato del COCIS è composto da membri dell'ANCE (Associazione Nazionale Cardiologi Extraospedalieri), l'ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri), la FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana), SIC (Società Italiana di Cardiologia), SIC Sport (Società Italiana di Cardiologia dello Sport).

Nel protocollo c'è una parte specifica dedicata all'attività sportiva dei soggetti portatori di ICD (il defibrillatore impiantabile). Il protocollo cardiologico per il giudizio di idoneità allo sport agonistico è stato aggiornato nel 2017 e riguardo all'attività dei portatori di ICD stabilisce anche che:

Nei soggetti portatori di ICD la concessione dell’idoneità sportiva dipende dal tipo di cardiopatia sottostante, dalla presenza o meno di sintomi, dal rischio traumatico e dal rischio intrinseco dello sport praticato. Inoltre, dovrà essere valutato attentamente anche il rischio di possibili interferenze elettromagnetiche al dispositivo. Le preoccupazioni maggiori legate all’attività sportiva ad elevato impegno cardiovascolare nei portatori di ICD sono relative al possibile aumento del numero degli shock appropriati e non appropriati in corso di esercizio fisico.

A livello di tempistica l'unica certezza è che ‘la visita di idoneità dovrà essere fatta almeno tre mesi dopo l'installazione dell'impianto del defibrillatore sottocutaneo', ciò significa che Eriksen la visita per l'idoneità non la svolgerebbe prima dell'autunno.

Questi sono i casi in cui potrebbe essere concessa l'idoneità

  • negli sport senza rischio traumatico o intrinseco;
  • ai soggetti asintomatici;
  • negli sport a basso-moderato impegno cardiovascolare;
  • almeno 3 mesi dall’ultimo intervento dell’ICD con stimolazione anti-tachicardica o shock, sia esso appropriato o meno;
  • nei soggetti con funzione cardiaca normale o solo moderatamente compromessa e in presenza di patologie compatibili con il tipo di sport praticato.

L'idoneità sportiva invece dovrebbe essere negata all'atleta in caso di: 

  • presenza di cardiopatia incompatibile con lo sport;
  • negli sport a rischio intrinseco;
  • negli sport a elevato impegno cardiovascolare;
  • negli sport che prevedono movimenti ampi e ripetitivi dell'arto superiore ipsilaterale alla zona d'impianto (per gli ICD transvenosi) data la possibilità di danno degli elettro-cateteri.
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