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Cosa succede all’Inter se Zhang non riesce a ripagare in tempo il prestito di Oaktree

A maggio scade il termine per ripagare il debito con Oaktree, che ha in pegno le quote dell’Inter: Zhang lavora per un rifinanziamento, ma non è l’unica strada.
A cura di Benedetto Giardina
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L'Inter ha un mese cerchiato in rosso sul calendario per il 2024 appena iniziato: entro la fine di maggio si saprà quale sarà il futuro del club nerazzurro, se ancora in mano alla famiglia Zhang e al gruppo Suning oppure se le quote della società verranno riscattate dal fondo Oaktree. Sempre che all'orizzonte non si presenti una terza strada, quella di una cessione che allo stato attuale appare complicata, tanto più se da concretizzare prima del termine di questa stagione. Tempistiche chiare per un avvenire tutto da decifrare e tre possibili piste da seguire. Così, mentre la squadra di Simone Inzaghi insegue sul campo lo Scudetto della seconda stella, lontano dal terreno di gioco si attendono notizie su ciò che potrà accadere all'interno della società.

Inter e Oaktree, il finanziamento e i versamenti nel club

Nel maggio 2021, l'Inter ha annunciato «un'operazione di finanziamento a livello di azionariato con fondi gestiti da Oaktree Capital Management, L.P.», società di gestione patrimoniale con sede a Los Angeles. L'importo del finanziamento è di 275 milioni di euro e nello stesso contesto, cambia l'assetto societario del club, dato che l'azionista di riferimento diventa la società lussemburghese Grand Tower (sempre controllata da Suning tramite un'altra holding, Great Horizon).

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Da allora, sono stati versati nelle casse dell'Inter i seguenti finanziamenti soci: 50 milioni nel maggio 2021 e 25 milioni nel giugno 2021 con tasso fisso netto dell'8% annuo, 10 milioni nel febbraio 2023, 16 milioni a marzo 2023 e 25 milioni nell'aprile 2023 con un tasso fisso annuo dell'11%. In totale, fanno 126 milioni di euro, ma non è questo ciò che conta per il futuro del club: quel che conta è stato annunciato dall'Inter nel gennaio 2022, conseguentemente all'emissione del bond da 415 milioni, ovvero che il finanziamento di Oaktree «è garantito in parte da pegno sulle azioni di Great Horizon S.à r.l., Grand Sunshine S.à r.l., Grand Tower, Inter e International Sports Capital S.p.A». Se Suning non dovesse adempiere alla scadenza, allora Oaktree può riscattare le quote del club e della controllante.

Cosa deve fare Zhang per restare proprietario dell'Inter

Il primo scenario è quello di un pagamento da parte della famiglia Zhang, che manterrebbe così le quote dell'Inter chiudendo il cerchio col finanziamento di Oaktree. Pagare il debito senza ulteriori interventi da terze parti, dunque interamente con capitali di Suning, porterebbe il club nerazzurro su una strada lineare e senza alcuna azione posta a garanzia. La cifra, considerando anche gli interessi sul finanziamento, ha già superato la soglia dei 300 milioni di euro. A giugno, alla vigilia della finale di Champions League persa contro il Manchester City, Steven Zhang ha ammesso alla Gazzetta dello Sport di voler rinegoziare il prestito e di voler trovare con Oaktree una soluzione per il rifinanziamento. Stando alle notizie emerse nell'ultimo periodo, però, Zhang sarebbe alla ricerca di nuovi finanziatori, cosa che richiederebbe tempi ristretti per poter arrivare a maggio con in mano i soldi necessari a saldare il debito con Oaktree. Inoltre, in questo modo, si passerebbe da un creditore a un altro.

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Per vedere Zhang ancora al comando dell'Inter, dunque, le strade sono virtualmente due: mettere soldi di proprio pugno per ripagare il finanziamento, oppure trovare un nuovo accordo con un nuovo finanziatore. Quest'ultima è un'ipotesi che sta prendendo piede, come riportato dal Sole 24 Ore nei giorni scorsi, evidenziando tali discorsi nei colloqui avuti da Zhang con Goldman Sachs. Però, appunto, vanno seguite tempistiche veloci per poter arrivare a maggio con un piano chiaro su come concludere la faccenda Oaktree.

Oaktree o nuova proprietà, cosa può cambiare per l'Inter

Quel che appare certo è che se Suning non dovesse ripagare Oaktree, allora l'Inter cambierà proprietario. Per il pegno sulle quote e non solo: se da un lato la seconda ipotesi è appunto quella del passaggio delle quote al fondo statunitense, dall'altro lato c'è da capire quali siano le reali intenzioni in California sul futuro del club nerazzurro. In sostanza: se fare dell'Inter ciò che Elliott ha fatto col Milan dopo aver escusso il pegno sulle quote di Li Yonghong, quindi gestirlo per poi rivenderlo; oppure – cosa più probabile – trovare subito un acquirente. Sulla base di quanto investito e del valore di mercato della società (che nel 2025 prenderà parte al nuovo Mondiale per club FIFA con tutto ciò che ne deriva in termini di ricavi), il saldo dell'operazione per Oaktree non potrebbe che essere positivo.

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E se alla fine, il nuovo proprietario, dovesse trovarlo Zhang? È una strada meno probabile delle altre. Per le tempistiche, esattamente come per il rifinanziamento, ma anche per le intenzioni mostrate in pubblico dalla proprietà dell'Inter, che in passato ha smentito in diverse occasioni le voci su una possibile cessione. Il 2024, però, dovrà essere per forza di cose il crocevia per il club e per il proprio assetto societario, perché entro fine maggio si capirà su che strada proseguire con Oaktree.

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