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Cosa c’è dietro la strategia di Raiola su Donnarumma: la minaccia ai suoi guadagni milionari

Mino Raiola da settimane è attivo più che mai nel pianificare il futuro dei suoi assistiti top, da Donnarumma a Haaland. Da gennaio la Fifa conta di introdurre un tetto ai compensi per i procuratori e i “superagenti” si muovono per trasferire i loro pezzi da novanta prima che la nuova normativa entri in vigore. A maggio, inoltre, il Congresso approverà la creazione di un tribunale per vigilare sulle loro operazioni. Per loro rischia di essere l’ultima campagna acquisti da record.
A cura di Benedetto Giardina
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Non è una rockstar, ma è come se lo fosse. Infatti va in tour, quando di concerti in giro per il mondo non si vede nemmeno l’ombra. Mino Raiola ha già fatto tappa nelle principali capitali calcistiche europee e con ogni probabilità continuerà a farlo prima dell’estate, perché il calciomercato che inizierà a giugno rischia di essere l’ultimo veramente remunerativo per lui e per gli altri ”superagenti” del pallone mondiale. La Fifa ha dichiarato guerra alle commissioni monstre già da anni, ma soltanto nell’ultimo periodo ha paventato l’ipotesi di compiere passi concreti per contrastare certe pratiche, con una data già fissata sul calendario per far entrare in vigore i nuovi regolamenti: gennaio 2022. Ecco dunque che la sessione estiva del 2021 si presenta come l’ultima grande chance per Raiola & co. di fare affari come ai vecchi tempi, spostando giocatori e incassando commissioni: Haaland, Pogba, Donnarumma e Kean sono solo i nomi in prima fila, tra quelli gestiti dal procuratore italiano, che più di ogni altro è pronto a dichiarare guerra alla Fifa.

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Perché gli agenti sono in contrasto con la Fifa

Il conflitto, formalmente, scoppia il 25 settembre 2019, ma di fatto l’insofferenza dei vertici del calcio mondiale è evidente da qualche anno prima. Praticamente già all’indomani della “deregulation” del 2015, che portò alla cancellazione dell'albo e ad una vera e propria liberalizzazione dei compensi da concordare tra procuratori (o intermediari) e società. La Fifa ha ammesso di aver sbagliato e ora sta provando a tappare le falle, con nuove regole: «Se non possiamo accordarci con gli agenti, allora andremo avanti – è quanto dichiarato dal direttore legale della Fifa, Emilio Garcia Silvero – ci siamo impegnati in questo. Non è un progetto contro gli agenti, è un progetto per gli agenti, è un messaggio molto importante. Vorremmo lavorare con loro, hanno un ruolo altamente rilevante nel calcio. Ce ne sono centinaia e migliaia che stanno operando in modo corretto, chi lo vede come un progetto contro gli agenti è perché sta nascondendo qualcosa». La proposta del Football Stakeholders Committee della Fifa è quella di stabilire un tetto sulle commissioni degli agenti (10% dei conguagli per gli agenti dei club cedenti, 3% dello stipendio dei calciatori sia per gli agenti dei club acquirenti che per gli agenti dei calciatori) e un limite sulle rappresentazioni multiple, per evitare possibili conflitti d’interesse.

Oltre alla nuova normativa, però, la Fifa ha annunciato un’ulteriore proposta per porre fine allo strapotere di determinati procuratori. Lo scorso 22 marzo, nel corso della presentazione della terza edizione del Fifa Football Law Annual Review, il presidente Gianni Infantino ha accennato alla creazione di un nuovo organo di controllo sull’attività degli agenti: «Tra i progetti per il futuro – ha dichiarato Infantino – c’è un nuovo tribunale calcistico che stiamo allestendo, almeno con un nome nuovo, perché alcune delle cose che questo tribunale sarà chiamato a fare sono già svolte da alcuni comitati e camere nella Fifa. Sarà qualcosa di nuovo, legato particolarmente agli agenti. È stato approvato dal Consiglio, sarà presentato al Congresso e spero possa passare». Questo nuovo tribunale sarà composto da organi già esistenti (Fifa Players' Status Committee e Fifa Dispute Resolution Chamber) più una Agent Chamber, letteralmente una camera chiamata a vigilare sulle operazioni di agenti e intermediari. Per la definitiva approvazione, da parte del Congresso, bisognerà aspettare il 21 maggio, dopodiché il nuovo Fifa Football Tribunal potrà entrare in attività già da luglio.

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Quanto guadagnano i “superagenti”

Ecco dunque che per scampare alla morsa della Fifa, i “superagenti” stanno cercando possibili scappatoie. Intanto, c’è chi non le manda a dire a Infantino. Raiola in primis, che ha predetto la fine della Fifa nel giro di dieci anni, ma non è il solo. Al suo fianco c’è Jonathan Barnett, fondatore della ICM Stellar Sports e procuratore di Bale, Szczesny e alcuni dei giovani più in voga nella Premier League (Mount, Tierney, Chilwell, il non più giovanissimo Grealish), oltre che di un futuro tormentone di mercato come Camavinga del Rennes. Resta silente Jorge Mendes, che completa il podio degli agenti più ricchi nel calcio internazionale. Secondo Forbes, è Barnett il primo della lista per commissioni annue con 142,3 milioni di dollari complessivi (oltre 118 milioni di euro), seguito per l’appunto da Mendes con 104 milioni di dollari (87 milioni di euro) e Raiola, con 84,7 milioni di dollari (circa 71 milioni di euro). Non sono in elenco altri due intermediari di rilievo come Kia Joorabchian e Pini Zahavi, quest’ultimo mai particolarmente propenso a taccuini e microfoni, ma comunque influente come pochi altri nel calcio internazionale.

Solo questi cinque nomi, infatti, stanno già tessendo le fila per la prossima sessione di mercato. Raiola nelle ultime settimane è stato avvistato a Madrid, Barcellona, Manchester, Milano e Torino, piazze dove ha non pochi interessi in ballo. Haaland è il primo della lista e il tira e molla col Borussia Dortmund non si preannuncia lungo, tanto più se i tedeschi dovessero mancare l’accesso in Champions League. Le due spagnole e le due di Manchester si contendono il norvegese, consapevoli di dover pagare una cospicua somma all’agente, che ha incassato una commissione multimilionaria già solo per il trasferimento dell’attaccante dal Red Bull Salisburgo ai gialloneri (la Bild riporta 15 milioni di euro, il procuratore ha però continuamente smentito ogni voce sui suoi compensi). In Italia, invece, Raiola è al lavoro sul futuro di Donnarumma, portiere del Milan in scadenza di contratto. Già quattro anni fa la trattativa rischiò di non andare in porto, ora potrebbe andar via gratis. Per il club rossonero, non per l’agente, che non è comunque nuovo ad eventuali commissioni da record anche per i rinnovi contrattuali.

Ne sa qualcosa la Juventus, che segue a distanza gli sviluppi del caso Donnarumma e valuta anche un altro gioiellino della scuderia Raiola, l’ex bianconero Moise Kean, ma deve anche fare i conti in casa propria con De Ligt. Intoccabile, almeno per il momento, il difensore olandese per il quale il club torinese ha versato 10,5 milioni di “oneri accessori”, ovvero di commissione per l’agente. Nulla di nuovo, dato che già con Pogba – preso a parametro zero – la Juventus ha riconosciuto oneri complessivi per circa 11 milioni di euro, più altri 26 milioni al momento della cessione al Manchester United (che ha a sua volta versato una commissione a Raiola, pari secondo Football Leaks a 27 milioni). Un’operazione che ha portato all’apertura di un’indagine da parte della Fifa, conclusasi solo con una sanzione pecuniaria, stando a quanto riportato da Mediapart nel 2017.

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Il crollo delle commissioni per gli agenti nel 2020

Raiola muove dunque i primi tasselli per un’estate da protagonista, a caccia di nuovi contratti per i suoi assistiti e delle ultime commissioni senza i limiti che la Fifa conta di imporre a partire da gennaio 2022. Gli altri, di certo, non restano a guardare: Barnett sa già di dover fare i conti col rientro di Bale al Real Madrid e un’eventuale cessione a titolo definitivo, ma soprattutto è pronto a portare Camavinga in una big d’Oltremanica, per quanto i madrileni ci stiano facendo più di un pensierino. La Gestifute di Jorge Mendes non avrà di sicuro problemi a spostare calciatori sul mercato estivo come ogni anno, contando su club amici (vedasi Wolverhampton e Manchester City). In più, Zahavi ha già preparato le valigie per David Alaba, che lascerà il Bayern Monaco in scadenza di contratto, con destinazione Spagna. E sempre dai tedeschi, già da anni l‘operatore di mercato israeliano sonda il terreno per un addio di Lewandowski. Nomi che fanno sognare i tifosi e che lasciano presagire una sessione estiva destinata a stravolgere il calcio europeo, ma in realtà fanno tutti parte di un disegno che vede i procuratori, anzi, i “superagenti” all’ultima chiamata per monetizzare. Dopo un 2020 che ha visto ridurre i loro compensi a causa della pandemia (da 654,7 a 496,2 milioni di dollari, pari a 414 milioni di euro) , il nuovo spauracchio per loro è la riforma Fifa.

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