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Caso Juventus-Napoli: partenopei pronti alla battaglia legale in caso di sconfitta a tavolino

La prassi seguita dalle Asl e dalla Regione Campania ha bloccato la partenza del Napoli verso Torino per giocare la partita di campionato contro la Juventus. Per la Lega di Serie A il match può essere giocato come da protocollo. In caso di sconfitta a tavolino il club partenopeo è pronto a impugnare l’eventuale provvedimento del Giudice Sportivo.
A cura di Maurizio De Santis
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Le ultime news su Juventus-Napoli confermano la mancata partenza della squadra partenopea per Torino nonostante la Lega di Serie A abbia ribadito che l'incontro può disputarsi regolarmente anche alla luce dei casi di positività al coronavirus (Zielinski ed Elmas) registrati nelle ultime tra le fila dei campani. Il club di Aurelio De Laurentiis ha dalla sua i documenti ufficiali di Asl e Regione che ne hanno bloccato il viaggio. Motivo? Si teme un altro "caso focolaio Genoa" che ha smascherato le falle nel protocollo per disputare le partite. Qualcosa non ha funzionato considerato che, ad oggi, il numero dei positivi al coronavirus nel club ligure è di ben 22 persone, tra calciatori e membri dello staff. Il bubbone è scoppiato alla terza giornata di campionato, dimostrando che nemmeno le prescrizioni attuali – le stesse che avevano consentito al Grifone di andare in campo al San Paolo – sono sufficienti per garantire la massima sicurezza e la tutela della salute di tutti.

Cosa dice il protocollo sulla ‘quarantena soft'

Protocollo. È il documento che ha permesso al calcio italiano (e internazionale) di andare in campo in questi mesi. Lo ha scritto la Federcalcio e lo ha convalidato il Comitato Tecnico Scientifico del Governo il 12 giugno scorso. In caso di positività di un calciatore scatta la cosiddetta quarantena soft: il soggetto va in quarantena ed è seguito dalla Asl competente, il resto del gruppo si isola nel centro sportivo della squadra (o nelle rispettive abitazioni senza contatti esterni) viene sottoposto a tampone alla vigilia della partita con un risultato da comunicare entro quattro ore prima dell’inizio. I “negativi” escono dal quartier generale e vanno a giocare, poi tornano in isolamento.

La norma Uefa sui casi di pluripositivi in squadra

È così che la Serie A è riuscita a chiudere la stagione giocando anche d'estate. È così che è ripartita, salvo chiedere una modifica sulla frequenza dei tamponi (da 1 ogni 4 giorni a 1 a 48 ore dalla partita) per i costi dispendiosi delle spese mediche (8 milioni di euro in 3 mesi da giugno ad agosto scorso). Il caso Genoa, però, ha rotto la bolla e costretto a Lega a correre ai ripari in extremis coprendo il buco normativo recependo la norma della Uefa: se una squadra ha 13 calciatori disponibili (tra cui un portiere) deve giocare altrimenti scatta la sanzione della sconfitta a tavolino (3-0). Unica deroga a disposizione di tutte le società è una sorta di bonus rinvio: lo si può chiedere se ci sono in squadra un numero di 10 o più positivi.

La postilla nella delibera della Lega di Serie A

Nel testo della delibera della Lega c’è anche una postilla che ha spinge il Napoli, come chiarito dall'avvocato Grassani, a sentirsi al sicuro rispetto all'ipotesi di sanzioni da parte del Giudice Sportivo. Il passaggio considerato dirimente è quel "Fatti salvi provvedimenti delle Autorità nazionali e locali", inserito nel comunicato.

La mail del Napoli e la pec della Regione

Verificati i casi di positività, il Napoli ha contattato – come previsto dai protocolli e dalla legge – le Asl di competenza territoriale. Il responso dell'Ente è netto: in ragione anche dell'andamento della curva dei contagi, è pericoloso permettere a un così alto numero di potenziali positivi di viaggiare; impossibile autorizzare lo spostamento di un nucleo di persone entrato in stretto contatto coi primi due positivi e a meno di una settimana dalla partita contro il Genoa, che dopo la sfida di campionato ha registrato ben 22 casi di positività (19 giocatori e 3 dello staff).

  • Dalla Regione Campania arriva un'ulteriore prescrizione: "per i contatti stretti di persone risultate positive al Covid-19 il regime di isolamento comporta l’obbligo di rimanere nel proprio domicilio, con divieto di allontanarsi per 14 giorni dall’ultimo contatto intercorso".

Il ruolo delle Asl e della Regione Campania

A elevare la portata dello scontro su un piano istituzionale è stato il provvedimento delle Asl (Napoli Nord 2 e Napoli Centro 1) campane che hanno messo in isolamento fiduciario gli azzurri, bloccando di fatto la partenza della squadra verso Torino. Se viaggiasse commetterebbe un reato. Motivo? I contagi di Zielinski, un dirigente e poi Elmas riscontrati dopo i test effettuati in seguito alla partita contro i rossoblù sarebbero la prova che il rischio di un altro ‘caso Genoa' tra le fila dei campani è molto alto. Il Napoli scrive a Juventus, Federcalcio, Lega e Giudice Sportivo allegando tutti i documenti (delle Asl e della Regione Campania) e resta a casa. La Juventus comunica che questa sera sarà regolarmente in campo. La Lega di Serie A aggiunge che la partita si deve e si può giocare in base a quanto indicato dalle disposizioni di legge, prefigurando la sconfitta a tavolino per il club di Aurelio De Laurentiis (pronto alla eventuale battaglia legale). Ma l'intervento "giuridicamente superiore" crea un precedente per stoppare qualsiasi match a tutela della salute.

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