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Andrea Agnelli spiega il calcio ai tempi del Covid: il peggio deve ancora venire

Il presidente della Juventus nel report annuale dell’ECA, associazione dei club europei di cui Agnelli è presidente, ha scritto una lettera in cui ha parlato anche dell’effetto che il Covid ha avuto anche sul mondo del calcio: “Il 2019/20 è stato l’anno più impegnativo per tutti noi, sia dentro che fuori dal campo, ma il 2020/21 sarà ancora più impegnativo. Poiché l’incertezza continua in tutti gli aspetti della società”.
A cura di Alessio Morra
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Il presidente dell'ECA – l'Associazione dei club europei – Andrea Agnelli ha pubblicato una lettera in occasione del report annuale e con grande chiarezza ha parlato delle grandi e inaspettate difficoltà vissute da tutte le società nella stagione 2019-2020. Un'annata infinita che è stata condizionata da tutto quello che è successo nel mondo, e che ha lasciato delle cicatrici indelebili, e ha voluto ringraziare tutti gli operatori sanitari che da mesi sono in prima linea:

La stagione 2019/20 è stata una stagione come nessun’altra, che nessuno avrebbe potuto immaginare. È stato un anno che ha scosso non solo il nostro settore ma il mondo in generale. La pandemia COVID-19 ha colpito la società a ogni livello possibile e ha lasciato cicatrici irrevocabili per molti. In quello che è stato un periodo senza precedenti in tutto il mondo, i pensieri di tutti nel calcio europeo per club sono con coloro che hanno perso i propri cari a causa di questo virus spietato e il nostro ringraziamento deve andare agli operatori sanitari che sono ancora in prima linea, quotidianamente, combattendo questo nemico di cui impariamo sempre di più.

Il Covid ha avuto effetti dannosi per il calcio

Il Covid ha inciso profondamente nella passata stagione e non solo perché ha stoppato per dei mesi l'attività – oltre tre mesi in Italia, Spagna e Inghilterra. Da giugno si gioca, ma lo si fa senza tifosi. Non avere i tifosi è una grande mancanza, non solo perché è bello avere gli stadi pieni e un tifo caloroso, ma perché mancando gli incassi derivanti dalla vendita dei biglietti ogni società (grande o piccola) ha naturalmente problemi economici:

Il COVID-19 ha avuto un effetto così dannoso che ha persino fermato il nostro gioco. Qualcosa di inaudito nell’Europa del dopoguerra. Chiudere le porte dei nostri stadi non è qualcosa che il calcio aveva mai previsto ed è, francamente, qualcosa per cui non eravamo adeguatamente preparati. Da un punto di vista sportivo, nessuno vuole stadi vuoti: i nostri tifosi fanno del gioco quello che è, dando ai nostri giocatori l’ispirazione per uscire e vincere.

È anche innegabile che la cancellazione completa di una fonte di entrate molto importante negli incassi della giornata sia stata avvertita dal club più grande e più piccolo. Fin dal primo giorno della mia presidenza dell’ECA, ho sottolineato che il rischio imprenditoriale ricade sulle spalle dei club. Il virus ha devastato il nostro settore poiché il mondo è stato letteralmente bloccato, ma le conseguenze del blocco sono state un vero e proprio confronto duro con la realtà quando ci siamo resi conto che gli effetti sarebbero stati molto più duraturi.

Le società di calcio devono adattarsi

L'ultima stagione a causa del Covid è stata difficile anche a livello economico, ma sarà ancora molto più dura la prossima secondo Agnelli. Perché le incertezze sono notevolissime per tutta la società. Ciò varrà anche per il sistema calcio, con le società che dovranno sapersi adattare e che dovranno aiutarsi:

Il 2019/20 è stato l’anno più impegnativo per tutti noi, sia dentro che fuori dal campo, ma il 2020/21 sarà ancora più impegnativo. Poiché l’incertezza continua in tutti gli aspetti della società, non avremo una portata completa di ciò che questa pandemia significa per noi, i club europei e per l’industria del calcio nel suo complesso ancora a lungo. Siamo comunque riusciti a mitigare, per quanto possibile, i primi impatti del virus. Ci è voluta una notevole quantità di duro lavoro e pensiero collettivo da parte delle parti interessate durante il gioco per facilitare il completamento della stagione 2019/20 per la maggior parte dei campionati nazionali e per le competizioni UEFA per club.

Dobbiamo essere orgogliosi di questo successo. La stragrande maggioranza di noi porterà con sé questa stagione passata per molti anni, nel bene e nel male. Per uscire da qualsiasi crisi, le persone devono unirsi e intraprendere un’azione collettiva per aiutarsi a vicenda. Stiamo ora entrando in una nuova era; non un’era post-COVID-19, ma piuttosto un’era in cui stiamo imparando a convivere con costanti rischi sanitari ed economici. Come industria, dobbiamo adattarci, troveremo insieme soluzioni per affrontare le sfide future per garantire il futuro sostenibile del nostro gioco. 

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