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Egonu in lacrime, un tifoso riprende: “Mi hanno chiesto se fossi italiana! È la mia ultima partita”

L’amarissimo sfogo della nostra migliore giocatrice Paola Egonu, scuote l’ambiente del volley femminile e non solo. In lacrime esplode tutta la propria frustrazione: “Basta, basta, non puoi capire”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italvolley esce a testa alta dai Mondiali d'Olanda con una medaglia di bronzo che comunque dimostra la qualità di questa Nazionale, capace di sorprendere tutti nel Pool inziale con una sola sconfitta e poi volare fino alle semifinali quando ha sbattuto (ancora una volta) sul muro brasiliano. Poi, l'ultimo scatto d'orgoglio, per la finalina per il terzo posto dove non ha lasciato scampo agli Stati Uniti, schiacciati per 3-0. Ma non è tutto oro ciò che luccica all'interno del magico mondo delle ragazze del volley: le immagini desolanti di una Paola Egonu in lacrime a bordo parquet sono l'altra faccia della Luna, quella oscura.

Tutto straordinariamente bello, stupendo, perfetto. La nazionale femminile di pallavolo ha concluso gli ultimi Mondiali alzando al cielo una medaglia, quella di bronzo, che lascia un po' di amaro in bocca dopo aver seguito le impressionanti gesta nella prima fase di torneo e aver vissuto da vicino la semifinale con il Brasile, unico avversario che è riuscita a fermare le ragazze di Mazzanti. Eppure, dietro alla patina aurea di un gruppo coeso e vincente, al primo tonfo è apparso un lato oscuro che si sperava e si è cercato di ridimensionare e arginare.

Le lacrime di Paola Egonu, le sue parole di sconforto e amarezza pura, quelle immagini che la vedono desolatamente decisa a gettare via tutto e a dire "Basta! Basta! Non puoi capire, non puoi capirmi" diventano qualche istante dopo l'ultima vittoria,  una pietra tombale su un'avventura che si trasforma in dramma. Personale per lei, tra le più brave giocatrici di sempre, della nostra pallavolo ma anche a livello mondiale, e in generale di un intero movimento che adesso rischia di implodere, con la polvere che esce da sotto il tappeto.

Che ci fossero problemi all'interno del dorato ambiente del volley femminile si era già intravisto nelle dichiarazioni rilasciate nelle scorse ore da parte del presidente della Federvolley, Giuseppe Manfredi che ha provato a fare da pompiere pur dovendo ammettere di situazioni interne da chiarire. "Ci sono problematiche che vanno superate col buonsenso, vanno migliorate col dialogo, pezzo per pezzo" ha detto il numero uno della pallavolo nazionale mentre tutto intorno stava franando il castello azzurro e non solo.

A essere coinvolta in prima persona, ancora e sempre Paola Egonu, che è diventata nel corso del tempo più che una semplice campionessa, ma un personaggio di una popolarità enorme che è andata ben oltre la pallavolo. Ne è recente riprova l'attacco nei suoi confronti a parte di una Nazione intera, il Brasile, che ha identificato in lei l'Italia intera. Un ruolo che porta con sé migliaia di sostenitori e altrettanti detrattori, i cosiddetti haters, coloro che riversano rabbie e repressioni personali verso il prossimo attraverso i social, non appena capiti l'occasione. E il crollo dell'Italvolley ai Mondiali in semifinale contro il Brasile con un errore decisivo della Egonu che ha schiacciato fuori la palla decisiva nel terzo set è stata la classica occasione servita su un piatto d'argento per dileggiare la 23enne campionessa veneta, che è crollata dopo il bronzo contro gli USA.

Un problema che era già comparso nelle ultime Olimpiadi di Tokyo, quando l'Italvolley rosa era stata eliminata contro la Serbia, con altrettanta "melma arrivata addosso" come lo stesso coach Mazzanti sottolineò, chiedendo espressamente alle azzurre di staccarsi dal mondo dei social: "Ho raccomandato alle ragazze di staccarsi da quello che le circonda" aveva detto a suo tempo, "perché la melma quando arriva, arriva; ed è dura levarsela di dosso".

La stessa che è stata riversata ancora una volta su Paola Egonu, pressata e quasi schiacciata dalla pressione e dalle aspettative che sempre più spesso sono finite unicamente sulle sue spalle. E che adesso rischiano davvero di arrivare ad un paradosso inaccettabile: portarla a dover abbandonare il mondo della Nazionale. Quel "Basta! Basta! Non puoi capire, è stancante. Mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana" rimbomba adesso fortissimo di monito a tutti, non solo per preservare una campionessa al suo mondo,  oramai stremata e apparsa indifesa. A tal punto da chiudere con un amarissimo: "Questa è la mia ultima partita con la Nazionale". La più grande sconfitta per tutti.

Le parole di Paola Egonu sulla Nazionale dopo lo sfogo

Dopo lo sfogo a bordo campo, a caldo subito dopo la conquista del bronzo, rivolgendosi al suo procuratore, Marco Raguzzoni, Paola Egonu è tornata sull'argomento che ha scosso le fondamenta del volley azzurro. Toni differenti, animo più pacato ma sempre l'intento di fermarsi e darsi tutto il tempo necessario di riflettere: "Sono molto stanca adesso, potrei prendermi una pausa dalla nazionale, non dico però di lasciarla" ha spiegato ai microfoni Rai prima e poi al canale ufficiale della Federvolley. "Io resto fiera delle mie compagne, senza di loro io non sarei nessuno. Mi capiscono e mi supportano: sono ancora una bimba e posso anche avere dei momenti giù…". Poi il riferimento diretto a quanto è accaduto: Per ora non si sa cosa accadrà con i colori azzurri, sono felice per il momento di aver vinto questo Mondiale" continua con un lapsus più che giustificabile. "La prossima estate si vedrà". Lasciando intendere che ci sia margine per un amore che possa ritrovare passione e motivazioni oggi cancellate da frasi razziste e un odio tanto gratuito quanto inaccettabile.

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