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Clarissa Selassié: “La Suite come E poi c’è Cattelan, le domande hot le faceva anche Antonella Clerici”

Conduttrice di Suite Selassié, Clarissa Selassié si gode il programma che ha ideato con le sorelle Jessica e Lulù. A Fanpage.it: “Vogliamo divertire e intrattenere. Di simile in Italia c’è solo E poi c’è Cattelan. Le domande hot? Le faceva anche Antonella Clerici, ma quando lo facciamo noi è visto come trash perché veniamo dal Grande Fratello”.
A cura di Sara Leombruno
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Ex partecipante del Grande Fratello Vip 6 e ora protagonista del chiacchieratissimo Suite Selassié, in onda su Cusano Tv e YouTube ogni mercoledì alle 21:30, Clarissa Selassié è felice di stare vivendo il sogno di avere un programma tutto suo, che conduce insieme alle sorelle Jessica e Lulù. Secondo la più piccola delle "principesse d’Etiopia", il set total pink fatto di ospiti eccentrici, giochi e battute a doppio senso risponde al bisogno di “un trash simpatico, mai diseducativo”, che per lei è un elemento imprescindibile per scongiurare la noia negli show televisivi. Ma la tv è “solo” la sua seconda aspirazione: il suo obiettivo è quello di arrivare a livelli importanti nel mondo della musica.

Tu e le tue sorelle puntate sul trash per fare ascolti?

Definisco Suite Selassié un programma di intrattenimento, divertimento e dal format nuovo. Di simile in Italia c’è solo “E poi c’è Cattelan” di Alessandro Cattelan, che fa interviste e giochi. L’idea riprende quella dei late night show americani, come quello di Jimmy Fallon. Non lo definirei trash, al massimo un trash simpatico e mai diseducativo. Per me c’è di peggio, è più cringe trattare male i concorrenti durante un reality, ad esempio.

Le domande a doppio senso che fate ai vostri ospiti non sono "cringe"?

Non siamo le prime né le ultime. Prima di noi l’ha fatto anche Antonella Clerici a “La prova del cuoco”, quando ha domandato alla sua ospite “Fa schiuma ma non è sapone, cos’è?”. Lì andava tutto bene, ma quando lo facciamo noi è visto come trash perché veniamo dal Grande Fratello. Non vogliamo dare un brutto esempio, il nostro scopo è far divertire le persone.

A quale pubblico intende rivolgersi il vostro programma?

A tutti, dal bambino che non va a dormire troppo tardi perché il giorno dopo ha scuola, alla signora di 65 anni che vuole farsi due risate, alle ragazze che vogliono ispirarsi ai nostri look, ai teenager. È lo stesso pubblico che ci ha seguito al Grande Fratello. A Carnevale tanti bimbi piccoli si sono spesso travestiti da Lulù, non siamo apprezzate solo dagli adulti.

Suite Selassié va in onda su Cusano tv, Mediaset non vi ha volute?

Conosciamo un regista che lavora lì e ci siamo rivolte a lui. Dopo aver partecipato al reality ci siamo dedicate soprattutto al mondo social, abbiamo lanciato una linea di vestiti, smalti e make-up. Quella a Mediaset al GF è stata un’esperienza bellissima, ma se mi invitassero di nuovo non ci tornerei, a livello mentale è stato molto difficile. Ad ogni modo, abbiamo mantenuto un bel rapporto con l’azienda.

Ti sei sentita chiamata in causa da Alfonso Signorini quando ha detto di essersi pentito di aver dato spazio alla volgarità al GF in passato?

Assolutamente no, nella casa abbiamo sempre proposto temi importanti come il razzismo o il bullismo. Mia sorella Lulù si è innamorata di un ragazzo con disabilità. Non mi sento parte di quella fetta di trash e nella mia edizione non penso ce ne sia stato chissà quanto. Ad ogni modo, ho seguito poco il programma lo scorso anno, ma so quanto sia difficile rimanere lucidi. Se i concorrenti hanno detto qualche parola di troppo può succedere, siamo tutti umani.

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E sulla rivoluzione Mediaset voluta da Pier Silvio Berlusconi?

Non credo ce ne fosse bisogno. In Italia i reality sono fin troppo limitati, in Spagna o Inghilterra fanno molto peggio. Capisco la scelta di voler cambiare onda, ma trovo che porre troppe regole sia controproducente. Le persone non accendono la tv per guardare film di storia, vogliono solo divertirsi e il Gf di quest’anno è molto noioso. I concorrenti non sembrano autentici, non si esprimono al 100%. Loro stessi hanno detto di sentirsi limitati nel linguaggio, negli argomenti da trattare, nel non poter parlare in dialetto. Appena spengono le luci addirittura devono correre a dormire, sembra di stare in una caserma più che in uno show.

Com’è lavorare insieme a Lulù e Jessica? 

In conduzione siamo come nella vita di tutti i giorni. Forse la gente non realizza che siamo una famiglia. Siamo le autrici del programma, scriviamo noi la scaletta e quindi valutiamo quando intervenire o quando dare spazio alle altre. Se mi accorgo che un argomento potrebbe essere trattato meglio da Lulù o Jessica lascio fare a loro, altrimenti gli parlo sopra. Voglio dire, Fedez è diventato famoso per aver sempre parlato sopra i suoi ospiti, non vedo perché debba farmi problemi a farlo con le mie sorelle.

Al contrario di tanti ex gieffini non siete mai state alla Mostra del Cinema di Venezia, perché?

Personalmente non mi andava di presentarmi lì come “Clarissa del Grande Fratello”. Non perché mi penta di quell’esperienza o perché me ne vergogni, ma so che potrei andarci tra uno o due anni e essere riconosciuta per il mio talento. Il cinema è un’arte e mi reputo una futura artista, a fine ottobre uscirà un mio singolo, sto lavorando a un album che uscirà a gennaio. Inoltre, non volevo finire nel calderone delle polemiche contro gli influencer. Critico i brand che portano al festival persone che non hanno neanche la cultura del cinema, come ad esempio Giulia De Lellis. Sarebbe bello dare un’opportunità anche a giovani attori o attrici che non hanno il suo stesso seguito.

Nonostante la sentenza del tribunale, sui social continui a definirti “Sua altezza imperiale”. Com’è la vita di una principessa?

L’idea che le principesse vivano circondate da carrozze, cavalli e cameriere che portano loro la colazione a letto è superata. Vengo da una famiglia molto tranquilla, i miei genitori mi hanno insegnato a fare tutto: dal lavare i piatti, a fare la spesa a rifarmi il letto. Anche sul cibo non ho particolari vizi, mi piace mangiare semplice e non “chic”. La cosa che ci differenzia è che abbiamo un forte senso di famiglia, ma questo non dipende dal titolo.

Dove ti vedi tra dieci anni?

Mi vedo mamma e sposata con un uomo che mi ama, ci tengo molto perché vengo da una famiglia molto unita. Sul piano lavorativo, invece, sogno di diventare una cantante internazionale. Ho vissuto all'estero e scrivo brani in inglese, il mio obiettivo numero uno è la musica, la televisione è una seconda passione. Anche Cardi B nacque come stripper, partecipò a un reality e da lì ha spaccato nella musica. Non sempre chi partecipa a show del genere lo fa solo per dare spettacolo, a volte è un'occasione per raggiungere altri risultati.

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