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Aurora Ramazzotti: “Voglio un altro figlio e poi con Goffredo parleremo di matrimonio”

Aurora Ramazzotti si è raccontata in un’intervista rilasciata al settimanale Gente: “La società ti fa sentire meno mamma se hai fatto il cesareo e se non riesci ad allattare”.
A cura di Daniela Seclì
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Aurora Ramazzotti si è raccontata in una lunga intervista rilasciata al settimanale Gente. La figlia di Michelle Hunziker ed Eros Ramazzotti è diventata mamma lo scorso marzo. È certa, che Cesare avrà un fratellino. Il suo compagno Goffredo Cerza, però, preferisce attendere ancora un po'.

Aurora Ramazzotti, il secondo figlio e le nozze

Aurora Ramazzotti ha assicurato di avere l'intenzione di allargare la famiglia: "Cesare avrà un fratellino! Da un lato non vorrei troppa distanza d'età fra di loro, anche se non mi dispiacerebbe godermi di nuovo la vita, per un pochino. Ma tutto dipende dal papà". Quanto al secondo figlio, Goffredo Cerza preferirebbe procedere con i piedi di piombo. A Gente, ha dichiarato:

È anche una questione di costi…In tal caso avremmo bisogno di una casa più grande, di una macchina più grande. Con questo non intendo dire di aspettare troppo per fare un altro bambino, ma almeno dai tre ai cinque anni.

Quanto alle nozze, Aurora Ramazzotti ha dichiarato che i fiori d'arancio posono attendere: "No, non per il momento. Prima il secondo figlio, poi parliamo di matrimonio. Un bambino sta già a significare che si è legati per sempre".

Il parto con taglio cesareo, l'allattamento e la pressione sociale

Aurora Ramazzotti ha confidato di avere preso 20 chili in gravidanza e ha aggiunto: "Per la prima volta nella vita non me ne importava niente!". E dopo il parto, la priorità è rimasta suo figlio, "non la dieta". Ha spiegato, poi, perché si è reso necessario il parto con taglio cesareo:

Hanno cercato per tre giorni di provocare un parto naturale, ma alla fine hanno optato per il cesareo. Mio figlio semplicemente non voleva venire al mondo. Il ginecologo mi aveva anticipato che questa soluzione sarebbe stata necessaria qualora il parto pilotato non avesse funzionato. Io volevo che Cesare nascesse nel modo più naturale possibile. Anche a causa della grande pressione sociale.

E ha continuato: "Se ho allattato Cesare? Sì, per un certo periodo, poi all'improvviso non ha funzionato più. Avevo partorito con un taglio cesareo molto doloroso, perciò preferivo che la notte qualcuno gli desse il biberon. Ho cercato di dargli il mio latte, ma a un certo punto non ne avevo più a sufficienza. Ho sofferto un po' per questo: non ero riuscita a partorire naturalmente, non ero in grado di allattare… La società ci sottopone a una sorta di pressione quando si affrontano temi come il parto e l'allattamento naturale. […] Ti fa sentire meno mamma se hai fatto il cesareo e se non riesci ad allattare. Io invece sono dell'opinione che ogni madre dovrebbe decidere come partorire".

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