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Eurovision Song Contest 2022

Cristiano Malgioglio: “L’unica vera diva di Eurovision 2022 sono io”

Ci scherza su Cristiano Malgioglio, raccontando a Fanpage.it le emozioni di questo secondo Eurovision da commentatore. “Faccio il tifo per l’Italia, ma amo anche Sam Ryder, se vince gli preparo una parmigiana”. Sulle grandi voci per le quali ha scritto canzoni ce n’è una che avrebbe visto bene a Eurovision: “Giuni Russo, una voce come la sua non rinasce”.
A cura di Andrea Parrella
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"L'unica vera diva, la Malgy", dice ridendo all'inizio della telefonata. È un Cristiano Malgioglio radioso quello che si prepara alla seconda semifinale di Eurovision, consapevole di essere un pezzo importante del successo della prima serata, seguita da oltre 5 milioni di spettatori. Dopo avere lasciato il segno sulla vittoria dei Maneskin con il commento dello scorso anno, l'autore e volto televisivo fa parte della squadra che commenta Eurovision anche in questo 2022 che segna il ritorno in Italia della manifestazione. Lo abbiamo sentito a poche ore dalla seconda serata.

Ti prepari molto prima di un evento così, o preferisci commentare le canzoni al primo ascolto?

Ieri sera ho studiato fino alle 3 di notte, ma io in realtà devo andare a ruota libera, è così che sono fatto e ho constatato che funziona anche con la mia partecipazione a Tale e Quale Show. Mi dispiace se a volte sono troppo duro e tratto male qualche canzone, è anche giusto che parlino male di me.

Cosa ti ha sorpreso di più della prima serata?

Sono molto dispiaciuto per l'eliminazione della cantante che rappresentava l'Albania (Ronela Hajati, ndr), è stata penalizzata da un costume orribile, da denuncia. Io l'avrei vestita in modo spettacolare, avrei fatto su di lei una rosa. Si vede che ha qualcosa di straordinario, ma le persone che hanno visto la sua esibizione non hanno ascoltato la canzone, si sono concentrati sull'apparenza.

L'artista albanese Ronela Hajati
L'artista albanese Ronela Hajati

Cristiano Malgioglio in gara a Eurovision come lo vedresti?

Beh ci avrei messo tutta la mia sensualità, quasi quasi mi presentavo a San Marino (ride, ndr). Scherzi a parte, questa è una gara per giovani e io sono sempre dell'idea di dar loro spazio. Però certo, se per assurdo partecipassi a una manifestazione così, mi porterei sul palco delle brasiliane che ballano, colori infiniti, un grande impatto visivo.

Sei stato il fulcro della prima serata, come avete accolto questo successo oceanico inaspettato?

Eurovision è sempre qualcosa di straordinario, anche l'anno scorso in finale abbiamo fatto grandi numeri. Io penso conti anche la curiosità per l'organizzazione italiana,  la popolarità di personaggi come Laura Pausini.

Pensi che la nuova freschezza di Sanremo abbia favorito questo successo di Eurovision?

Penso che siano due eventi molto diversi. Sanremo appartiene alla tradizione italiana, è come una festa importante a cui nessuno può rinunciare. Conti, Fazio, Baglioni, Amadeus, sono conduttori che hanno avuto grandissimo fiuto e l'esempio dei Maneskin, ascoltati in tutto il mondo, lo testimoniano. L'Eurovision invece è fatto per persone che non vedono Sanremo ed hai la possibilità di ascoltare musica da paesi con tradizioni diverse. Mi piace il fatto che non ci siano imitazioni, ogni voce ha la sua specificità.

Hai fatto i tuoi pronostici?

Più che pronostici posso dire chi mi ha colpito di più, a parte Mahmood e Blanco per i quali faccio naturalmente il tifo. Sono pazzo di Sam Ryder, ha una voce pazzesca, una meraviglia. Ci siamo scritti pochi giorni fa e mi ha mandato un video molto carino, dovesse vincere lo invito per una cena e gli preparo una di quelle parmigiane che non gli faranno più lasciare l'Italia. La mia paura è che non facendo parte dell'Unione Europea potrebbe avere un po' di difficoltà. Anche il cantante dell'Azerbaijan (Nadir Rustamli, ndr) che è bello e talentuoso, ha praticamente tutto. Così come quello della Polonia, Ochman.

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Mi aspettavo mi menzionassi il Portogallo…

Sto parlando solo delle voci, il Portogallo gioca un'altra partita per me. Io ho vissuto cinque anni a Lisbona, il fado è la mia vita, lei (MARO, ndr) è molto elegante e la cosa che mi piace molto di questa donna è la contaminazione che le sue origini italiane vanno a generare nel suo stile. Ne è venuta fuori una cosa delicatissima, un po' afro e un po' brasiliana. Mi ha ricordato anche Capo Verde e il mio amore Cesaria Evora. Quando lei ha cantato ho gridato come un folle, anche se l'Eurovision resta uno spettacolo in cui devi sbalordire con le coreografie.

E poi ci sono, appunto, Mahmood e Blanco. 

Ho detto che se vincono mi metto in perizoma, visto che l'anno scorso siamo rimasti in mutande.

Non a caso la Rai ha confermato il vostro commento anche quest'anno.

Sì, si è aggiunta Carolina Di Domenico e siamo molto collaudati, ci divertiamo. Sono contento anche di questo spazio di anteprima che ci hanno dato. Oltre il commento abbiamo la possibilità di preparare alcuni contenuti video divertenti, per rendere tutto ancora più leggero.

Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio dopo la vittoria dei Maneskin
Gabriele Corsi e Cristiano Malgioglio dopo la vittoria dei Maneskin

I tuoi commenti fanno spesso discutere, perché credi siano così influenti?

Forse perché ho dei gusti musicali e un orecchio allenato a stili diversi. Io non ascolto molta musica di origine anglosassone, sono più appassionato di musica che non rientra nelle nostre abitudini, quella turca, quella araba, quella che arriva dall'America Latina, con voci bellissime e portentose che non hanno niente a che fare con quel reggaeton che arriva qui, ma anche la musica brasiliana che mi ha portato tanta fortuna. Ma la musica più bella ce l'abbiamo qui in Italia, è quella napoletana, ce l'hanno scopiazzata tutti a partire dai Beatles.

Quali voci napoletane ti appassionano di più?

Ce ne sono moltissimi, l'unica sfortuna è che sono lì a Napoli, in Campania, e spesso non riescono ad emergere. Mi sentirei di segnalare al mio amico Amadeus alcuni cantanti napoletani con delle voci notevoli, penso a Maria Nazionale, oppure Sal Da Vinci. Sono due artisti che sono già stati a Sanremo e se ci tornassero non ci sarebbe nulla di strano.

Hai scritto canzoni per grandi dive della musica italiana. Chi tra loro avresti visto bene a Eurovision con una tua canzone?

Sicuramente Giuni Russo. Lei aveva una potenza vocale portentosa, una voce come la sua non rinasce. Ma sai, la storia dell'Italia a Eurovision è strana, molte belle voci hanno partecipato con canzoni che forse non erano all'altezza. Gigliola Cinquetti è stata un'eccezione, così come Toto Cutugno che vinse nel 1991. Se ci sta leggendo, gli mando un grande abbraccio perché gli voglio molto bene.

Giuni Russo
Giuni Russo
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