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Saverio Romano e Giancarlo Galan: ecco i “volti nuovi” del Governo Berlusconi

Chi sono i due nuovi Ministri del Governo Berlusconi e perchè la loro nomina ha destato tante polemiche? Il ritratto dei due politici e le prossime mosse del Cavaliere.
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*** Aggiornamento: tutte le vicende giudiziarie legate a Francesco Saverio Romano si sono concluse con archiviazione o assoluzione. 

E alla fine il tanto rinviato, temuto o sospirato (a seconda dei casi) rimpasto di Governo è "solennemente andato in porto". In effetti, a ben guardare, manca ancora qualche tassello nella squadra di Governo di un fiducioso Silvio Berlusconi (ritemprato dagli ultimi passaggi parlamentari che hanno visto consolidarsi la sua maggioranza alla Camera dei Deputati), ma il passaggio cruciale sembra compiuto. Infatti, con la nomina di Saverio Romano al Dicastero delle politiche agricole, alimentari e forestali e con lo spostamento di Giancarlo Galan al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, sembra chiudersi un percorso di "rinnovamento" annunciato fin dalle prime settimane del 2011.

Dopo la crisi che aveva toccato il punto più alto nella convulsa votazione di fiducia del 14 dicembre, i fedelissimi del Presidente del Consiglio avevano infatti cominciato a "guardarsi intorno", convinti della possibilità di ampliare la risicata maggioranza alla Camera dei Deputati anche alla luce della "improvvisa disponibilità di poltrone ministeriali" dovuta alla fuoriuscita dei membri di Futuro e Libertà. Ed in effetti la possibilità di entrare a far parte della squadra di Governo è stato, come riportano le cronache parlamentari, uno dei "richiami" più ricorrenti nelle settimane successive alla fiducia, con i tanto attesi "nuovi arrivi" che pian piano si sono materializzati e con la nascita ed il consolidamento del Gruppo dei Responsabili a dare nuova linfa alla maggioranza. E proprio dal gruppo che comprende anche Menia e Scilipoti proviene il nuovo Ministro delle Politiche Agricole Saverio Romano: politico siciliano, eletto deputato nel 2001 e già sottosegretario al lavoro, passato dalla Dc fino all'Unione di Centro, per poi fondare i “Popolari di Italia Domani” ed entrare infine nel gruppo "Iniziativa Responsabile".

Una carriera politica sempre "all'ombra" di Salvatore Cuffaro, ex Governatore della Regione Sicilia ora in carcere dopo la condanna a 7 anni per favoreggiamento alla mafia. Un particolare non irrilevante, che non deve essere sfuggito nemmeno al Capo dello Stato Giorgio Napolitano il quale, dopo averne ratificato la nomina, ha rilasciato una nota dalla quale trasparivano tutte le sue perplessità, soprattutto in relazione alle passate vicende giudiziarie del neo Ministro. Si tratta di procedimenti che risalgono al 2003, quando a Romano viene notificato un avviso di garanzia, nell'ambito della stessa indagine che porterà alla condanna di Cuffaro: gli inquirenti sospettano una sua "collaborazione a fini elettorali" con il boss Giuseppe Guttadauro. Il procedimento, come riporta una bella scheda de Il Post, viene archiviato nel 2005, ma l'inchiesta riparte l'anno successivo sulla scorta delle dichiarazioni di "Francesco Campanella, che all’epoca Repubblica definisce “giovanissimo portaborse cresciuto alla corte di Mannino e diventato presto uomo di fiducia di Cuffaro e di Mastella. Senza perdere di vista il suo strettissimo legame con i Mandalà, i capimafia che a Villabate eleggevano chi volevano”. Campanella sostiene che Romano fosse stato “autorizzato” dalla mafia a candidarsi nel collegio di Bagheria, alle elezioni politiche, perché “in questa zona non c’è candidato che non è espressione della mafia”. Un'inchiesta che sembrava destinata a concludersi pochi giorni fa, con la richiesta di archiviazione "per i capi d’accusa nei confronti di Romano, in assenza di riscontri alle condotte specifiche ipotizzate". Una richiesta che però ha trovato la contrarietà del giudice per le indagini preliminari che ha dunque fissato una nuova udienza per ascoltare le parti in causa. Parallelamente esiste anche un procedimento in corso (allo stato si tratta di indagini) dal quale spunta il nome di Romano: una storia di appalti, conti e corruzione sulla scorta delle dichiarazioni di Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di Palermo Vito.

Meno discussa ma allo stesso tempo meritevole di qualche approfondimento la nomina dell'ex Governatore della Regione Veneto Giancarlo Galan. Dopo il tira e molla legato alle dimissioni, annunciate, smentite, di nuovo annunciate ed infine rassegnate "nel silenzio", del Ministro Bondi, la scelta del vulcanico Galan, che ricordiamo anche come direttore centrale di Publitalia 80, è stata subito seguita dalla "riattivazione" del Fus (Fondo Unico per lo Spettacolo), tramite un aumento del costo della benzina. Ora, se non sorprende più di tanto il passsaggio da un Dicastero all'altro, come se le competenze specifiche fossero solo un optional per un rappresentante delle Istituzioni, restano le perplessità sugli equilibri interni alla coalizione di centrodestra, tutt'altro che solida al di là di quanto sostenuto dagli ambienti di Governo. La nomina di Romano e la conferma di Galan in effetti, sono tutt'altro che un segnale di distensione nei confronti della corrente più intransigente e radicata sul territorio del Carroccio (quella per intenderci di Maroni e Tosi) e avvengono a poche settimane dall'inizio della campagna elettorale delle Comunali 2011, con tanti centri nei quali le liste di Lega Nord e Pdl correranno "in solitudine l'un contro l'altra armate". Insomma, un altro messaggio del Cavaliere ai "radicali leghisti": la sopravvivenza del Governo necessità di sacrifici e concessioni, non solo per quanto riguarda incarichi e deleghe…

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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