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Morte di Losito, inchiesta per istigazione al suicidio: ascoltato Massimiliano Morra

La Procura, che indaga nell’inchiesta per istigazione al suicidio sulla morte di Teodosio Losito, ha ascoltato Massimiliano Morra. La convocazione per alcune sue dichiarazioni durante il Grande Fratello Vip, con riferimento ad una presunta setta in cui sarebbero coinvolte persone del mondo dello spettacolo.
A cura di Alessia Rabbai
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Da sinistra a destra: Teodosio Losito e Massimiliano Morra
Da sinistra a destra: Teodosio Losito e Massimiliano Morra

L'attore Massimiliano Morra è stato ascoltato dai pubblici ministeri della Procura di Roma che indagano nell'inchiesta per istigazione al suicidio sulla morte del produttore Teodosio Losito, trovato senza vita in casa nel gennaio del 2019. Morra è stato interpellato come persona informata sui fatti in un'audizione durata tre ore. La convocazione in procura riguarda alcune sue dichiarazioni fatte durante il Grande Fratello Vip: in una conversazione intrattenuta con l'attrice Rosalinda Cannvò, alias Adua Del Vesco, ha fatto riferimento ad una presunta setta nella quale sarebbero coinvolte alcune persone appartenenti al mondo dello spettacolo, accennando ad un legame tra essa e la drammatica morte di Losito. Prima di Morra, nei giorni scorsi i pm hanno raccolto le testimonianze di Adua Del Vesco e della star del piccolo schermo Gabriel Garko. Da questo momento in poi dovranno fare delle valutazioni in base a quanto è emerso e alle informazioni attualmente in loro possesso, che verranno utilizzare per delineare un qualdro più chiaro intorno alla vicenda. Sulle indagini si mantiene il massimo riserbo.

Sulla morte di Losito la Procura indaga per istigazione al suicidio

Sulla morte del produttore Teodosio Losito la procura indaga per istigazione al suicidio. Gli inquirenti vogliono vederci chiaro e capire se lo sceneggiatore si sia tolto la vita per motivi strettamente personali e non imputabili ad altri, o se qualcuno possa aver influito sulla sua decisione di compiere il gesto estremo. Il sospetto è che l'uomo abbia ricevuto pressioni sul lavoro che erano diventate per lui insostenibili, fino a spingerlo ad uccidersi. Tra queste, finte relazioni con colleghi e colleghe, per pubblicizzare film e serie in uscita, anche mentendo per anni sul proprio orientamento sessuale. Nel frattempo il compagno di Losito, Alberto Tarallo, cofondatore insieme a Teodosio della società Ares Produzioni, tramite il suo legale Daria Pesce, ha denunciato Cannavò e Garko per diffamazione, per un presunto suo coinvolgimento della vicenda che ha portato alla scomparsa dello sceneggiatore, trovato morto a cinquantatré anni nella sua abitazione.

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