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Ue contro Trump: “Il nuovo corso Usa è preoccupante. Dobbiamo alzare la voce”

Nella lettera di convocazione diretta ai vertici degli Stati membri che parteciperanno al vertice informale di venerdì 3 febbraio a La Valletta, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk si scaglia contro Trump e invita i leader europei ad alzare la voce.
A cura di Charlotte Matteini
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Proteste a Londra contro il neoeletto presidente Usa Donald Trump

Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk si scaglia contro il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump e invita l'Unione europea ad alzare finalmente la voce. "L'arrivo di Trump mette l'Unione europea in una situazione difficile, con la nuova Amministrazione che sembra rimettere in questione gli ultimi 70 anni di politica estera americana", ha scritto Tusk nella lettera di convocazione del summit europeo che si svolgerà venerdì a La Valletta, sottolineando che "le preoccupanti dichiarazioni di Trump a favore della Brexit" potrebbero spingere altri stati europei ad uscire dall'Unione. "Dobbiamo usare il cambiamento nella strategia commerciale degli Usa a vantaggio dell'Ue, che non deve abbandonare il suo ruolo di superpotenza commerciale aperta agli altri, intensificando le nostre discussioni con i partner interessati e difendendo i nostri interessi allo stesso tempo", ha spiegato il presidente Tusk.

"L'Europa deve difendere con fermezza l'ordine internazionale basato sullo stato di diritto perché non possiamo arrenderci a quelli che vogliono indebolire i legami transatlantici, senza di cui l'ordine globale e la pace non possono sopravvivere. Dobbiamo ricordare ai nostri americani il loro stesso motto: uniti vinciamo, divisi perdiamo", prosegue Donald Tusk.

Il presidente del Consiglio europeo sostiene inoltre che l'Unione europea ha davanti a sé sfide molto pericolose, "le più pericolose di sempre". "Il futuro è altamente imprevedibile a causa di "una Cina prepotente sul mare, la Russia aggressiva verso l'Ucraina e i suoi vicini, guerre, terrore e anarchia in Medio Oriente e Africa", e per questi motivi le preoccupanti dichiarazioni di Trump non fanno che mettere l'Ue in una difficile situazione. “Gli egoismi nazionali stanno diventando un’alternativa attraente all’integrazione. Tendenze centrifughe nutrite dagli errori di chi ha fatto diventare l’ideologia e le istituzioni più importanti degli interessi e delle emozioni delle persone”, ha sottolineato il presidente Tusk.

"La disintegrazione dell'Ue non porterà al ripristino di una mitica, piena sovranità dei suoi Stati membri, ma alla loro dipendenza reale e fattuale dalle maggiori superpotenze: Usa, Russia e Cina. Solo assieme possiamo essere davvero indipendenti. Dobbiamo fare passi assertivi e spettacolari che cambino le emozioni collettive e facciano rivivere l'aspirazione a portare l'integrazione europea al prossimo livello", ha evidenziato Tusk.

Nel vertice europeo previsto per venerdì 3 febbraio a La Valletta si parlerà soprattutto di immigrazione, focalizzando l'attenzione non solo sulla situazione europea, ma anche sull'ordine esecutivo emanato da Trump lo scorso 28 gennaio che impedisce ai cittadini di 7 Paesi a maggioranza musulmana di varcare i confini statunitensi seppur provvisti di regolari visti e green card. Per mercoledì 1 febbraio, invece, è previsto al Parlamento europeo un dibattito proprio relativo al Muslim ban di Trump, che si aprirà con una dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini.

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