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Sottosegretari, partiti cercano l’intesa: al Cdm di lunedì potrebbe arrivare la lista completa

Nelle prossime ore si potrebbe chiudere la anche la squadra del sottogoverno: i partiti indicheranno i nomi dei sottosegretari e viceministri, che potrebbero arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri di lunedì mattina. Il Pd è alle prese con la ‘ribellione’ delle donne del partito, mentre il M5s, che fa i conti con la scissione dei dissidenti, potrebbe avere meno poltrone a disposizione.
A cura di Annalisa Cangemi
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Le nomine dei sottosegretari del governo Draghi non sono ancora state definite. Ma non sarà facile mettere d'accordo tutti. Lo schema dovrebbe prevedere 40 posti, 10 al M5S, 7 ciascuno a Pd, Lega e Forza Italia, uno o due a Italia viva, uno a Leu e una quota riservata ai piccoli partiti: centristi, Maie, +Europa. Poi Draghi potrebbe destinare 3 o 4 posti a uomini o donne di fiducia. Si cerca anche di compensare l'assenza di figure legate al Mezzogiorno tra i ministri.

Lunedì è stato fissato il Cdm, alle 9.30: all'ordine del giorno ci sono per il momento questioni legate a leggi regionali. Se però nel week end i partiti dovessero riuscire a chiudere la trattativa è possibile che possa arrivare alla riunione anche lista completa dei sottosegretari e dei viceministri, per permettere ai dicasteri di iniziare a lavorare a pieno ritmo.

Scontro nel Pd sulle quote rosa

Il rebus principale riguarda le nomine delle quote rosa del Partito democratico. Il segretario Nicola Zingeratti è alle prese con la ‘ribellione' delle donne dem, escluse dagli incarichi di governo. Il leader del Pd ha convocato una Direzione la prossima settimana, il 25 febbraio, con un odg specifico sul tema della parità di genere: l'affermazione di un partito di donne e di uomini al centro di una nuova fase politica. Ma molte esponenti dem non hanno intenzione di ricevere incarichi di secondo piano, da numero due, quando le poltrone principali sono occupate dai colleghi uomini. Nel Pd in tante avevano chiesto una riunione dei vertici prima che arrivassero le nomine per il sottogoverno. Ma appunto il Consiglio dei ministri, in cui dovrebbe essere completata la squadra di governo si terrà lunedì mattina.

Chiara Gribaudo, che figura in una bozza di schema, come sottosegretaria al Lavoro, ha scritto in un post su Facebook: "Da ieri e anche oggi sui giornali circola il mio nome come possibile sottosegretaria.Per chi fa orecchie da mercante lo chiarisco ancora una volta: non accetterò incarichi finché il Partito democratico non convocherà una direzione nazionale per discutere di parità, del merito delle politiche e del metodo di scelta della squadra di governo".

Oggi ha aggiunto in un tweet: "Il Pd non deve scegliere i nomi dei sottosegretari prima della direzione del prossimo 25 febbraio. Il Pd ha convocato la direzione sulla parità per giovedì 25. Molto bene. Ovviamente fino a quella data nessuno preparerà liste di sottosegretari. Vero?".

Si sfila anche Cecilia D'Elia, tra le papabili per le Pari Opportunità, che oggi a Rainews 24 ha ribadito: "A noi donne del Pd non interessa essere le numero 2". Del resto era già stata chiara anche Valeria Valente, in lizza per il ministero della Giustizia, quando in un'intervista a Fanpage.it aveva detto: "La storia dei sottosegretari non la vivrei e non la presenterei come un risarcimento, sarebbe la beffa dopo il danno. Le donne se vanno a fare i sottosegretari è perché ci dovevano andare, potevano fare i ministri e possono far i sottosegretari, perché hanno competenza, autorevolezza e sono capaci". E ancora: "Presentare il proprio gruppo dirigente con soli uomini ti pone fuori dal contesto, fuori dal mondo, non in sintonia con quello che si muove nella società. È un limite del Pd, non è un problema di mancato spazio".

Si parla di una possibile riconferma delle uscenti: Marina Sereni (Esteri), Anna Ascani (Scuola), Sandra Zampa (Salute), Simona Malpezzi (Rapporti con il Parlamento), Lorenza Bonaccorsi (Turismo), Francesca Puglisi (Lavoro) Alessia Morani (Mise). Ma nel totonomi dem c'è anche Marianna Madia (Economia o Innovazione tecnologica).

Tra gli uomini potrebbero ottenere un posto Antonio Misiani (viceministro al Mef uscente) e Andrea Martella (sottosegretario all'Editoria, per il quale potrebbe arrivare la delega allo Sport), e Matteo Mauri (Interno).

I possibili sottosegretari della Lega

Per la Lega è probabilmente confermato l'ingresso al Viminale di Stefano Candiani (o in alternativa Nicola Molteni) mentre Luca Coletto dovrebbe andare alla Salute. Ancora Lucia Borgonzoni alla Cultura, Massimo Bitonci al Mef, Edoardo Rixi al Mit.

I possibili sottosegretari di Forza Italia

Per Forza Italia potrebbero essere scelti 5 senatori e due deputati, per bilanciare la nomina dei tre ministri tutti provenienti da Montecitorio. Francesco Paolo Sisto andrebbe alla Giustizia, Valentino Valentini agli Esteri, Gilberto Pichetto Fratin all'Economia, Maria Rizzotti alla Salute, Francesco Battistoni all'Agricoltura.

I possibili sottosegretari di Italia viva

Italia viva si deve accontentare di una o due poltrone: probabile la nomina di Lucia Annibali alla Giustizia e di Davide Faraone al Lavoro.

La guerra dei dissidenti nel M5s

Nel M5s la situazione non è certo serena. Con la scissione in corso, dopo che 15 senatori hanno votato contro la fiducia a Draghi (8 parlamentari erano assenti) e altri 31 deputati alla Camera, tra contrari, assenti o astenuti, si sono allontanati dalla linea dei ‘governisti' del Movimento, verranno ridotti i posti a disposizione nel governo per i pentastellati, che di fatto dovranno fare a meno di una cinquantina di parlamentari.

Ha già rinunciato a un posto il reggente Vito Crimi, che ha annunciato il suo passo indietro perché impegnato con i delicati negoziati. E potrebbe saltare anche Stefano Buffagni, che era indicato fino a ieri per il super dicastero della Transizione ecologica voluto da Beppe Grillo e guidato da Roberto Cingolani. Dovrebbero invece esserci per il Mef Laura Castelli e Francesca Businarolo alla Giustizia. Per gli Esteri si fa il nome di Marta Grande, mentre al Viminale potrebbe andare Carlo Sibilia. Per la Difesa sembra favorito Angelo Tofalo. Allo Sviluppo Economico, sotto il leghista Giorgetti, è possibile che entri Mirella Liuzzi. Mentre al ministero dei Trasporti di Giovannini è possibile che venga nominato sottosegretario Giancarlo Cancelleri, siciliano. Per l'Istruzione si fa il nome di Luigi Gallo, e Alessandra Maiorino potrebbe avere un incarico come sottosegretaria al ministero dell'Università e la Ricerca. Verso la riconferma Pierpaolo Sileri alla Salute. Alla Pa potrebbe entrare Mattia Fantinati. Per il ministero del Sud tra i favoriti c'è Gilda Sportiello.

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