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Sondaggi, elettori spietati con Renzi: sulla prescrizione il leader di Iv “cerca solo visibilità”

Gli italiani non sono preoccupati dalle minacce del leader di Italia viva Matteo Renzi al governo: il 77% degli intervistati ritiene che l’ex presidente del Consiglio abbia iniziato lo scontro nella maggioranza sulla riforma della prescrizione solo per un’esigenza di visibilità. Solo il 9% pensa che sta conducendo una battaglia giusta.
A cura di Annalisa Cangemi
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L'ultimo sondaggio di Nando Pagnoncelli, realizzato per la trasmissione, Di Martedì porta cattive notizie per il leader di Italia viva Matteo Renzi. Le minacce, più o meno velate, dei giorni scorsi, ripetute dall'ex premier e dagli esponenti del suo partito e indirizzate al governo, hanno messo in crisi la stabilità dell'esecutivo. Pomo della discordia è il lodo Conte bis, ovvero l'accordo di mediazione raggiunto da Pd, M5s e Leu per superare la riforma Bonafede sulla prescrizione, entrata in vigore lo scorso 1 gennaio.

Ma secondo la rilevazione effettuata da Ipsos, l'ex segretario dem Matteo Renzi starebbe soltanto cercando visibilità: lo pensa il 77% degli intervistati. Solo il 9% dei potenziali elettori ritiene che Renzi stia potando avanti "una battaglia che ritiene giusta", mentre il 14% "non sa, non indica". E queste valutazioni potrebbero portare a un calo di Iv, sondata al 5% nei sondaggi. I renziani avrebbero anche valutato l'ipotesi di presentare una mozione di sfiducia contro il ministro della Giustizia pentastellato, anche se poi hanno aggiustato il tiro, parlando di ipotesi "estrema". Ieri sera un primo strappo da parte di Italia viva c'è stato: il partito di Renzi ha votato insieme alle opposizioni un emendamento a firma di Riccardo Magi (+Europa), che avrebbe bloccato fino al 2023 la riforma Bonafede. Il resto della maggioranza ha votato contro. Alla fine l'emendamento non è passato per soli due voti di scarto.

L'emergenza Coronavirus

Secondo la maggior parte dei cittadini intervistati per il sondaggio Ipsos, il 52%, le autorità hanno fornito tutte le informazioni necessarie per affrontare l‘emergenza coronavirus, che da ieri ha ufficialmente un nome, Covid-19. Per il 41% le autorità invece non stanno facendo abbastanza. Il 7 % "non sa, non indica". Ma un dato su tutti fa riflettere: le istituzioni, e i media, sono riusciti a tramettere le informazioni senza creare allarmismi, o generare ondate di panico: e infatti il 62% degli italiani interpellati sul Covid-19 ha detto di non essere preoccupato, contro il 32% che invece ha dichiarato di temere la diffusione del virus. Solo il 4% "non sa, non indica". A mantenere un livello basso di paura dell'epidemia avrà forse contribuito anche il fatto che nel nostro Paese al momento sono solo tre i casi accertati di coronavirus, e i contagiati hanno contratto il virus mentre si trovavano in Cina.

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