7.122 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Scuola, Draghi: “Non avrebbe senso chiuderla lasciando aperto tutto il resto. Restiamo in presenza”

“Non ha senso chiudere la scuola e lasciare aperto tutto il resto, e in questa fase dell’epidemia non avrebbe senso farlo. Vogliamo essere cauti ma anche provare a minimizzare gli effetti economici e sociali, soprattutto sui ragazzi che hanno risentito più di altri dal punto di vista psicologico e della formazione. La scuola è fondamentale per la democrazia”: lo ha detto Mario Draghi durante la conferenza stampa per presentare l’ultimo decreto.
A cura di Annalisa Girardi
7.122 CONDIVISIONI
Immagine

Sono riaperte oggi le scuole in tutta Italia. Una scelta però che ha fatto molto discutere: presidi, virologi e governatori hanno chiesto di posticipare il ritorno in classe vista la difficile situazione epidemiologica e spiegando di non avere gli strumenti per gestire un tale numero di positivi. Il governo però, e il ministro Patrizio Bianchi in primis, non hanno mai cambiato idea e hanno sempre risposto alle richieste di continuare con la didattica a distanza affermando che la priorità fosse quella di tornare in presenza secondo il calendario scolastico.

Mario Draghi, intervenuto oggi in conferenza stampa per illustrare il decreto della scorsa settimana, in materia ha detto: "Vogliamo essere cauti ma anche provare a minimizzare gli effetti economici e sociali, soprattutto sui ragazzi che hanno risentito più di altri dal punto di vista psicologico e della formazione. La scuola è fondamentale per la democrazia", ha iniziato Draghi ricordando che oggi sono ricominciate le lezioni. "La priorità del governo è che la scuola resti in presenza. Basta vedere le diseguaglianze che si sono create con la Dad l'anno scorso per rendersi conto che questo provoca delle disparità tra gli studenti, tra Nord e Sud, destinate a restare. Disuguaglianze che si rifletteranno poi su tutta la vita lavorativa. Quindi questo alla base delle decisioni, ma ci sono anche considerazione di ordine pratico: chiediamo ai ragazzi di non andare a scuola e poi li facciamo fare sport tutto il giorno o li lasciamo andare la sera in pizzeria? Non ha senso chiudere la scuola e lasciare aperto tutto il resto, e in questa situazione non avrebbe senso farlo. Probabilmente ci saranno più classi che andranno in dad nei prossimi giorni, e allora lo faranno, ma non ha senso il ricorso generalizzato".

Il caso Campania: il Tar respinge l'ordinanza di De Luca

Molte le polemiche sul caso della Campania. Il governatore Vincenzo De Luca, infatti, dopo aver chiesto più volte al governo di posticipare la riapertura di qualche settimana visto l'aumento esponenziale dei casi, aveva deciso di procedere in autonomia con un'ordinanza regionale. Il governo aveva subito annunciato di essere intenzionato a impugnare il provvedimento e il Tar della Campania ha poi annullato l'ordinanza di De Luca.

L'incontro tra i presidi e il ministero

Oggi il presidente dell'Associazione nazionale presidi (Anp), AntonelloGiannelli, è stato ricevuto al ministero da Bianchi: "Ho presentato le enormi difficoltà che i dirigenti stanno affrontando quotidianamente, da ormai due anni, pur di garantire la regolarità del servizio", ha detto al termine dell'incontro, spiegando di aver richiesto mascherine Ffp2 per tutti e un meccanismo di screening più esteso. Per quanto riguarda oggi, "era assente il 10% del personale scolastico, circa 100mila persone fra docenti ed Ata. Si tratta di stime grossolane che a livello nazionale vedono la regione Lombardia, in testa con circa 10mila assenti", ha aggiunto parlando con l'AdnKronos, precisando che anche "alle secondarie superiori le stime sono di circa un 10% di studenti assenti".

7.122 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views