video suggerito
video suggerito

Salvini e il caso delle targhe per le biciclette: nel 2015 diceva che era una proposta da “matto”

Matteo Salvini vuole rendere obbligatori casco, assicurazione, targa e freccia per i monopattini. In un primo momento aveva parlato anche di una stretta sulle biciclette, poi ci ha ripensato. Ma nel 2015 considerava “da matti” l’ipotesi di misure del genere per questi veicoli.
A cura di Annalisa Cangemi
576 CONDIVISIONI
Immagine

AGGIORNAMENTO: Nelle anticipazioni che il ministro leghista Matteo Salvini ha dato ieri sul nuovo Codice della strada c'è una stretta su biciclette e monopattini. Ha parlato esplicitamente di casco, assicurazione, targa e freccia obbligatori per monopattini e biciclette, attraverso "modifiche puntuali al codice della strada, insieme a una legge delega per la riforma organica dello stesso codice della strada che contiamo di portare a breve all'esame di queste Camere", probabilmente già entro giugno, ha promesso Salvini, per garantire "più regole, più educazione e più sicurezza sulle strade italiane".

Successivamente però, in un'intervista al quotidiano Libero, ha aggiustato il tiro, correggendo le sue stesse dichiarazioni rese in Aula. Il ministro spiegato che "le targhe, frecce assicurazioni casco e limiti di velocità, sono per i monopattini, non per le biciclette". Una precisazione fatta al quotidiano Libero, che in un articolo scrive che "qualcuno ha giocato a fare confusione", riportando una notizia errata. In realtà probabilmente è il ministro Salvini ad aver fatto confusione, illustrando in Aula le misure del nuovo Codice della strada.

Si parte dall'introduzione dell'ergastolo della patente, ovvero il ritiro immediato del documento, a vita, per chi provoca incidenti sotto l'effetto di stupefacenti. Inoltre è previsto l'inserimento dell'alcol lock, uno strumento, già usato in altri Paesi europei che blocca l'auto e ne impedisce l'avvio se il tasso alcolemico del guidatore è superiore a zero. Al ministero dei trasporti si lavora inoltre a uno schema di decreto ministeriale, che riguarda gli autovelox, per uniformarli a livello nazionale, ed evitare che si trasformino in una "tassa occulta" per gli automobilisti.

Mentre per i monopattini si pensa a introdurre l'obbligo di casco, assicurazione, targa e frecce, e a un giro di vite che punisca le soste selvagge nei marciapiedi e nelle aree riservate ai disabili e per chi guida contromano. Un inasprimento delle sanzioni che ha generato non poche critiche da parte delle associazioni di categoria. È il caso di Confindustria Ancma (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), secondo cui tutte queste misure "non vanno nella direzione di ottenere maggiore sicurezza".

Il giornalista Carlo Canepa su Twitter ha però ricordato che Salvini non era d'accordo con le stesse misure che ha snocciolato alla Camera al question time. In un tweet del 2015 infatti il leader della Lega e vicepremier scriveva: "Intanto un senatore Pd ha proposto di mettere targa, e di far pagare il bollo, anche a proprietari di bicicletta. Matti!", con tanto di hashtag ‘#labicinonsitocca'. La proposta di un contrassegno identificativo per i veicoli a due ruote al segretario del Carroccio non piaceva, al punto da dare del "matto" a un parlamentare dem che aveva suggerito quest'ipotesi. Forse, quando qualcuno gli ha ricordato le sue posizioni di qualche anno fa il ministro è stato costretto a fare un'inversione a U, rivedendo quanto aveva annunciato in Aula.

576 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views