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Salvini lancia il bollino blu per le discoteche virtuose: “Genitori sapranno dove vanno i figli”

Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, lancia il bollino blu per le discoteche virtuose, quelle sicure e più controllate. “I genitori sapranno dove vanno i loro ragazzi”, afferma. Ma l’atteggiamento di Salvini non è un punitivo e, anzi, non mancano le intenzioni di portare a casa nuove norme che aiutino i gestori dei locali, anche da un punto di vista economico. A partire, magari, dall’eliminazione del divieto di somministrare bevande dopo le 3 di notte.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il bollino blu arriva anche in discoteca. Un simbolo, una certificazione, che servirà per attestare quali discoteche siano virtuose e sicure. L’idea è del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e ha come obiettivo quello di far sapere davvero ai genitori “dove vanno i loro ragazzi”. Al Viminale Salvini ha incontrato le associazioni dei gestori dei locali da ballo, un mondo non così distante dal ministro dell’Interno che, tanto per fare un esempio, alle europee ha candidato per la Lega – con tanto di elezione – il proprietario del Papeete di Milano Marittima, Massimo Casanova.

Il Viminale sta predisponendo un protocollo ‘discoteche sicure’: sarà pronto per la prossima settimana, assicura il ministro dell’Interno, e premierà chi effettuerà più controlli, chi garantirà più legalità, chi riuscirà a eliminare la circolazione di sostanze stupefacenti o a evitare di somministrare alcolici a chi non ne ha diritto. Un protocollo che inciderà su circa 2.500 locali sparsi in tutta Italia, per un comparto che – a detta di Salvini – fattura un miliardo legale e un altro in abusivismo. Ma l’atteggiamento di Salvini nei confronti delle discoteche non è punitivo. Al di là del bollino blu c’è altro.

Primo obiettivo è semplificare la burocrazia, tentando di non penalizzare “un settore che ha notevoli margini di crescita: la sola Ibiza fattura quasi quanto l’intero comparto italiano”. Poi c’è la concorrenza da affrontare, quella dei “locali albanesi, sloveni, croati e dello ‘sballo’ olandese e tedesco”. L’esempio portato da Salvini riguarda il divieto di somministrazione di bevande dopo le 3 in Italia: “Ma in questo modo – spiega – si favorisce l'abusivismo di chi le vende all'esterno dei locali”. Tutt’altro che una stretta, dunque, almeno nelle intenzioni del ministro dell’Interno.

I casi di chiusura verranno disciplinati da una circolare a cui Salvini lavorerà con il capo della polizia, Franco Gabrielli: “Se c’è una rissa a un chilometro da un locale non ha senso che ne risponda il titolare. Incentiveremo l'uso degli etilometri e scriveremo anche alla Siae perché chi organizza certi eventi deve essere in grado di farlo: quanto accaduto alla Sapienza dimostra che un luogo di divertimento gestito e controllato è sicuro, se lasciato nell'illegalità e nel caos è a rischio”. D’altronde la preoccupazione di Salvini sembra derivare soprattutto da due recenti casi drammatici: quello della festa alla Sapienza e la tragedia di Corinaldo. Qualche norma va ritoccata, secondo Salvini: non possono bastare regolamenti che “hanno 30,40 anche 60 anni. Bisogna aggiornarsi ai tempi in cui per organizzare un evento su Facebook bastano 24 ore”.

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