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Renzi difende Bonetti per l’attacco a Raggi: “Non sarà che a Conte rode ancora qualcosa?”

Il leader di Italia viva Matteo Renzi ha replicato a Giuseppe Conte, tornando sullo scivolone della ministra Bonetti sulla sindaca Raggi: “Draghi è un uomo ed è un buon premier, Conte è un uomo e non è stato un buon premier. La donna Raggi è stata un pessimo sindaco, La donna Conti è un ottimo sindaco. Ma io mi domando: perché, se ci giudica così irrilevanti, Conte attacca sempre noi di Italia Viva?”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il leader di Italia viva Matteo Renzi è tornato sulle polemiche scoppiate subito dopo la frase pronunciata dalla ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti sulla sindaca uscente della Capitale Virginia Raggi. La ministra renziana era stata interpellata sul problema della totale assenza di donne tra gli eletti delle principali città italiane al voto, e aveva fatto riferimento ai deludenti risultati ottenuti dalla sindaca M5s, facendo intendere che la scarsa preparazione delle donne che hanno ricoperto cariche pubbliche in questi anni potesse aver avuto un peso sulla netta prevalenza di candidature maschili.

"Nelle 20 grandi città al voto sono stati eletti solo sindaci uomini perché c'era una minore presenza di candidate donne e non sempre le donne si sono dimostrate all'altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma", aveva detto la ministra di Iv a Radio Capital. Lo scivolone è evidente: Bonetti in sostanza ha associato nel suo intervento la mancanza di donne elette a sindaco non esclusivamente all'assenza di candidate, ma all'incapacità, vera o presunta che sia, delle donne amministratici, prendendo però il caso di Virginia Raggi, sua avversaria politica.

Il leader del M5s Giuseppe Conte si è schierato in difesa della sindaca grillina: "Avete mai sentito un uomo con responsabilità istituzionali dire: ‘Non sempre gli uomini che sono stati eletti sindaci si sono rivelati all’altezza del ruolo che dovevano svolgere'? No, perché non si critica l'operato di una fascia tricolore inserendo tra i criteri di valutazione il genere – uomo o donna. Stamattina invece ho ascoltato la ministra Bonetti affermare che ‘non sempre le candidate donne hanno dimostrato di essere all’altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma'. Non può sfuggire come questa frase riveli la tipica concezione maschilista per cui le donne – quando si cimentano in compiti di responsabilità – stentano, arrancano, spesso non si rivelano ‘performanti'".

In serata Bonetti ha cercato poi di aggiustare il tiro, con un tweet: "L’ex premier Conte vorrebbe darmi lezioni di femminismo ma il giudizio sull’adeguatezza non dipende dal genere. Tra gli uomini Conte non è stato capace di fare il premier, Draghi sì. Tra le donne Raggi non ha saputo fare la sindaca, Isabella Conti sì. La differenza la fa la qualità".

Oggi è il leader di Italia viva a prendere la parola, nella sua enews: "Proprio sulla Raggi si è consumato l'attacco settimanale di Giuseppe Conte a Italia Viva. L'ex premier ha criticato la ministra Elena Bonetti, che aveva detto una cosa semplice: non è che se sei donna, sei automaticamente una brava sindaca. La qualità, non il genere, misura i risultati di un amministratore. Elena ha risposto perfettamente, spiegando che Draghi è un uomo ed è un buon premier, Conte è un uomo e non è stato un buon premier. Che la donna Raggi è stata un pessimo sindaco, che la donna Conti è un ottimo sindaco. Ma io mi domando: perché, se ci giudica così irrilevanti, Conte attacca sempre noi di Italia Viva? Non sarà che all'ex premier ancora rode qualcosa?", ha detto riferendosi al fatto che la crisi del governo Conte, che ha portato poi a Palazzo Chigi Mario Draghi, era iniziata proprio con le dimissioni delle ministre Bellanova e Bonetti.

"E comunque – ha aggiunto il leadr di Iv -: attendiamo con simpatia e curiosità il momento in cui Conte smetterà di parlare del presunto 1% di Italia Viva per iniziare a parlare del presunto 5% che il suo amico Di Donna chiedeva agli imprenditori interessati a stare nel business delle mascherine. Che poi l'1% di Italia Viva è un dato sicuramente inventato, il 5% dell'avvocato amico di Alpa e Conte, vedremo". 

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