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In Italia anche la ministra delle Pari Opportunità Bonetti dice che le donne “non sono all’altezza”

La ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti ha attaccato la sindaca uscente Virginia Raggi, delegittimandola in quanto donna: “Nelle venti grandi città al voto nessuna donna eletta perché prima di tutto c’era una minor presenza di candidate donne e non sempre le candidate donne hanno dimostrato di essere all’altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma”. Come se l’essere o meno competenti avesse a che fare con il genere.
A cura di Annalisa Cangemi
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La campagna elettorale è ormai alle battute finali, e quando mancano ormai meno di 48 ore ai ballottaggi, in vista dei comizi conclusivi dei candidati, ogni occasione può essere fruttuosa per tentare di affossare gli avversari. Anche con mezzi discutibili e scorretti. È quanto è avvenuto oggi, quando la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti ha attaccato la sindaca uscente Virginia Raggi (anche se nella Capitale la sfida è tra il candidato del centrodestra Enrico Michetti e il candidato del centrosinistra Roberto Gualtieri, che per altro ha detto che non includerà nella sua giunta esponenti pentastellati).

La ministra di Italia viva ha criticato la prima cittadina Cinque Stelle, ma non per il suo operato, per la sua amministrazione o per le scelte politiche, ma ha cercato di delegittimarla e screditarla in quanto donna: "Nelle venti grandi città al voto nessuna donna eletta perché prima di tutto c'era una minor presenza di candidate donne e non sempre le candidate donne hanno dimostrato di essere all'altezza del ruolo che dovevano svolgere, penso al caso di Roma", ha dichiarato questa mattina a ‘The Breakfast Club' su Radio Capital. Come se l'essere o meno competenti avesse a che fare con il genere.

Insomma per la ministra Bonetti se nessuna donna è stata eletta in questa tornata elettorale la colpa è delle poche donne che ai posti di comando hanno avuto la fortuna di arrivarci, ma che non sono state in grado di emergere o di fare la differenza, che non sono state capaci di eccellere. Perché questo sembra dire la ministra di Iv: a una donna non si richiede esclusivamente di essere preparata – e questo ci auguriamo che venga richiesto anche agli uomini, anche se la storia è piena di esempi di maschi inadeguati al potere – ma da lei si pretende che sia molto più brava dei suoi colleghi.

"Al di là del singolo caso – ha aggiunto Bonetti -, il tema è che oggi la politica non cerca e non mette in campo competenze femminili che nel Paese in realtà ci sono, e per questo sono convinta che nelle istituzioni la parità di genere deve essere una scelta strutturale". Il problema per la ministra non è però la selezione scadente e spesso discriminatoria della classe dirigente, che è prevalentemente appannaggio degli uomini, e che alla base non mette le donne nelle stesse condizioni dei maschi e non permette loro di arrivare alle posizioni apicali.

Contro la ministra si è levato, per fortuna, un coro di proteste. "Provo imbarazzo – ha detto la senatrice M5s Maiorino – per una donna che riveste un ruolo tanto importante e delicato e lo usa per attaccare politicamente un'avversaria, colpendola in quanto donna. Parlando di persone all'altezza del ruolo: sicuri che Elena Bonetti sia all'altezza del suo?".

"La ministra Bonetti è l'ultima persona al mondo che avrebbe dovuto fare un'affermazione come questa, perché va a distruggere tutto quello che si è fatto finora in ambito di pari opportunità, venendo meno alla funzione stessa del ministero", ha commentato Cinzia Leone.

In questo caso non si può nemmeno parlare di gaffe. In un periodo in cui le aggressioni verbali ad personam, soprattutto sui social, sono sempre più violente – basti pensare a Salvini e alle sue invettive scagliate contro Elsa Fornero e Laura Boldrini prima, e contro la ministra dell'Interno Lamorgese oggi – l'ultima cosa di cui si ha bisogno è il tiro al bersaglio contro una delle poche donne presenti sulla scena politica degli ultimi anni (al di là delle giuste e ovvie valutazioni sul suo lavoro), da parte di una ministra per le Pari Opportunità. È davvero avvilente che mentre in Parlamento è stata appena approvata la legge sulla parità salariale alla Camera, e si combatte per far approvare la legge in modo definitivo al Senato, ci sia una ministra, una donna delle istituzioni, che utilizzi ancora uno schema di pensiero sessista e anacronistico, danneggiando anni di battaglia per la parità di genere.

La solidarietà di Bonetti a singhiozzo

Purtroppo rattrista vedere che i mezzi di informazione e la politica sono pieni di vicende simili, in cui le donne continuano a farsi reciproci sgambetti, invece di unirsi in un unico fronte per rivendicare i loro diritti. È successo anche con il servizio di ‘Striscia la notizia', in cui l'inviato del tg satirico Valerio Staffelli ha consegnato il Tapiro ad Ambra Angiolini, fresca di rottura con il compagno Max Allegri, e ha ironizzato sul tradimento che avrebbe subito l'attrice. In questo caso Vanessa Incontrada, che è diventata una testimonial contro il bodyshaming per le esperienze vissute sulla sua pelle, ha lanciato il servizio dallo studio, senza esitazioni e senza mostrare alcuna compassione alla collega, messa in modo spietato alla berlina.

Curiosamente la ministra delle Pari Opportunità è intervenuta anche su questo: "È una vicenda che riguarda la vita privata quindi merita rispetto. Queste vicende non devono mai essere spettacolarizzate: non si deve aprire un dibattito pubblico. Certamente si è scelto di andare dalla donna e non dall'uomo. Ma conosco Ambra, donna di grande coraggio e ha retto questa situazione con la sua grande dignità". Questa vicinanza e questa attenzione, perché possano risultare credibili, avremmo voluto sentirle anche nei confronti della prima cittadina di Roma.

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Giornalista professionista dal 2014, a Fanpage.it mi occupo soprattutto di politica e dintorni. Sicula doc, ho lasciato Palermo per studiare a Roma. Poi la Capitale mi ha fagocitata. Dopo una laurea in Lettere Moderne e in Editoria e giornalismo ho frequentato il master in giornalismo dell'Università Lumsa. I primi articoli li ho scritti per la rivista della casa editrice 'il Palindromo'. Ho fatto stage a Repubblica.it e alla cronaca nazionale del TG3. Ho vinto il primo premio al concorso giornalistico nazionale 'Ilaria Rambaldi' con l'inchiesta 'Viaggio nell'isola dei petrolchimici', un lavoro sugli impianti industriali siciliani situati in zone ad alto rischio sismico, pubblicato da RE Le Inchieste di Repubblica.it. Come videomaker ho lavorato a La7, nel programma televisivo Tagadà.
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