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Regionali in Calabria, è la scienziata Amalia Bruni la candidata del Pd e del M5s

È la scienziata Amalia Bruni la candidata di Partito democratico e Movimento Cinque Stelle alle elezioni regionali in Calabria. La ricercatrice, direttrice del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme che lo scorso febbraio 2020 aveva rischiato di chiudere per mancanza di fondi, è famosa in tutto il mondo per essere stata tra le prime a scoprire il gene più diffuso dell’Alzheimer. Nella sua carriera ha collaborato anche con Rita Levi Montalcini. Questa sarebbe la prima esperienza politica.
A cura di Annalisa Girardi
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È Amalia Bruni, scienziata famosa in tutto il mondo per essere stata tra le prime a scoprire il gene più diffuso dell’Alzheimer, la candidata di Partito democratico e Movimento Cinque Stelle alle elezioni regionali in Calabria. Dopo la manager, che ha finito poi per ritirarsi, il centrosinistra decide di puntare sulla ricercatrice, direttrice del Centro regionale di neurogenetica a Lamezia Terme che circa un anno e mezzo fa ha rischiato di chiudere per mancanza di fondi.

Dopo la candidatura del consigliere regionale dem in uscita, Nicola Irto, che ha poi rinunciato per contrasti interni al partito, e il dietrofront della manager Maria Antonietta Ventura, il centrosinistra calabrese ha messo sul tavolo il nome della scienziata 66enne. Nome che sarà sostenuto, oltre che da Pd e M5s anche da Articolo I, Socialisti, Verdi, Repubblicani europei e da quattro liste civiche. Una scelta, quella ricaduta su Bruni, in linea con quanto detto nei mesi scorsi anche dal segretario del Pd Enrico Letta, che ha sempre sostenuto l'idea di candidare una figura proveniente dalla società civile. 

Si tratterebbe infatti della prima esperienza politica per Amalia Bruni, che ha dedicato tutta la sua carriera alla ricerca. È stata tra le prime ad aver scoperto la "presenilina", il gene più diffuso dell’Alzheimer, e come ricercatrice è membro del comitato scientifico dell'Istituto superiore di sanità.

A febbraio 2020 il Centro da lei diretto era finito sui giornali in quanto rischiava di chiudere per mancanza di fondi. Bruni aveva anche inviato una lettera al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sottolineando che i giganteschi passi avanti sull'Alzheimer sono stati fatti a livello mondiale anche grazie alle ricerche condotte proprio nel centro di Lamezia Terme, struttura su cui aveva speso buone parole anche Rita Levi Montalcini, che con Bruni aveva collaborato in alcune occasioni. La scienziata aveva puntato il dito contro le politiche regionali, accusandole di indifferenza. Alla fine era intervenuto direttamente il ministero della Salute che, di fatto, aveva salvato il Centro associandolo temporaneamente all'azienda ospedaliera-universitaria Mater Domini di Catanzaro.

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