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Il Centro di neurogenetica è salvo, la scienziata Amalia Bruni: “Continuo a combattere”

Dopo gli appelli lanciati dalla stessa dottoressa Amalia Bruni, scienziata calabrese responsabile della struttura, il Ministero della salute ha spiegato che il Centro di neurogenetica di Lamezia Terme non chiuderà. Sarò collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne assumerà temporaneamente la gestione.
A cura di Antonio Palma
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Il Centro di neurogenetica di Lamezia Terme non chiuderà. Ad annunciare la buona notizia è stata la stessa dottoressa Amalia Bruni, scienziata calabrese responsabile della struttura che nei giorni scorsi aveva lanciato appelli pubblici lamentando il rischio chiusura perché mancano i fondi e a molti dipendenti erano già arrivate le prime lettere di licenziamento. A risolvere la situazione, almeno temporaneamente, è stato il Ministero della salute cha ha informato poi la scienziata. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, in una nota fa sapere che questo “importante riferimento nazionale ed internazionale nello studio della malattia di Alzheimer, diretto dalla dottoressa Amalia Bruni, continuerà il suo importante lavoro”.

Il Centro regionale di neurogenetica, inaugurato a sua tempo da Rita Levi Montalcini e che ha già dato importantissimi contributi scientifici nello studio dell’Alzheimer, infatti "sarà immediatamente collegato alla Azienda Ospedaliera-Universitaria Mater Domini di Catanzaro, che ne assumerà temporaneamente e funzionalmente la gestione” in attesa “del perfezionamento dell'accordo, al quale da settimane si sta lavorando, con l' INRCA-IRCCS di Ancona/Cosenza” spiegano dal Ministero.

In questo modo si riconosce “pienamente il ruolo sovraregionale del centro nell’ambito non solo dell’assistenza ma anche delle attività di ricerca, dall’altro, di superare lo stallo causato dalla difficoltà di finanziare annualmente le attività del Centro con il Fondo Sanitario della Calabria, Regione ancora in Piano di rientro” aggiungono dal Ministero spiegando che il centro “rientrerà nell’alveo delle istituzioni sanitarie che, oltre a svolgere attività assistenziale, sono anche orientate alla ricerca, certamente più congeniale alle attività della struttura”.

“Il percorso auspicato è corretto ed è pensato per dare intanto risposte immediate come quella di evitare di derubricare un centro ad un ambulatorio e di licenziare il personale” ha commentato la dottoressa Amalia Bruni, aggiungendo: “Sottolineiamo comunque che il centro non si sposta da Lamezia e che, ci auguriamo vivamente, possa solo ulteriormente crescere”.

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