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Presidente Anac Cantone su Siri: “Patteggiò bancarotta, per me reato grave, per Salvini no”

Raffale Cantone, magistrato e presidente dell’Autorità Anticorruzione, ha commentato a Radio Capital il trascorso giudiziario di Armando Siri: “Per me uno che patteggia una bancarotta è colpevole di una bancarotta. Per me è un reato grave, evidentemente il ministro Salvini la pensa diversamente”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Anche Raffale Cantone, magistrato e presidente dell'Autorità Anticorruzione, entra in campo nella polemica che coinvolge Armando Siri, sottosegretario ai Trasporti della Lega indagato per corruzione. Cantone, intervenuto a Radio Capital, ha commentato il trascorso giudiziario del senatore del Carroccio: "Per me uno che patteggia una bancarotta è colpevole di una bancarotta. Poi io ho le mie valutazioni ritenendo che la bancarotta sia un reato grave, evidentemente il ministro Salvini la pensa diversamente", ha detto il presidente dell'Anticorruzione, riferendosi al fatto che il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ha difeso da subito Siri, definendolo "una persona onesta e specchiata". Rispetto alla questione dimissioni, Cantone ha proposto "un'autoregolamentazione della politica, che si assume le responsabilità. Credo sia giusto che la politica valuti lo stato dell'indagine e la gravità delle imputazioni per fare le scelte – ha aggiunto – Per quanto si possano stabilire regole, sarà sempre difficile individuare la soluzione nel caso concreto".

"Non mi ha mai convinto l'idea di dimissioni immediate in caso di avviso di garanzia. Credo sia giusto fare la valutazione concreta dei fatti. E la valutazione concreta dei fatti può persino prescindere dal carattere di rilevanza penale – ha continuato il presidente dell'Anticorruzione – Ci sono comportamenti penalmente irrilevanti che sono politicamente gravi, per esempio la frequentazione di pregiudicati, per cui potrebbe essere necessario che qualcuno si dimetta senza aver commesso un illecito penale, e credo che sia giusto che la politica sia in grado di fare valutazioni corrette valutando caso per caso in relazione alla gravità". Sulla vicenda dei concorsi truccati in Umbria, che hanno portato alle dimissioni della presidente della Regione Catiuscia Marini, Cantone non ha dubbi: "In un settore delicatissimo come la sanità è preoccupante, temo che anche le nomine di primari possano essere oggetto di eventuali interventi clientelari: il livello di pericolosità dello scegliere un primario che non sia il migliore, ma che sia il più ammanigliato non mi sembra che possa essere messo in discussione".

La dura critica di Cantone allo Sblocca cantieri

"Una norma pericolosa", Raffaele Cantone ha definito così lo Sblocca cantieri, nel giorno in cui il discusso decreto legge, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, entra in vigore dopo un mese dalla prima approvazione salvo intese. "Se facciamo un preventivo per fare un lavoro a casa nostra, facciamo un minimo di sondaggio di mercato? Questo va fatto anche per la Pubblica amministrazione. Un numero superiore di preventivi garantisce la concorrenza – ha spiegato il presidente dell'Anticorruzione – questa è una norma non corretta, non dico che sblocca tangenti, ma non va nella giusta direzione e non sblocca gli appalti". Infatti, ha continuato Cantone, "non sono gli appalti fino a 200 mila euro che creano problemi, ma i grandissimi appalti, per i quali spesso viene fatta una progettazione non corretta o gare fatte male".

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