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Mandato zero, Di Maio propone la fine del tetto del doppio mandato per i consiglieri comunali

Il leader pentastellato mette al voto sulla piattaforma Rousseau una proposta che prevede lo stop al tetto del doppio mandato per i consiglieri comunali: “Rappresentano una parte di quell’esercito silenzioso sul nostro territorio che ogni giorno combatte e che merita di poter mettere a disposizione tutta questa esperienza portata avanti con querele subite, denunce continue, lavoro sul territorio con gettoni di presenza irrisori”.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: Luigi Di Maio.
In foto: Luigi Di Maio.

Il leader del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio annuncia l'introduzione del mandato zero per i consiglieri comunali. In altre parole, uno stop al tetto dei due mandati per chi occupa un posto in consiglio comunale. Si tratta dell'ultima proposta di riorganizzazione del Movimento Cinque Stelle, che Di Maio comunica in un post sul Blog delle Stelle e ricondivide con un video sul suo profilo Facebook. Gli utenti della piattaforma Rousseau dovranno esprimersi a riguardo tra il 25 e il 26 luglio.

Nell'ultimo video in cui si illustra la riorganizzazione del Movimento, Di Maio spiega quindi di che cosa comporti nello specifico il mandato zero. "È un mandato, il primo, che non si conta nella regola dei due mandati, cioè un mandato che non vale. Se tu vieni eletto consigliere comunale o di municipio al primo mandato e lo porti avanti tutto e poi decidi di ricandidarti e non diventi né presidente di municipio né sindaco, allora il tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il mandato zero, non vale. Voglio spiegarlo ancor meglio. Il principio vero è che tante persone, giustamente, decidono di non ricandidarsi la seconda volta al Consiglio comunale come sindaco, perché semplicemente pensano che magari avendo delle armate di sette, otto liste contro, hanno serie difficoltà a riuscire a diventare sindaci e quindi la loro esperienza che hanno maturato nel primo mandato vorrebbero portarla in Parlamento, in Consiglio regionale, e scelgono di non ricandidarsi", chiarisce il vicepresidente del Consiglio pentastellato.

Riguardo a quelle persone che invece di non ricandidarsi ci hanno provato comunque e sono finite nuovamente in consiglio comunale, non riuscendo ad arrivare alla carica di primo cittadino, Di Maio afferma che ora invece, con questa nuova proposta, "potranno ricandidarsi in altri livelli, in Regione o in Parlamento", in quanto il cosiddetto mandato zero viene neutralizzato. Per chi invece verrà effettivamente eletto sindaco, continua il ministro allo Sviluppo economico "allora quello sarà il secondo mandato e sarà svolto da sindaco per cambiare la propria città in cinque anni grazie all'esperienza maturata nel primo mandato".

Tuttavia precisa: "Voglio essere molto chiaro: il mandato zero e l’eventuale introduzione del mandato zero, se vorrete votarlo come iscritti, varrà solo e soltanto per i consiglieri comunali e per i consiglieri di municipio. Dai sindaci in su stiamo parlando comunque di persone che o gestiscono potere e prendono uno stipendio pieno o, in ogni caso, gestiscono potere. E ricordiamoci perché è nata la regola dei due mandati: per fare in modo che non si gestisca troppo potere nelle mani di poche persone per troppo tempo".

I vantaggi del mandato zero proposto? "Durante il tuo secondo mandato da consigliere comunale non solo lo puoi completare nei cinque anni e poi alla fine, quindi, di questi secondi cinque anni da consigliere comunale ti puoi candidare altrove, in Parlamento, in Regione, e quello diventa il tuo secondo mandato; ma puoi decidere di candidarti in Regione, in Parlamento, in Europarlamento e in altri ruoli anche durante il tuo secondo mandato di consigliere comunale, perché in quel momento l’esperienza di quel consigliere comunale è preziosissima. Stiamo parlando di una persona che è stata cinque anni in Consiglio comunale, più due, tre, quattro anni in Consiglio comunale nel secondo mandato. È una persona che conosce le dinamiche del territorio, degli enti locali", afferma Di Maio. E conclude spiegando che si tratti di una regola molto importante per il Movimento in quanto "i consiglieri comunali rappresentano una parte di quell’esercito silenzioso sul nostro territorio che ogni giorno combatte e che merita di poter mettere a disposizione tutta questa esperienza portata avanti con querele subite, denunce continue, lavoro sul territorio con gettoni di presenza irrisori".

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