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Di Maio lancia la riorganizzazione del M5s: “Nasce il Team del futuro, composto da 12 facilitatori”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, lancia il progetto di riorganizzazione del partito con l’obiettivo di avere una struttura nazionale che possa anche avvicinare di più i territori e le loro richieste ai vertici. Nel nuovo progetto una figura centrale sarà quella dei 12 componenti del Team del futuro: cosa sarà e come funzionerà.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il processo di riorganizzazione del Movimento 5 Stelle prosegue e viene illustrato dal capo politico Luigi Di Maio attraverso un video pubblicato sul suo profilo Facebook e sul blog delle stelle. Questa proposta di riorganizzazione verrà votata dagli iscritti del M5s e parte da un presupposto: aumentare il radicamento e il coinvolgimento dei territori. Non a caso, Di Maio ricorda che “in Italia abbiamo circa 8000 comuni. Il MoVimento ha circa 500 gruppi locali. Sulla piattaforma Rousseau siamo in centomila ad avere diritto di voto è il numero di attivisti in generale è circa di 8000 9000 persone in tutta Italia”. Dei numeri che servono a spiegare perché è necessario coinvolgere più persone: “Come possiamo fare? Secondo me la chiave è nell’organizzazione. Un’organizzazione che non sia fatta di decisori del MoVimento 5 Stelle, ma di facilitatori. Oggi nel Movimento 5 Stelle tante persone si occupano di alcuni temi, tanti si occupano di ambiente, tanti di infrastrutture, tanti si occupano di difesa, tanti si occupano di innovazione, di lavoro e di imprese. Ma chi è che coordina a livello nazionale le azioni di tutti coloro che si occupano di questi temi? Non ci sono persone dedicate a questo ruolo”.

La nascita di un’organizzazione nazionale può rendere più efficace il Movimento sui territori, secondo il capo politico. E questi facilitatori faranno parte di un gruppo nazionale che si chiamerà ‘Team del futuro’: “Sarà composto da 12 persone e si occuperà di progettare, organizzare il futuro del MoVimento 5 Stelle nei prossimi 10 e 20 anni”. Ciò che serve, quindi, è una “visione di futuro”, con gente “che si dedichi solo al futuro del Movimento”.

Il Team del futuro

Nascerà un team di 12 persone. Ognuno si occuperà di uno dei seguenti temi: ambiente, economia, giustizia e affari istituzionali, imprese, agricoltura, lavoro e famiglia, sanità, innovazione, scuola, sicurezza, trasporti e infrastrutture, esteri. Chi vorrà ambire a uno di questi ruolo dovrà essere votato dagli iscritti su Rousseau. Ma non solo: “Per presentarsi non basta essere solo una persona competente. Quello è un requisito necessario, ma non sufficiente. Chi potrà ambire a questi ruoli dovrà avere titoli o esperienza per il tema per cui si propone. Ma poi dovrà presentare un progetto. E poi oltre al progetto, oltre alle competenze, dovrà avere un team alle spalle. Un team che dovrà essere composto in parte da portavoce e in parte da esperti. 5 esperti della materia, che si siano occupati di questa materia e l’abbiano portata avanti negli anni, nella loro carriera, nella loro professione e 3 portavoce (1 regionale 1 nazionale e 1 comunale) che possano sostenerlo e c’è un motivo per cui noi chiediamo che il facilitatore che si propone per essere eletto debba avere un team alle spalle perché abbiamo bisogno di gente che faccia squadra e non di gente che si isola, non di gente che faccia il solista”.

Questi ruoli saranno contendibili e gli iscritti valuteranno il progetto e il team alle spalle. Inoltre, verranno sottoposti a un recall: a metà mandato gli attivisti dovranno valutare il suo operato. E il mandato dei facilitatori andrà di pari passo con quello del capo politico: quindi, in questo caso, durerà altri tre anni, ovvero fino a che Di Maio sarà ancora capo politico. I facilitatori non potranno avere ruoli di governo, né essere presidenti di commissioni parlamentari, perché “bisogna dedicarsi molto al Movimento”. Il team verrà affiancato “anche da alcuni ruoli organizzativi, comunicazione, personale, formazione, area legali, enti locali e Open candidature”. Ruoli che verranno affidati a “persone che hanno un’alta professionalità”.

Di Maio spiega da dove nasce la necessità di questa riorganizzazione: “Tanta gente ci cerca, tante persone hanno bisogno di aiuto ed è arrivato il momento di coordinarci. Non possiamo più trovarci in situazioni in cui la mano destra non sa più che cosa fa quella quella sinistra perché siamo tutti impegnati nell’azione di governo, nell’azione in consiglio regionale, in consiglio comunale, a fare i sindaci: abbiamo un grande patrimonio da esprimere e abbiamo tante nuove persone da avvicinare”. Di Maio, infine, parla di Italia a 5 Stelle: la prossima edizione si terrà a ottobre a Napoli e sarà anche l’occasione per lanciare una “nuova carta del futuro del Movimento che consentirà di fissare i nuovi obiettivi da qui a 20 anni per l’Italia”.

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