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Guardia costiera libica, Guerini: “Comportamenti inaccettabili”. Ma l’Italia rinnova la missione

“Dall’anno scorso ad oggi abbiamo registrato progressi importanti”: lo ha detto il ministro Luigi Di Maio, parlando della Libia durante la presentazione in Parlamento delle missioni del Paese per il 2021 a fianco del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. Che sulla Guardia costiera di Tripoli e gli ultimi episodi di violazioni dei diritti umani ha sottolineato: “Condivido che si tratti certamente di comportamenti assolutamente inaccettabili. Le autorità libiche stesse hanno immediatamente disposto un’inchiesta”.
A cura di Annalisa Girardi
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I ministri Luigi Di Maio (Esteri) e Lorenzo Guerini (Difesa) hanno presentato in Parlamento la delibera sulle missioni per il 2021, che ha già ricevuto il via libera del governo: al centro degli impegni del nostro Paese ci sono Afghanistan e la situazione in Africa, in particolare per quanto riguarda la Libia e il Mediterraneo. Per quanto riguarda l'Afghanistan i ministri hanno espresso preoccupazione per l'avanzata dei talebani, mentre sulla Libia hanno parlato di "importanti progressi".

Sull'Afghanistan "l'impegno dell'Italia se possibile sarà addirittura accresciuto, rafforzato, in vista delle sfide che ci aspettano. È evidente che ci sono notizie preoccupanti che arrivano dal Paese, è evidente che il ritiro della Nato sta permettendo ad alcuni gruppi di poter avere più spazio e più terreno da conquistare indisturbati", ha detto Di Maio.

La situazione in Africa, Di Maio: "Preoccupa terrorismo"

Invece, per quanto riguarda il continente africano, il titolare della Farnesina ha spiegato: "Dal Mali al Niger passano soprattutto le due rotte migratorie che poi vengono verso l'Europa e l'instabilità, i cambiamento climatici con la siccità e la situazione economico-sociale stanno creando il territorio perfetto, il campo perfetto dove far proliferare tutte le organizzazioni terroristiche che abbiamo combattuto nel Medio Oriente". Il Sahel e il Corno d'Africa, ha continuato Di Maio, oggi sono fonte di preoccupazione per gli ultimi avvenimenti: "La proliferazione delle cellule terroristiche in Africa diventa sempre più preoccupante e dalla lotta alle organizzazioni terroristiche dipende la sicurezza dell'Europa e dell'Italia". 

Sulla Libia, invece, Di Maio ha sottolineato che la priorità resta la "stabilizzazione duratura" del Paese. E ancora: "Dall’anno scorso ad oggi abbiamo registrato progressi importanti: un accordo di cessate il fuoco con una buona capacità di tenuta negli otto mesi scorsi, una nuova autorità esecutiva unificata composta dal consiglio presidenziale guidata dal presidente Menfi e dal governo di unità nazionale con a capo il primo ministro Dabaiba". L'attenzione rimane elevata sul percorso che dovrà portare al voto a dicembre e Di Maio non ha negato che ci siano "ancora molti ostacoli" alla piena stabilizzazione.

La missione Mare Sicuro

Una delle questioni più delicate, parlando di Libia, rimane quella della Guardia costiera. Il ministro Guerini ha spiegato che la missione Mare Sicuro "assicura un dispositivo aeronavale per la sorveglianza e la sicurezza degli spazi marittimi di interesse nazionale e, attraverso la presenza di una unità navale logistica nel porto di Abu Setta, conduce attività finalizzate all'addestramento e alla manutenzione e condotta dei mezzi disponibili, oltre che allo sviluppo di una capacità di comando e controllo dei propri mezzi da parte della Marina libica". In particolare, ha aggiunto, a bordo della nave italiana sono stati messi a disposizione dei libici sistemi di comunicazione per i collegamenti con le centrali operative marittime degli altri Paesi.

Guardia costiera libica, per Guerini ci sono "comportamenti inaccettabili"

"A partire dal 3 luglio 2020, l'attività è condotta in piena autonomia dalla Marina libica, presso proprie infrastrutture a terra e senza il coinvolgimento alcuno di personale della Difesa italiana", ha aggiunto Guerini. Alcuni parlamentari, come il deputato di LeU Erasmo Palazzotto, hanno sottolineato le violazioni dei diritti umani da parte dei militari libici, a cui il nostro Paese continua a fornire sostegno economico. "Se gli assetti della cosiddetta guardia costiera libica, che l'Italia ha regalato alla Libia, sparano sui nostri pescherecci e sui migranti in fuga dai lager libici evidentemente c'è qualcosa che non ha funzionato in 4 anni di addestramento", ha detto. Il ministro ha replicato: "Condivido che si tratti certamente di comportamenti assolutamente inaccettabili. Sottolineo al contempo il fatto che le autorità libiche stesse hanno immediatamente condannato il comportamento del comandante della nave e disposto uninchiesta".

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