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Di cosa si discuterà nel Consiglio europeo e cosa dirà l’Italia

Comincia oggi il Consiglio europeo, l’organo che riunisce i capi di Stato o di governo degli Stati membri dell’Ue. Una riunione particolarmente delicata per i temi all’ordine del giorno, a cominciare dalla questione Brexit. Ma si parlerà anche di Turchia, di bilancio a lungo termine, di clima e di allargamento dell’Unione. Vediamo quindi come si posiziona l’Italia rispetto ai temi che verranno trattati.
A cura di Annalisa Girardi
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Si apre oggi alle 15.30 il primo Consiglio europeo dopo le nomine dei vertici delle istituzioni dell'Unione. Il Consiglio, che riunisce i capi di Stato o di governo degli Stati membri, durerà fino a domani, 18 ottobre. Sarà l'ultima riunione per Donald Tusk, presidente attualmente in carica, prima di passare il testimone al presidente eletto, il belga Charles Michel. Al tavolo della discussione ci saranno varie tematiche, in primis la questione Brexit: dopo l'annuncio di un trovato accordo il Consiglio europeo dovrà discutere di quest'ultima occasione di una soft Brexit prima della scadenza del 31 ottobre. Si parlerà inoltre del Bilancio a lungo termine dell'Unione, del problema del cambiamento climatico, di Turchia e della questione di allargamento dell'Unione.

Il Consiglio europeo del 17-18 ottobre ha particolare rilevanza anche per il nostro Paese: infatti dopo mesi di tensioni fra Roma e Bruxelles durante l'esperienza di governo Lega – Movimento Cinque Stelle, l'Italia torna ad inserirsi all'interno dell'Unione in un clima più disteso, in cui può anche contare su una rappresentanza di un certo peso. Infatti, oltre all'elezione di David Sassoli alla presidenza del Parlamento europeo (Pe), è arrivato anche l'incarico di Presidente della Commissione problemi economici e monetari del Pe per Irene Tinagli e la nomina per l'ex presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, a Commissario europeo per gli affari economici e monetari. Con un portafoglio di peso all'interno della Commissione di Ursula von der Leyen, l'Italia si reinserisce quindi in un rapporto di dialogo e intesa con le istituzioni europee.

"Questo Consiglio europeo è il primo al quale partecipo come Presidente del Consiglio di un nuovo Governo, che vede nell’Europa un pilastro della collocazione internazionale dell’Italia e che è pronto ad impegnarsi affinché il nuovo ciclo europeo dia finalmente ai cittadini dell’Unione le risposte che da tempo attendono", ha affermato ieri in Senato Giuseppe Conte. "Ho avuto già modo di affermare in occasione del discorso per il voto di fiducia, che è dentro il perimetro dell'Unione europea, e non fuori da esso, che si deve operare alla ricerca del benessere dei cittadini italiani, aggiornando ma anche rivitalizzando un progetto che ha assicurato per decenni pace, prosperità, sempre maggiori opportunità per tutti, a partire dai più giovani", ha poi aggiunto.

Di cosa si discuterà al Consiglio europeo

Brexit

Il primo argomento di discussione in sede al Consiglio europeo sarà quello della Brexit. Una discussione che partirà dall'annuncio fatto oggi dal presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, per cui è stato raggiunto un accordo. "Quando c'è volontà, c'è anche un accordo, e noi ne abbiamo uno. È una soluzione giusta e bilanciata sia per l'Unione europea che per il Regno Unito, a testimonianza nell'impegno messo nella ricerca di un'intesa. Suggerisco al Consiglio europeo di sostenere questo accordo", ha scritto Junker, allegando una lettera a Donald Tusk in cui raccomanda di sostenere l'accordo in sede di Consiglio, in modo da "completare il processo di uscita e andare avanti nel modo più conciliante possibile, guardando al futuro del rapporto tra l'Unione europea e il Regno Unito".

I vertici del Democratic Unionist Party, il partito nazionalista nordirlandese, hanno fatto sapere che non sosterranno la bozza di accordo al quale lavora il governo di Boris Johnson e la Commissione Ue: in una situazione di questo tipo, sarà quasi impossibile per il Parlamento britannico trovare una maggioranza che ratifichi l'accordo. Ciò nonostante, il premier britannico si è mostrato positivo, ribadendo su Twitter, a poche ore dall'incontro a Bruxelles, di aver raggiunto un accordo che il Parlamento a Londra dovrebbe portare a termine sabato.

"In questo quadro, l’Italia è impegnata su due obiettivi principali: primo) proteggere i nostri cittadini e le imprese dall’incertezza e, in caso di mancato accordo, dalle conseguenze del “no deal”;  secondo) lavorare fino all’ultimo istante utile per trovare un’intesa con i britannici, sostenendo il lavoro del Capo Negoziatore dell’Unione europea Barnier ed evitando sterili rimpalli di responsabilità", ha sostenuto Conte. In caso si dovesse davvero realizzare una "hard Brexit", un'uscita del Regno Unito dall'Unione senza accordo, il presidente del Consiglio ha rassicurato di aver "messo in sicurezza il Paese con il Decreto legge Brexit" adottando "vari piani operativi su dogane, assistenza alle imprese, servizi finanziari, diritti dei cittadini coordinati dalla task force istituita a Palazzo Chigi".

Quadro finanziario pluriennale

Al tavolo dei negoziati in questo Consiglio europeo ci sarà anche il quadro finanziario pluriennale (Qfp), cioè il bilancio a lungo termine dell'Unione europea. Il Qfp fissa i limiti della spesa dell'Unione coprendo di solito 7 anni, la allinea con le sue priorità politiche, ne agevola l'adozione del bilancio annuale e ne accresce la prevedibilità delle finanze. Come afferma il programma del Consiglio europeo, "i leader discuteranno del bilancio a lungo termine dell'Ue sulla base del lavoro della presidenza finlandese". Il pacchetto del Qfp 2021-2027 si forma di un regolamento che indica gli importi che l'Unione può spendere per le proprie politiche e i propri programmi e stabilisce da dove arrivano entrate e coperture. In sede di Consiglio si discuterà quindi, sia a livello tecnico che politico: è necessario che tutti gli Stati membri siano all'unanimità per raggiungere un accordo. Per la conclusione dei negoziati è poi necessaria anche l'approvazione del Parlamento europeo.

In merito al Qfp, Conte ha ribadito che la proposta della Commissione "sebbene non ambiziosa rispetto a quanto da noi auspicato, rappresenti un compromesso sufficientemente equilibrato". L'intenzione della Commissione è quello di fissare un tetto alla spesa che sia pari all'1,11% del reddito nazionale lordo dei 27 Stati membri. "A fronte di questi elementi positivi sui volumi di spesa, vi sono alcune criticità che riguardano i criteri di distribuzione e le modalità di spesa o di funzionamento di alcune condizionalità: mi riferisco, in particolare, al criterio della convergenza esterna per la Politica Agricola Comune, all’indice di prosperità relativa per la Coesione, ai meccanismi di flessibilità, alle condizionalità macroeconomiche e relative allo Stato di diritto e alle nuove risorse proprie e a qualche altro profilo minore", ha commentato il presidente del Consiglio. Per quanto riguarda invece la proposta della presidenza finlandese e quella di alcuni Stati che vorrebbero limitare la spesa all'1% del reddito nazionale lordo, Conte ha invece avvertito che una riduzione del bilancio comporterebbe " gravi difficoltà per l’Unione nel perseguire direttamente o sostenere gli Stati membri nel raggiungimento di obiettivi di eccellenza nella ricerca e nell’innovazione, nell’azione a protezione del pianeta, negli investimenti indispensabili a costruire un’Europa migliore per i nostri giovani, nella stessa gestione dei flussi migratori".

Parlando invece di entrate, Conte ha detto: "Il nostro Paese ha sempre sostenuto la fondamentale, ma purtroppo ancora non condivisa esigenza di modernizzare il modo in cui l’Unione europea finanzia il proprio bilancio, in primis attraverso l’introduzione di “Nuove Risorse Proprie”, che non solo allentino la dipendenza del bilancio europeo dai contributi degli Stati membri, ma contribuiscano a promuovere priorità politiche dell’Unione".

Clima

All'ordine del giorno oggi ci sono anche gli aspetti internazionali dei cambiamenti climatici, in particolare visto l'ultimo Climate Action Summit delle Nazioni Unite sull'azione per il clima e in prossimità della prossima conferenza in materia che si terrà a dicembre a Santiago del Cile. Conte ha ricordato l'impegno dell'Italia, all'indomani del lancio del Green New Deal, "per riorientare l'intero sistema produttivo verso uno sviluppo sostenibile". Con l'approvazione del Decreto clima, ha ribadito il presidente del Consiglio, "abbiamo intenzione di rafforzare sensibilmente il contrasto all’emergenza climatica".

Agenda strategica

Un altro punto di cui discuteranno i leader sarà quello dell'agenda strategica e delle priorità dell'Unione nel periodo 2019-2024. In questo senso la presidente eletta della Commissione, Ursula von der Leyen, presenterà le priorità del nuovo esecutivo Ue. In merito, Conte ha semplicemente espresso la sua soddisfazione per il fatto che la nuova presidente "mai come in precedenza ha posto il tema ambientale e i suoi risvolti anche sociali al centro delle priorità e della visione per il futuro dell’Europa". Il Consiglio, inoltre, dovrebbe prendere una decisione riguardo alla nomina di Christine Lagarde alla presidenza delle Banca centrale europea.

Allargamento dell'Unione

In Consiglio, inoltre, si discuterà della possibile entrata nell'Unione da parte di Albania e Macedonia del Nord. "L’Italia continua a sostenere le Conclusioni favorevoli all’avvio dei negoziati di adesione per Albania e Macedonia del Nord", ha affermato Conte, che solo qualche giorno fa si trovava in visita a Tirana. "Si tratta, in sostanza, di comprendere che una bocciatura senza dare neppure l’occasione di svolgere i “compiti a casa” allontanerebbe quei Paesi dall’orizzonte europeo e frustrerebbe notevolmente le loro popolazioni, che per la maggior parte chiedono di poter aderire a questa prospettiva. Non c’è da augurarselo, tanto più considerando che l’allargamento è un processo che consente agli Stati Membri controlli ben più efficaci e questo sarebbe ovviamente una prospettiva ben più favorevole rispetto a un’esclusione che inviterebbe Tirana e Skopje a dinamiche di instabilità politica, con conseguenze anche sul piano regionale".

Turchia

Altro tema caldo che dovrà essere affrontato dal Consiglio è quello della Turchia, specialmente alla luce dell'offensiva militare da parte di Ankara nella Siria nord-orientale. Il Consiglio affari esteri ha già condannato unilateralmente l'azione militare turca, sollecitando al ritiro delle forze armate. "Il Governo italiano ha subito dato seguito al provvedimento di sospensione di export di armi alla Turchia", ha detto il presidente Conte, ed "è convinto che si debba agire con la massima determinazione per evitare ulteriori sofferenze al popolo siriano, in particolare curdo, e per contrastare azioni iniziative destabilizzanti della regione. Questi obiettivi saranno tanto più efficaci se raggiunti attraverso il coordinamento europeo e in sede multilaterale". Conte ha anche parlato delle "interferenze di Ankara nella Zona Economica Esclusiva di Cipro", affermando che "l’Italia continua a seguire con grande attenzione la situazione e invita la Turchia ad astenersi da azioni illegali".

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