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Delrio chiede a Conte un cambio di passo: “Se governo vivacchia è meglio tornare al voto”

Il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, chiede a Conte e alla maggioranza un cambio di passo: “Se non c’è quello spirito che porta a confrontarsi e cercare compromessi per il bene del Paese, è inutile vivacchiare. Se non abbiamo la forza di fare quel cambiamento che protegga la società italiana, meglio essere seri e consentire che ognuno si misuri con il volere del popolo”.
A cura di Stefano Rizzuti
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O il governo cambia passo o è meglio tornare al voto. Il messaggio di Graziano Delrio, capogruppo del Pd alla Camera, è chiaro. E viene lanciato attraverso un’intervista al Corriere della Sera: “Se non c’è quello spirito che porta a confrontarsi e cercare compromessi per il bene del Paese, è inutile vivacchiare. Un governo simile non durerebbe e sarebbe un errore”. Motivo per cui in questo caso sarebbe meglio andare a votare: “Se non abbiamo la forza di fare quel cambiamento che protegga la società italiana, meglio essere seri e consentire che ognuno si misuri con il volere del popolo”.

Delrio rivolge un appello a tutte le forze che compongono la maggioranza guidata da Giuseppe Conte: “Tutto il governo opera con dedizione, ma per superare la debolezza complessiva i problemi vanno affrontati con molta energia. Senza un cambio di passo si fa complicato mostrare al Paese che questa maggioranza è in grado di risolverli. Finita la fase emergenziale dobbiamo darci un respiro, un’anima comune. Se ognuno prova a vincere da solo, la squadra perde”.

Sulla previsione di una possibile uscita di Renzi e di Italia dal governo, Delrio risponde:  “Spero proprio di no. Sul Milleproroghe abbiamo visto dieci votazioni in dissenso e le polemiche hanno raggiunto toni eccessivi. Da premier, Renzi non avrebbe accettato di lavorare in un clima di tale tensione. Credo che lui per primo si renda conto che è urgente cambiare strada”. Poi prosegue: “Mi auguro che il chiarimento sia definitivo. La scarsa crescita è la vera priorità. L’economia rallenta, a causa della tempesta cinese si fermano le catene di produzione e la gente finisce in cassa integrazione. Sono questioni serie, sarà un periodo non facile. O la strategia è forte e c’è profonda unità del lavoro, o non si esce da questa crisi”.

La proposta del sindaco d’Italia, per eleggere direttamente il presidente del Consiglio, avanzata da Renzi non piace a Delrio: “Non capisco perché rilanciare le riforme istituzionali in un momento come questo e dopo aver raggiunto una proposta di legge elettorale condivisa da tutta la maggioranza”. Così come non piace la mozione di sfiducia annunciata nei confronti del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Noi non voteremo nessuna sfiducia al ministro Bonafede. Si è discusso troppo di prescrizione, mentre la vera sostanza per i cittadini è la riforma del processo penale”.

Per rilanciare l’azione di governo potrebbe essere utile l’idea proposta da Bersani, quella di un progetto unitario tra Pd, M5s e Leu, secondo il capogruppo dem alla Camera: “L’analisi di Bersani è giusta. C’è bisogno di uno slancio anche più politico, di una visione della società nelle sue fratture e diseguaglianze. Bisogna rilanciare avendo una visione del futuro del Paese”. Infine, un giudizio sui primi sei mesi di governo: “Abbiamo fermato la corsa dello spread, messo più soldi in tasca ai lavoratori, promosso investimenti verdi e impedito l’aumento dell’Iva. Il ministro Gualtieri ha fatto il massimo e bene. Ma il primo tempo è finito zero a zero e abbiamo in campo sfide da far tremare i polsi. Spero si ritrovi l’armonia e che parta quella seconda fase di cui il governo ha bisogno”.

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