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Da Renzi segnali di pace al governo: “Tifo per Conte, ha detto che ascolterà la nostra proposta”

Da Matteo Renzi, leader di Italia Viva, arrivano i primi segnali di schiarita nei confronti del governo e del presidente del Consiglio: “Io faccio il tifo per il governo perché tifo per l’Italia”, afferma dopo l’incontro di oggi tra gli esponenti di Iv e Giuseppe Conte. “Oggi sono contento, il premier ha detto: siamo pronti ad ascoltare la proposta” che abbiamo avanzato, aggiunge.
A cura di Stefano Rizzuti
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Tra Matteo Renzi e il governo guidato da Giuseppe Conte torna il sereno. Almeno per il momento. Dopo l’incontro tra il presidente del Consiglio e gli esponenti di Italia Viva è Matteo Renzi a cambiare i toni e a cercare maggiormente una collaborazione con Conte dopo le polemiche degli scorsi giorni: “Io faccio il tifo per il governo perché tifo per l’Italia. Come a Roma tifo Zingaretti o in Veneto Zaia. Poi i risultati parleranno. Io non sono animato da un bisogno di fare i giochini della vecchia politica, torneremo a farli quando ci sarà la normalità, ma oggi c’è uno tsunami in arrivo”. Parlando a Diritto e Rovescio, su Rete 4, Renzi prosegue: “Oggi sono contento, il premier ha detto: siamo pronti ad ascoltare la proposta di Iv. Speriamo che la proposta smetta di essere una proposta, basta portarla in Cdm e votarla. Non è la soluzione, 100 miliardi per i cantieri non risolvono, ma creano possibilità di mettere in circolo denaro”.

La proposta di Renzi al governo

Renzi spiega la sua proposta: “C’è una proposta su cui mi gioco tutto: ci sono 120 miliardi di euro che possono essere messi nell'economia, le costruzioni sono ferme. Spendiamoli quei soldi, tanto altrimenti li dobbiamo spendere nella cassa integrazione. Italia shock è il progetto chiave. Bisogna passare dalle parole ai fatti”. Parlando sempre della tenuta del governo, Renzi si sofferma anche sul caso che ha travolto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede: “Bonafede ha fatto dimettere il direttore delle carceri. Era meglio se non lo nominava proprio, visto i risultati. Ora vedremo cosa succederà in Parlamento se ci sarà una mozione di sfiducia. Oggi penso che agli italiani vada data la certezza che i boss restano in carcere. Se sei un boss è giusto che lo Stato garantisca le cure, ma le cure le dai in carcere”.

L'allarme sull'occupazione

Il leader di Italia Viva torna sulla sua richiesta di riaprire, avanzata ormai un po’ di settimane fa: “Circa due mesi fa sono stato il primo a chiedere di riaprire e mi hanno insultato tutti, a sinistra come a destra. C'è dunque una fetta del Paese che ha paura di un ritorno del virus. Io non dico che tutto è sotto controllo, perché non è così. Chi vi dice che oggi è tutto a posto, vi dice una fandonia, una balla. Ma bisogna ripartire. Si tratta di dare delle regole, poi la gente riparte. Oramai la frittata è fatta, cerchiamo di dare tutti una mano”. Renzi non nasconde il timore di ciò che avverrà da settembre, non solo per l’emergenza sanitaria, ma soprattutto per quella economica: “Le priorità sono le questioni che interessano il Paese, i posti di lavoro. In autunno si rischia una disoccupazione al 15%, che sarebbe una carneficina”.

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