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Covid-19, Azzolina: “A scuola pochi focolai grazie ai banchi singoli, risultato straordinario”

Lucia Azzolina rivendica quanto fatto per evitare che si diffondesse il Covid-19 nelle scuole. I banchi, per mesi al centro della polemica, sono stati il punto di forza per la ministra: “Se le ricerche scientifiche dicono che a scuola c’è stato solo il 2% dei focolai forse è anche grazie al fatto che i banchi singoli hanno permesso il distanziamento”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Pochi contagi? Grazie ai banchi singoli. La risposta della ministra dell'Istruzione, Lucia Azzolina, è chiara: è ora di rivendicare il lavoro fatto in questi mesi, nonostante le tante critiche ricevute. La fonte è report dell'Istituto superiore di sanità – il primo prodotto sulla scuola dagli esperti italiani dall'inizio della pandemia di Covid-19 – che evidenzia come il contagio in classe sia marginale. È la conferma che la ministra aspettava per sottolineare la bontà del suo lavoro e, intervistata da Rainews24, non ha nascosto la soddisfazione: "Se anche le ricerche scientifiche ci dicono che nella scuola c'è stato solo il 2% dei focolai forse è anche grazie al fatto che i banchi singoli hanno permesso il distanziamento insieme con altre misure adottate". Per questo Azzolina ha ringraziato il Commissario straordinario all'emergenza Domenico Arcuri "per il grande lavoro che ha fatto, 2,4 milioni di banchi in pochi mesi è un risultato straordinario".

Sulla ripresa della scuola la ministra Azzolina ha detto di voler essere chiara, anche e soprattutto per gli studenti delle superiori, che nell'ultimo anno hanno visto più lo schermo del computer che i famosi banchi. "Il 7 si ritorna a scuola, è una data confermata, che si porta dietro un enorme lavoro che il Governo ha fatto insieme ai prefetti e a tutti gli attori coinvolti – ha spiegato Azzolina – Tornano in classe 5 milioni di studenti del primo ciclo, gli stessi che hanno frequentato le scuole nelle ultime settimane, anche nel pieno della seconda ondata". Niente da fare invece per gli alunni delle scuole superiori, con la riapertura di licei, tecnici e professionali posticipata all'11 gennaio. "Le superiori dovevano riaprire a dicembre, si è fatto un grande lavoro con i prefetti che provincia per provincia hanno lavorato insieme ai trasporti e ogni singola provincia ha redatto un piano operativo – ha sottolineato la ministra dell'Istruzione – Oggi ci sono tutte le condizioni perché la scuola riparta in sicurezza". Ma poi, alla fine, è stato deciso "di posticipare all'11 perché nel fine settimana si attendono i monitoraggi rispetto agli indici regionali". Sempre che i nuovi dati non influenzino un ulteriore cambio di data.

La ministra ha chiesto ancora una volta di evitare la "battaglia politica" sulla scuola, perché "è il futuro, il volano del Paese che deve tornare a essere un Paese per giovani, che ci porteranno fuori dalla crisi". Azzolina ha chiesto unità a maggioranza e opposizione su questo tema che "deve essere interesse di tutti", il "bene dei nostri studenti e delle nostre studentesse". Infine la ministra ha ricordato che sono le Regioni ad avere la competenza per "assumere delle decisioni" e se ce ne sono alcune "che hanno contagi altissimi sono comprensibili le difficoltà". I presidenti di Regione si stanno muovendo autonomamente, ultimo il Molise che ha annunciato la chiusura di tutte le scuole fino al 18 gennaio. "Ma se si chiude la scuola allora si deve chiudere tutto il resto – ha concluso Azzolina – Anzi, la scuola dovrebbe essere l'ultima a chiudere".

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