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Corruzione, indagato il capo degli ispettori di Bonafede: si è dimesso

Andrea Nocera, capo dell’ispettorato del ministero della Giustizia, è stato indagato dalla procura di Napoli per presunta corruzione: l’accusa è di aver ricevuto biglietti per aliscafi in cambio di notizie su un procedimento penale in corso. Nocera ha presentato le sue dimissioni che sono state accettate dal ministro Alfonso Bonafede.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il capo dell’ispettorato del ministero della Giustizia, Andrea Nocera, ha lasciato il suo incarico dopo essere stato indagato dalla procura di Napoli per un episodio di presunta corruzione. La notizia è stata riportata dal Corriere della Sera, che spiega come Nocera si sia dimesso dopo aver appreso dell’indagine. L’accusa è di aver ricevuto biglietti per aliscafi e il rimessaggio di un gommone in cambio di notizie su un procedimento penale in corso. L’inchiesta è condotta dai pm Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta, coordinati dal procuratore Giovanni Melillo.

Le dimissioni del capo ispettorato di Bonafede

Nocera ha comunicato al Csm la sua decisione di lasciare l’incarico, chiedendo di tornare a lavorare all’ufficio del massimario della Cassazione. Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha subito accettato le dimissioni di Nocera, considerando le ragioni di inopportunità della vicenda.

Nocera, 54 anni, da quasi un anno e mezzo era responsabile degli ispettori ministeriali, coloro i quali devono vigilare e indagare sulla correttezza del lavoro svolto all’interno degli uffici giudiziari da giudici e pm, anche per gli aspetti deontologici. Si tratta, in sostanza, di un braccio operativo del ministro. La segnalazione sull’indagine a carico di Nocera è arrivata anche alla Cassazione, ma lì il pg Giovanni Salvi aspetterà che vada avanti l’indagine penale prima di prendere qualsiasi decisione.

L’indagine su Nocera

L’indagine a carico di Nocera deriva da quella sull’imprenditore sorrentino Salvatore di Leva, amministratore del Gruppo Alilauro e con interessi anche in altri settori, come quello turistico e della ristorazione. Il coinvolgimento di Nocera emerge in seguito ad alcune intercettazioni: sono state registrate conversazioni in cui verrebbe fuori il suo ruolo come possibile “informatore” su un’altra indagine in corso a Napoli a carico dell’armatore Salvatore Lauro. Nocera avrebbe ricevuto in cambio di queste informazioni “numerosi biglietti e tessere per usufruire gratuitamente dei servizi di trasporto marittimo mediante aliscafi esercitati da società del gruppo Alilauro, soprattutto sulla tratta Napoli-Capri e Capri-Napoli”.

Viene inoltre contestatal’erogazione gratuita dei servizi di manutenzione e rimessaggio di un gommone”. L’accusa ritiene che le notizie che Nocera avrebbe dovuto trasmettere a Di Leva e Lauro riguardavano un’indagine su quest’ultimo, ex parlamentare di Fi e proprietario della Alilauro. L’incontro tra i tre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti sulla base di altre conversazioni ascoltate, sarebbe avvenuto ad aprile.

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